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In Giappone è sorto il primo tempio Techno della storia, utilizzando la struttura di un tempio buddhista. Tutti quelli che considerano il loro club preferito un tempio ora avranno la conferma di non essere dei fondamentalisti.

Un tempio buddhista che diventa un tempio Techno. La storia rasenta l’inverosimile, ma sta avvenendo sul serio. In Giappone, paese da sempre formidabile per la sua originalità, il sacredote Gyōsen Asakura – 49 anni e una vera e propria vocazione per la musica Techno – ha istituito quelli che lui stesso definisce i “techno memorial services” presso il tempio Shō-onji (照恩寺) nella città di Fukui.

Queste peculiari celebrazioni includerebbero in realtà vari generi musicali, oltre alla musica Techno, che vanno dalla IDM alla Breakbeat. Tutto è già avviato e due di questi eventi sono stati tenuti. Al momento Gyōsen Asakura ha bisogno di ulteriori fondi per poter proseguire con queste attività e fornire al tempio un impianto di miglior qualità. Per chi conoscesse il giapponese, può attivamente partecipare alla causa con una donazione QUI, entro il 24 febbraio. Nella sua petizione, Asakura si è posto come scopo il raggiungimento di una quota pari a 300’000 Yen (poco meno di 2700 dollari), ma in meno di due settimane le donazioni già eccedono i 350’000 Yen. L’iniziativa pare quindi sia stata accolta con un ottimo feedback da parte della comunità dance globale, che probabilmente ci tiene che le celebrazioni proseguano in questo felice incontro di spiritualità e musica elettronica.

L’idea di reperire i fondi, stando alle dichiarazioni di Asakura, nasce dal fatto che i templi buddhisti hanno sempre e solo fatto uso di candele per l’illuminazione degli ambienti. Per questo tipo di celebrazioni, invece, il sacerdote avrebbe piacere a fornire un’illuminazione più adatta alla musica elettronica, come può ad esempio esserlo un aggiornato sistema 3D di effetti visuali e luci. Asakura quindi ci tiene a ravvivare le tradizioni giapponesi con queste cerimonie “aggiornate” ai tempi attuali.

Guardate qui la combinazione a dir poco meravigliosa tra le decorazioni dorate del tempio Shō-onji e l’immaginario della musica elettronica che conosciamo.

Paolo Castelluccio