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Ancora con questi veti, con le politiche cittadine dell’ostracismo, politiche cittadine che invece di invogliare e costruire, prendono la via della disapprovazione e del rifiuto incondizionato.

E’ quello che sta accadendo a Milano dove il Comune è spaventato da un evento che sta coinvolgendo molti giovani e invece di apprezzarlo, decide di annullarlo, senza neanche una degna informazione sullo sforzo e i buoni propositi che ci sono dietro questo progetto.

Ecco cosa Intellighenzia Electronica, una delle organizzatrici di Ballonelparco, l’evento condannato, scrive in merito a quanto sta accadendo:

Dopo 4 mesi dall’inizio dall’Esposizione Universale, con oltre 3 milioni di visitatori al mese dichiarati, il Comune di Milano si allarma per un evento che solo su Facebook ha coinvolto spontaneamente circa 18 mila persone.
#ballonelparco voleva essere una nuova esperienza musicale che, inserendosi all’interno del contesto del programma ventennale del Milano Film Festival, invitava i cittadini a ballare gratuitamente immersi nel verde e nel rispetto della natura di uno dei parchi più noti della nostra città. 
L’amministrazione comunale, fomentata dai media e dai comitati di quartiere, invece di informarsi con le organizzazioni promotrici Intellighenzia Electronica e Milano Film Festival e occuparsi del corretto sviluppo della manifestazione, decide di impedire lo svolgimento dell’evento.

L’associazione Intellighenzia Electronica è attiva da diversi anni a Milano con progetti che vanno dall’educativa di strada ai grandi eventi di musica elettronica e coinvolgono decine di migliaia di giovani e artisti da tutto il mondo; per arrivare fino alle collaborazioni con le istituzioni e le università per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e la valorizzazione del turismo locale attraverso i nuovi linguaggi.
Tra i progetti che hanno riscosso più successo “The Sound Of Silence“, la serie di silent disco più importante di Italia che ha raccolto oltre 70.000 partecipanti in 50 edizioni.
Il progetto è nato appositamente per portare la musica e l’aggregazione giovanile in luoghi in cui il rumore è fonte di disturbo per i residenti e ha ridefinito il concetto stesso di eventi musicali nella nostra città, tanto da essere citato come nuova forma artistica urbana da National Geographic.

Nonostante le innumerevoli progettualità dedicate alla creatività, alla socializzazione, alla valorizzazione, alla rigenerazione territoriale, l’attenzione ai temi della movida in relazione al patrimonio storico-artistico nazionale, forse a questo punto ci chiediamo se MILANO NON ABBIA BISOGNO DI UN VERO RAVE PARTY
.”

Ai posteri l’ardua sentenza.