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Facciamo il punto sui nuovi prodotti Roland lanciati in occasione del 33simo 9/09 day.

Siamo stati un po’ tutti sopraffatti dall’ondata di nuovi prodotti Roland che la casa giapponese ha lanciato il 9 settembre in una diretta streaming di 24 ore, diffusa da più città del mondo, in occasione del 33esimo 9/09 day, data di anniversario della Roland TR-909. Come annunciato con largo anticipo nelle settimane precedenti e come diffuso fino ad oggi da numerosi rumors, la Roland aveva promesso trenta nuovi prodotti, per mandare ai matti sia gli appassionati che i negozi di strumenti di tutto il mondo.

Piano piano il sito ufficiale si è riempito di informazioni che riguardavano svariati nuovi prodotti Roland in svariate categorie di strumenti collegati al 9/09 day. Tra le novità non mancano prodotti nel campo delle batterie elettroniche e addirittura ci sono anche delle fisarmoniche. Non sappiamo se qualche fisarmonicista sarà saltato dalla sedia galvanizzato dalla proposta Roland, ma noi che siamo rivolti al versante sintetizzatori, drum machine e DJ-equipment siamo stati stimolati di più dalle proposte dedicate al mondo della musica elettronica.

Il motto della campagna commerciale di questi nuovi prodotti Roland presentati durante il 9/09 day è stato “the future redefined“, come a descrivere uno sguardo rivolto al futuro ma senza dimenticare le radici e ciò che ha reso una leggenda questo brand.

Subito ci viene da collegare questo motto ai nuovi prodotti Roland della serie “Boutique”, cioè i nuovi-redivivi TB-03, TR-09 e VP-03, remake rispettivamente del basslline synthesizer TB-303, della drum-machine TR-909 e del Vocoder VP-330. Questi tre prodotti sono il risultato della devozione di chi conosce ed è legato alla storia della musica dance, in particolare dei generi Techno e Acid House, nati attorno ai totem della 303 e 909.

Nessun genere musicale al mondo ha strumenti che li descrivono e li simboleggiano così a fondo come queste due macchine, tanto che sono spesso menzionate con quasi la stessa importanza riservata a esponenti “umani in carne ed ossa” pionieri di questi generi. L’influenza che queste macchine storiche esercitano da decenni su DJ e producer ha portato oggi a questa reissue praticamente a furor di popolo.

Le aspettative per questi nuovi prodotti Roland presentati durante il 9/09 day, specialmente per la TR-09 e per la TB-03 erano alte, altissime, e l’audience si aspettava tutte le specifiche delle macchine madri e pure qualcosa in più, naturalmente a prezzi stracciati e naturalmente analogiche. Questa storia dell’analogico a tutti i costi sta rasentando il feticismo e il fondamentalismo.

Sono macchine costruite sulla tecnologia ACB (“analogue circuit behaviour”), quindi una tecnologia digitale che simula fedelmente la circuiteria analogica a cui si ispira. E’ una circuiteria proprietaria già collaudata e studiata per la serie Aira e per le tre boutique precedenti: JX-03, JU-06 e JP-08. Come queste ultime, le tre nuove macchine sono minuscole, per cui anche se i comandi sono tutti a pannello, far entrare tutto in una macchina praticamente tascabile ha comportato tasti e pomelli molto piccoli e ravvicinati.

La TB-03 presenta alcune caratteristiche aggiuntive in più che hanno senza dubbio un certo peso: innanzitutto tre pomelli che permettono l’accesso a vari tipi di overdrive, delay e riverbero integrati. Inoltre anche il sequencer è stato reso più pratico e si può scegliere tra la tipologia di sequencer originaria, per i puristi, e uno step sequencer più moderno e familiare.

Una cosa forse sottovalutata e che anche in questa nuova non manca è la doppia uscita CV out e Gate out, per un’integrazione con sintetizzatori modulari: per cogliere l’importanza di questo aspetto basta pensare che un modulo sequencer eurorack costa quasi quanto la TB-03 intera, mentre qui a quel prezzo abbiamo un sintetizzatore completo che permette continuità con il resto del vostro setup.

Per quanto ci riguarda, la TB-03 “vince” anche e soprattutto per questo: non vuole essere solo una “scatoletta” alla moda, ma si rivolge anche ad un utilizzatore più avanzato. Come sonorità pare un’emulazione ben riuscita, nonostante qualche piccola differenza, ad esempio nel filtro e in particolare nella resonance, che stando almeno ai primi video dimostrativi non arriverebbe a graffiare come l’originale – caratteristica talmente fondamentale da aver reso iconica la TB-303.

