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Adesso tutti seduti, che vi racconto una storia.

C’ era una volta un ragazzo di nome Bob, che negli ultimi anni ’90 guadagnava da vivere gestendo un’ etichetta, la Yellow Productions, e producendo tracce di grande qualità , ottenendo così un ottimo successo nella scena underground europea.

Con il passare degli anni Bob si accorse che la fama raggiunta ed i soldi che guadagnava non bastavano più per soddisfare le sue esigenze, così nella seconda metà degli anni 2000 commise il grande errore di approcciarsi alla musica commerciale, tuffandosi così in un girone dal quale ben pochi riescono ad uscire – “diventerò più ricco e famoso di quanto non sia adesso, la gente mi adorerà!”, pensò incautamente Bob.

Anno dopo anno la sua fama cresceva, e il lato commerciale di Bob prendeva il sopravvento; apparizioni in diverse pubblicità, imbarazzanti comparse in film altrettanto imbarazzanti, indecenti remix di brani quali “A far l’ amore comincia tu” di Raffaella Carrà; insomma, la strada verso il lato più ripugnante della scena musicale era ormai imboccata e Bob a tornare indietro non ci pensava proprio, voleva arrivare in fondo a quel buio vicolo che iniziava a farsi sempre più stretto, dentro al quale prima o poi anche lui si sarebbe incastrato.

Ma il destino aveva altri piani in serbo per Bob.

Il 25 Agosto del 2014, infatti, dopo un anno passato più o meno nell’anonimato, Bob vede la luce; decide di riprendersi la dignità perduta e tornare di corsa al bivio da dove ha imboccato quella maledetta strada commerciale e prendere l’altra via, quella della purezza eterna, dei soldi guadagnati con il sudore, dell’underground. Pubblica così su Toolroom Records un’ottima traccia House intitolata “Back Again” insieme ad un video ambientato in uno di quei club che Bob amava frequentare negli anni della giovinezza.

E dopo? E dopo si vedrà. Il titolo ci fa ben presagire sui progetti di Bob nel futuro; probabilmente il suo ritorno non verrà ben visto da tutti qua nella tribù dell’ underground, ma noi una possibilità gliela diamo; dopotutto “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”, diceva sempre un mio amico. Ma questa è un’altra storia.

Andrea Nerla