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L’agenzia federale BLM ha negato la richiesta al Burning Man Festival di aumentare la propria presenza a 100.000 persone.

Non tira aria felice tra Marian Goodell, Ceo di Burning Man Festival, e l’agenzia federale che gestisce la security all’evento chiamata The Bureau of Land Management (BLM) dopo che ha negato la richiesta del festival di aumentare la propria presenza a 100.000 persone.

Infatti, se nel corso degli anni il festival più selvaggio e famoso al mondo, grazie alla sua location e installazioni alla ‘Mad Max, si è sempre distinto per ‘la sua regola principale: è non avere regole’ ora i tempi moderni richiedono uno sguardo molto più attento e vicino a limitazioni.

“La città di Reno, il Dipartimento dei Trasporti del Nevada, l’Highway Patrol e il Bureau of Land Management non hanno potuto sostenere la crescita, soprattutto perché ci sono altri eventi in corso durante il Labor Day”, ha detto il portavoce della BLM Rudy Evenson.

Attualmente, le presenze registrate al Burning Man sono state pari a  80.000 persone e per consentire un maggior controllo e sicurezza, sarebbero da impiegare delle forze di polizia aggiuntive  che andrebbero a discapito dell’ordine pubblico cittadino ma che aiuterebbero la gestione di 20.000 visitors in più.

“Un terzo delle forze dell’ordine BLM di tutta la nazione sono obbligate a pattugliare l’evento alle dimensioni attuali, ma una metà sarebbe necessaria se crescesse a 100.000”sempre affermato da Rudy Evenson.

Quindi, Cosa succederà ora?

Nelle ultime ore, emergono sempre più nuove trattative tra le due correnti opposte e sembra sia nato uno spiraglio di luce a favore dell’ “Uomo Bruciato”;

infatti, il BLM ha affermato che prenderebbe in considerazione l’idea di consentire al festival di raggiungere le dimensioni desiderate se l’evento può “trovare il modo di alleviare la congestione sulle strade locali” e “affrontare un numero di problemi ambientali e di sicurezza”.

Ma a quale prezzo?

Per rimanere sulla linea americana attuale, una delle principali proposte era la ‘costruzione di una recinzione in cemento lungo 10 miglia che circondava l’intero festival ‘, ovviamente un  suggerimento che è stato subito criticato e demonizzato.

Quindi, mentre aspettiamo nuovi sviluppi imminenti sulla vicenda, ricordiamo con meraviglia e nostalgia, i nostri ‘vecchi zii’ americani che negli anni ’90 iniziarono questo ritual/festival libero da ogni pregiudizio, vergogna e pieno di crazyniest.

Perché il Burning Man è bello se si lascia libero e indipendente da costrutti sociali moderni a cui tutti Noi siamo abituati ma non necessariamente giusti in ogni occasione.

Incrociamo le dita e speriamo che non si arrivi ad un altro coachella style ma che si possa ammirare solo quel fuoco purificatore.

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Per qualsiasi informazione si può seguire il sito.

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Di Noemi Nicolini