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Qualche giorno fa Ben Klock ha terminato di postare sul suo profilo Facebook ufficiale la sua personale playlist composta da 10 tracce che il tedesco ha deciso di condividere nell’arco di 10 giorni per celebrare il compleanno del Berghain, evento al quale Parkett ha dato ampio spazio dandovi informazioni, lineup nonchè un ottimo report finale.
Questi brani, come dichiarato da Klock:”catturano lo spirito del Berghain. Ogni traccia ha una storia, una memoria o una sensazione che collegano me, e sono sicuro molti altri, a quel posto magico“.
Noi di Parkett abbiamo seguito giorno per giorno lo sviluppo di questa bellissima playlist, ed ora ve la riproponiamo completa di brevi recensioni scritte da Ben Klock che vanno ad introdurre ogni singolo pezzo.

01.DJ HYPERACTIVE – WIDE OPEN
L’ho suonato da quando è uscito nel ’98, ma non ha svelato il suo pieno potenziale fatto di beats incalzanti e semplici ma sorprendenti accordi in staccato fino a quando non l’ho suonato al Berghain per la prima volta e all’interno di queste mura, la pista è rinata.
02.DVS1 – PRESSURE
Quando sento parlare del Berghain affettuosamente descritto come “chiesa”, mi viene sempre in mentre un brano.
‘Pressure’ ha qualcosa di spirituale con il suo organo simile a quello di una chiesa – e suonato alla fine di un lunghissimo set questo brano ti può davvero innalzare verso una piu’ alta sfera.
03.MATHEW JONSON – MARIONETTE
Questo brano è uscito circa quando ho fatto il mio primo set al Berghain, appena dopo l’apertura dei battenti 10 anni fa. Mi ricordo quando l’ho ascoltato in cuffia per la prima volta all’Hardwax – ero abbastanza scioccato dalla sua monumentale profondita’, quasi ai margini della Trance – non c’era davvero nulla di simile là fuori. Mi dà ancora la pelle d’oca ogni volta che lo suono.
04.JAMES RUSKIN – WORK (STEVE RACHMAD REMIX)
Questa è sicuramente una delle tracce techno piu’ feroci prodotte negli ultimi 10 anni. Chiunque sia stato al Berghain probabilmente ad un certo punto si è ritrovato a urlare su questa traccia con il suo pugno in aria.
05.IN SYNC – STORM
Ho scoperto questo pezzo solo quando è stato ripubblicato nel 2006. Originariamente prodotto in un minuscolo studio fondato nel ’92, la sua batteria caotica e il suo strano e sottile sibilo hanno creato un’atmosfera incredibile sulla nostra pista da ballo 14 anni più tardi.
06.GREEN VELVET – DESTINATION UNKNOWN
Non c’è molto da dire.Probabilmente è uno dei brani piu’ suonati al Berghain, almeno nei suoi primi cinque anni.
Potrebbe essere questa traccia il motivo per il quale il Berghain divenne sinonimo di quel cosiddetto gelido e implacabile suono d’acciao industriale.
07.UMEK – GATEX
L’ho sentita per la prima volta suonata da Marcel durante uno dei nostri B2B e ho subito pensato:’Oddio, questo che cos’è?!’
E’ una traccia talmente potente che trasmette un’onda di energia attraverso il club senza nemmeno usare la cassa.
08.MARTYN FT.SPACEAPE – IS THIS INSANITY (BEN KLOCK REMIX)
L’inquietante canto di Spaceape, purtoppo scomparso quest’anno, ha reso liscia e priva di sforzi la realizzazione di questo remix. Ripensandoci ora, mi rendo conto di quanto questo remix sia stato ispirato dalla sua voce in combinazione con l’architettura e l’atmosfera del Berghain.
09.HEIKO LAUX – HYPNOMARCHIN’
Per me questa e ‘Souldancer’ sono i pezzi piu’ belli di Heiko. Con questo ho avuto dei grandi momenti durante i miei lunghi ed innumerevoli set al Berghain.
Amo l’enfasi del synth al quale controbatte delicatamente la dolce melodia di un pianoforte.
10.LINK – AMENITY
Semplicemente un pezzo incredibilmente bello del 1992. Probabilmente tutti i resident ad un certo punto hanno chiuso i loro set con questo brano.

Stefano Pizzigoni