Se invece si prende a paragone la TB-3 della serie Aira (sta diventando complesso stilare paragoni destreggiandosi tra i vari remake), pare non ci sia paragone – anche se quest’affermazione andrà confermata eventualmente toccando con mano la nuova TB-03. Intanto, evitando categoricamente di utilizzare l’odiosissimo termine “giocattolo” per la TB-3, possiamo dire che la TB-3 pare molto lontana dalla nuova boutique, per una serie di motivi verificabili anche sulla carta.

La TB-3 della serie Aira era poco manipolabile, e ci siamo trovati di fronte ad una macchina che chiedeva di essere utilizzata praticamente così com’è: una serie di preset già pronti e poco margine di intervento, per un suono in generale simpatico ma forse non da considerarsi pienamente professionale.

Quanto alla TR-09, nei video che la confrontano con la madre (TR-909) e la sorella maggiore (TR-8) sono sensibili alcune differenze, soprattutto rispetto alla TR-8. La TR-09 pare avere un suono lievemente più “chiuso”, rispetto alla seconda: caratteristica forse dovuta al sample rate che pare essere a 44.1 kHz nella TR-09 e a 96 kHz nella TR-8? Se ne parla nella rete ma sul sito ufficiale non è riportato questo dato nella sezione “specifiche”.

Il sample rate più basso potrebbe comunque essere giustificato da due motivi: il primo è che una rigorosa implementazione della circuiteria ACB avrebbe richiesto proprio questo sample rate più basso per avvicinarsi alla tecnologia dell’epoca in cui la TR-909 fu messa in commercio, o anche per il fatto che molti hanno lamentato il fatto che la TR-8 fosse forzatamente impostata a 96 kHz, rendendo complicata la sua integrazione nelle DAW come interfaccia audio aggiuntiva insieme ad altre schede audio.

Ciò non significa necessariamente che la nuova TR-09 sia un gradino sotto la TR-8, perchè anche in questo caso si possono interpretare questi come suoni differenti e non necessariamente peggiori – è la stessa storia ampiamente dibattuta per quanto riguarda le differenze tra TR-8 e TR-909, che ritorna sempre e non porta di fatto a nulla. Nella produzione di musica sussiste una certa tolleranza nella misura in cui si possono utilizzare creativamente questo tipo di peculiarità ed artefatti, e la scelta di certe sonorità non è mai banale.

I controlli sono praticamente tutti quelli dell’originale, implementati allo stesso modo, con in più un compressore che può essere utile a “colorare” il suono generale. Inoltre è possibile come nella TR-8 andare a mettere mano all’intonazione di quei suoni come gli hats e il rimshot che nella TR-909 non era possibile modificare, se non nel loro volume. Questo nella TR-09 è possibile farlo accedendo tramite il pulsante relativo al compressore alle funzioni aggiuntive. Un’aggiunta interessante è la possibilità, finalmente, di poter copiare in blocco interi pattern da una locazione all’altra tra le sedici memorie disponibili, cosa molto utile se si vogliono alternare tra loro pattern con piccole variazioni. Inoltre abbiamo ora anche la facoltà di istituire una traccia basata sulla concatenazione di pattern.

E’ singolare la scelta dell’alimentazione: a batterie stilo o via USB (non dimentichiamoci che esistono appositi alimentatori che permettono collegare alla presa di corrente), USB che permette sebbene con alcuni limiti la capacità di utilizzare tramite la vostra DAW le famose uscite separate della TR-09, in questa versione suddivise tra kick, snare, percussioni (tom, rimshot, clap) e piatti.

Forse un altro aspetto che potrebbe rivelarsi importante riguardo le TR-09 e TB-03 consiste nella possibilità, ce lo auguriamo, che queste reissue possano mitigare i prezzi poco etici che si incontrano nel mercato dell’usato delle TR-909 e TB-303, vendute a prezzi esorbitanti sulla scia del fanatismo vintage.

L’ultimo dei tre nuovi prodotti Roland Boutique è il Vocoder VP-03, preso dal classico VP-330 del 1979, utilizzato a suo tempo da molti artisti tra cui Royksopp, Vangelis, Air, Tangerine Dream, Underworld e persino Pink Floyd. Questo è stato una sorpresa più degli altri due, e pare una sorpresa ben accolta.

E’ una macchina che può fungere da string machine da suonare direttamente tramite la piccola tastiera; in alternativa alla sezione archi dal sapore retrò abbiamo una sezione choir denominata “human voice”; infine possiamo suonarla come vocoder in senso stretto tramite il microfono fornito in dotazione. Sul pannello abbiamo una sezione vibrato che afferisce alle due sezioni “vocoder” e “human voice”, più il fader per la release che afferisce a tutte e tre, compresa quindi anche la parte “strings”.

A sinistra c’è una sezione “balance” che in pratica può essere considerata una sorta di mixer tra le tre sezioni e un’interessante sezione per modulare il pitch del suono generato. Non manca il “chorus” che conferisce una certa tridimensionalità al suono, e i sedici pulsanti che permettono il controllo del sequencer e delle locazioni di memoria per salvare le patch e le sequenze.

