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Nel cuore dei festeggiamenti che hanno coinvolto tutto il mondo per l’arrivo del 2017, c’è stato un attentato ad un club di Istanbul, il “Reina”. Trentanove i morti finora contati, almeno sessantanove i feriti.

Finora ammontano a trentanove i morti per l’attacco terroristico al club “Reina” di Istanbul, almeno sessantanove i feriti. Durante i festeggiamenti a cavallo del capodanno, precisamente intorno all’una e mezza nella notte del primo gennaio 2017, c’è stato forse ciò che si poteva temere di più di ogni altra cosa in un momento del genere. Una sparatoria nel quartiere Ortakoy di Istanbul, il club Reina gremito con un numero di persone che si aggira tra le sei e le sette centinaia. Un piccolo gruppo di cui ancora non si conosce perfettamente l’estensione – finora sono otto gli uomini arrestati come sospettati di essere coinvolti nell’organizzazione dell’attentato – ha messo a segno un attacco non tanto diverso da quello verificatosi a Parigi nel locale Bataclan, ora finalmente riaperto dopo il trauma.

In questo caso, un uomo – anche se alcuni raccontano fossero in due – vestito come Babbo Natale ha aperto il fuoco con un kalashnikov sulla folla, alla cieca. Alcuni riferiscono che l’uomo avrebbe urlato “allahu akbar”. Proprio di stamattina è l’aggiornamento per cui l’ISIS in un comunicato avrebbe rivendicato l’attacco, confermando i timori del giorno precedente. Nel comunicato viene motivato l’attacco in quanto la Turchia sarebbe “serva della croce”, responsabile con i suoi raid aerei delle morti musulmane in Siria.

Il Reina è un nightclub che si affaccia sulle rive del Bosforo, in un quartiere alto della capitale turca. E’ un locale vip-friendly frequentato da molti turisti, ma anche star come calciatori e personalità del mondo dello spettacolo. Nella sparatoria, infatti, tra i trentanove morti ci sarebbero venticinque stranieri.

L’autore della sparatoria non è stato catturato ed è tutt’ora a piede libero. In base alle ricostruzioni parziali- che è stato possibile effettuare, si sospetta che l’uomo possa essere originario dell’Uzbekistan o del Kyrgyzstan.

Questo attacco non è temporalmente lontano dal precedente, avvenuto proprio nel periodo natalizio a Berlino in cui un camion avrebbe travolto alcune persone ad un mercatino all’aperto.