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Oggi apro la mail e trovo il nuovo disco di Exium che uscirà su Polegroup il 15 Giugno sia in vinile che in digitale. L’ep, che si chiama Rotating Frames, me lo aspetto duro e convincente come il progetto Exium (Valentín Corujo e Héctor Sandoval) sa fare.
Sono 4 tracce, tutte diverse ma legate da un aspetto comune: il groove incalzante.

Patiamo con la prima che si chiama Monopoles. Basso ossessivo, suoni cupi, atmosfera estremamente dark. Gli hats che partono la rendono un piccolo treno diretto verso un futuro non troppo lontano, e nel mezzo si alza un suono ripetitivo, tra l’acido e il graffiante in continua evoluzione. Questo disco sicuramente nel momento giusto è capace di far crollare il tetto di un palazzo.

La giornata oggi è molto uggiosa dove abito, e non sono al 100%, ho parecchie noie allo stomaco, ma la seconda traccia inizia ad essere una sorta di panacea per tutto il mio corpo.

Magnetic Flux è chiaramente un’arma deep che apre spazio nella sua stesura ad un synth che ricorda una sorta di campana. La linea degli hats che si propone è impressionante, spingono il disco in maniera perfetta e mai fastidiosa. A metà si aprono le porte ad un tappeto che rende questa meraviglia sonora ancora più deep per poi riespoldere in un ossessivo treno techno.

Rotating Frames è la treza tracca di questo ep di Exium. Forse la più interessante per me. Il giro di basso è molto più simile ad una sorta di graffio nell’animo che richiama a se un sub potente e rimbalzante. Anche qua bisogna inchinarsi alla linea di hats che spingono il disco ancora di più. Forse la traccia più difficile da usare per alcuni ma sicuramente la più, ripeto, interessante dell’Ep.

Infine c’è Early Life. Questa traccia mi ha lasciato senza parole per avere suoni molto difficili da mettere assieme, ma per Exium non ci sono stati problemi nell’armonizzare tutto alla perfezione. Un’altra bomba che sembra quasi un canto robotico d’amore verso la techno. Melodica e pericolosa, da peaktime sicuro.

Nico Cabeza