Ma non tutta la parte interessante dei nuovi prodotti Roland presentata durante il 9/09 day si è esaurita ai tre piccoli mostri della serie Boutique. Anche la serie Aira ha aggiunto tra le sue schiere una nuova macchina, stavolta molto grande e potente, dove non si è risparmiato su nulla. Parliamo del System-8, fratello maggiore del System-1. Anche il System-8 è un sintetizzatore dal tipico aspetto Aira, in nero e verde, dal look e dal suono molto aggressivi e moderni.

Come suggerisce il nome, è un polifonico a otto voci che presenta come il System-1 le peculiari funzionalità di Plug-out, ossia la possibilità di tramutarlo a tutti gli effetti in un sintetizzatore vintage della storia Roland, in cui ogni funzione del pannello è mappata in modo da emulare nella maniera più fedele possibile il sintetizzatore che si va a scegliere. Il System-1 poteva indossare le vesti dell’Sh-2 e dell’Sh-101.

Il System-8 ha direttamente accessibili i comandi per “diventare” uno Jupiter-8 e un Juno-106 (anche se la possibilità di avere in dotazione quest’ultimo diverrà realtà solo a partire dal 2017). Ma ci sentiamo di non escludere che ulteriori emulazioni potrebbero essere rilasciate in futuro. Tutto nel System-8 è stato ampliato, a partire dalle ottave della tastiera, che stavolta sono quattro e con tasti regolamentari.

I due oscillatori più il terzo sub-osc prevedono una quantità di forme d’onda, suddivise in due pagine per ogni oscillatore (“variation”) – caratteristica che vale anche per la sezione LFO, singola o doppia, e per i vari tipi di filtro disponibili. Gli oscillatori hanno ora anche il pomello “coarse tune” che permette di accordarli per semitoni.

Anche gli effetti sono ora accessibili e manipolabili in maniera più ampia, suddivisi in “delay/chorus”, “reverb” e una terza colonnina di funzioni generali riguardanti gli effetti. Infine non manca ovviamente l’arpeggiatore, nonchè un vocoder e una funzione che permette di salvare accordi e suonarli come singoli tasti.

Stando ai prezzi ufficiali, la TR-09 verrà venduta a 449 euro, la TB-03 e il VP-03 saranno venduti a 399 euro, mentre il System-8 a 1.499 euro.

Se ancora non foste soddisfatti di questi nuovi prodotti Roland, durante il 9/09 day sono usciti anche alcuni strumenti nel campo dell’attrezzatura da DJ.

Oltre al controller DJ-808 di cui abbiamo parlato in precedenza, Roland, durante il 9/09 day, ha presentato anche degli strumenti per il DJing analogico: un giradischi, il TT-99, ed un mixer due canali, il DJ-99.

Entrambi con una colorazione molto sgargiante che richiama i toni della TR-909 originale, bianco e arancio, i due prodotti si rivolgono ai DJ più tradizionalisti. Esattamente il contrario di quanto visto con la console digitale.

Il giradischi TT-99 è impostato come un classico Technics SL-1200. Presenta, però, un braccetto color arancio e una vistosa serigrafia che richiama la TR-909. Per adesso sappiamo solamente che il giradischi è a trazione diretta ed ha un equalizzatore interno sull’uscita phono. A differenza dei Technics non ha i cavi che fuoriescono direttamente dal piatto ma delle normali connessioni RCA. Lo splimat con la speciale grafica Roland è incluso nella confezione.

Il mixer DJ -99 è anch’esso impostato in maniera molto tradizionale: un mixer 2 canali con equalizzatore a 3 bande. L’impostazione generale del mixer lascia pensare ad un prodotto pensato appositamente per chi fa scratch: c’è molto spazio infatti intorno al crossfader ed ai due fader, inoltre ci sono due tasti per invertire la corsa di questi ultimi.

Molto comoda anche la connessione RCA riservata ad una scheda audio DVS: non avrete più problemi a suonare un vinile reale anche se avete montato un setup per il timecode: spostate un piccolo switch sul mixer e il segnale viene smistato automaticamente verso la scheda audio o viceversa. Le uscite MASTER sono su jack bilanciati mentre le uscite per le spie prevedono dei connettori RCA.

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Ottima la politica di prezzi associata a questi nuovi prodotti Roland per il 9/09 day, sui quali ci riserviamo di darvi altre e più dettagliate informazioni non appena ci sarà possibile. Intanto sappiamo che il giradischi TT-99 sarà messo in vendita da ottobre ad un prezzo di 349€, cosi come il mixer DJ-99 che sarà in vendita ad un prezzo di 249€.

Paolo Castelluccio

Alessandro Cocco