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Il sito di Red Bull Music Academy ci regala le storie dietro ad alcuni famosissimi brand legati alla scena musicale londinese; tra queste troviamo quella sulla nascita ed evoluzione del celebre logo della Boiler Room.

Blaise Belville, co-fondatore e CEO del sito, spiega che nel marzo 2010 lui e i suoi soci, convinti che il progetto non sarebbe mai decollato, si limitarono a staccare l’insegna del locale caldaie (boiler room, appunto) del magazzino in cui si riunivano e a scannerizzarla per ottenere quello che per sei mesi sarebbe stato il loro logo ufficiale.

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Dopodiché, resisi conto che sarebbe stato opportuno adottare un logo più consono alle dimensioni che stava prendendo il fenomeno Boiler Room, Belville & Co. decisero di affidarsi ad un loro amico che disegnava copertine per album di gruppi punk emergenti: Adam Tickle.

La sua proposta iniziale, per sua stessa ammissione, sembrava “una specie di incrocio tra l’ultimo disco di Aphex Twin e la schermata di avvio di un vecchio sistema operativo”.

Così Adam convinse tutti ad adottare la sua grafica definitiva: un semplicissimo cerchio con all’interno il nome, scritto utilizzando il carattere Univers 93 Extra Black Extended, cioè quello che ancora oggi è il logo ufficiale di Boiler Room.

Secondo Tickle, però, il logo divenne davvero parte integrante e inconfondibile bandiera del progetto quando il videomaker Cieron Magat iniziò a proiettarlo agli eventi, sovrapposto a filmati di vecchi rave; “Ce l’avevi costantemente sparato davanti, era come un enorme occhio, tipo: ‘il grande fratello ti sta guardando’. Impossibile non notarlo.”

 Alberto Zannato