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Ci risiamo, questa è una notizia che non avremmo mai voluto leggere: Richie Hawtin, un pochino alterato, per usare un eufemismo, lancia un monitor bello grosso addosso ad una ragazza che lo stava riprendendo.

Un Hawtin che distrugge/lancia la strumentazione addosso al pubblico purtroppo avevamo già avuto l’ occasione di osservarlo qualche tempo fa all’Amnesia di Ibiza (date un’ occhiata al video).


In quell’occasione i clubbers si schierarono sostanzialmente in due fazioni: quelli che lo difendevano, affermando che lui fa un sacco di date impeccabili, quindi non possiamo puntargli il dito contro per una serata in cui è un po’ più di fuori, e quelli che invece lo condannavano, sostenendo che ormai i Djs di quel calibro sono diventati quasi delle figure pubbliche, oltre che degli idoli da imitare per i più giovani, e come tali devono comportarsi.

Noi già ai tempi di quella famosa serata all’Amnesia non ce la sentivamo di tutelare Hawtin: aveva torto, inutile girarci intorno, ma la situazione venne presto dimenticata, complici qualche live azzeccato ed il gran chiacchierare che si faceva riguardo ad un possibile ritorno del canadese come Plastikman. Quando però il fattaccio si ripresenta in occasione del Time Warp a New York, più o meno con le stesse dinamiche, non ce la sentiamo di metterci una pietra sopra così, a cuor leggero, bollandolo come un piccolo inconveniente in una carriera fatta di live di grande qualità: perseverare è diabolico, ergo Hawtin è più nel torto di prima e questa volta dovrebbe seriamente farsi un esame di coscienza, guardarsi intorno e prendere esempio dai tanti Djs che magari hanno tante date quante lui ma non buttano monitor addosso alle persone, o distruggono cuffie, o lanciano cdjs sulla folla.

Hawtin ovviamente (per una persona con un minimo di cervello) ha postato sulla sua pagina una lettera di scuse che da un lato ci sa un po’ di presa in giro, ma dall’ altro ci fa capire quanto può essere pesante, ai limiti della sopportazione umana, avere un nome come il suo: nella prima parte della lettera Richie spiega che non era sua intenzione lanciare il monitor sulla ragazza, e che lo ha fatto per fargli capire che doveva posare il cellulare con cui lo stava riprendendo (ma se non era tua intenzione, perché subito dopo non sei andato a sincerarti delle condizioni della ragazza, invece di alzare le mani a mò di “io non c’ entro nulla” e continuare a suonare?).

Nella seconda parte invece entra un po’ nel personale, spiegando “qualche volta essere sempre al centro dell’ attenzione, con telecamere ed iPhone che ti riprendono continuamente, può essere stressante e frustante”: e qui ci caliamo nei panni di un canadese che ha iniziato a suonare per passare il tempo e che forse ha avuto anche più successo di quello che avrebbe immaginato: questa lettera ci da la sensazione di una persona a cui la situazione è sfuggita di mano, che vorrebbe un po’ più tempo per sè lontano da enormi folle pronte a giudicarlo per come suona e per quello che fa; questo però non lo giustifica, ribadiamo.

A questo punto, a nostro avviso, le alternative sono due: Rich, o ti rimetti per bene in carreggiata, magari saltando un paio di date per ripristinare le facoltà intellettive, e riparti a suonare come sai fare tu, senza scenate da rockstar che ha perso per strada la lucidità mentale (e noi ce lo auguriamo, ce lo auguriamo di cuore), oppure stacchi sul serio per un periodo di tempo indeterminato, per concederti un po’ di ossigeno lontano da ragazzini che ti riprendono con l’ iPhone: sicuramente però così non puoi andare avanti, sarebbe la scelta errata per te e per noi. A te valutare.

Andrea Nerla