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Christiane F-parkett-zoo berlino

NEWS di Alessandro Belli

Forse solo i più giovani e quelli cresciuti a pane e Digimon, che hanno iniziato la loro adolescenza ascoltando i Finley piuttosto che i Tre Allegri Ragazzi Morti, e che probabilmente non hanno visto neanche Amore Tossico (i non-alternativi quindi) possono non conoscere Christiane F.Per la precisione Christiane Vera Felscherinow, la ragazza dello zoo di Berlino. Colei che ha avvicinato la maggior parte di coloro che sono stati ragazzi a partire dagli anni ’80 in poi alla tematica della droga.

E lo ha fatto passando, ovviamente, come modello da non imitare, attraverso una visione scientifica della materia, spesso attraverso i banchi di scuola (non ditemi che non avete mai visto il film durante un’assemblea di classe?!).

Oggi a trent’anni di distanza, la signora Christiane è tornata per raccontarci come è stato difficile vivere il sequel della sua #drug-story, ma soprattutto, come lei stessa ammette, “perché la gente vuole saperlo”. Non possiamo certo biasimarla visto e considerato che la maggior parte degli #heroes provenienti dal filone #‘80-‘90 è ancora in vita e la dipendenza da sostanze, legali e non, più che essere un fenomeno ancora di massa è una realtà.

A nulla servirebbe poi cercare il pelo nell’uovo cercando di ricondurre il suo ritorno letterario alla causale economica.

Anche perché nel suo nuovo libroChristiane ci impressiona e ci commuove come allora raccontandoci un’intera vita di solitudine e disperazione: la disintossicazione, gli anni felici e folli insieme agli idoli del rock e della letteratura, le ricadute, la lotta per la sopravvivenza in un carcere femminile, le amicizie pericolose, le malattie; gli aborti, e un figlio adolescente di cui le è stata sottratta la custodia”

Alessandro Belli