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Simone Straquadanio, aka Lo Straqen, è un producer modicano noto per il suo sound melodic house. Su Parkett vi racconta la sua storia.

Non ci sono solo l’euforia della cassa e il pulsare dei bassi nelle produzioni del modicano Simone Straquadanio, aka Lo Straqen. I suoi beat scavano nel profondo, tra melodie e ritmi in cui l’autore riversa la sua essenza, esplorando continuamente il suo rapporto con il mondo, con la propria terra, con il sé bambino. Lo Straqen esprime i suoi synthimenti con melodic techno, bassline deep e vocals calati in atmosfere oniriche

Gli inizi

Simone cresce immerso in un ambiente musicale variegato, grazie ai gusti diversi dei suoi fratelli maggiori. Uno di loro è un appassionato di rock, mentre l’altro è attratto dalla musica di tendenza degli anni ’90. Tra gli accordi di una chitarra elettrica e una hit pop, si imbatte in Right Here Right Now di Fatboy Slim, una traccia che lo conquista in modo indefinibile, ancora oggi “capace di portarlo in un’altra dimensione”.

Nel soggiorno, un piccolo impianto Kenwood diventa il suo compagno di avventure musicali. Dotato di due casse alte 40 cm, questo apparecchio gli permette di ascoltare le cassette e di immergersi nei suoni che tanto ama. È proprio qui, tra le mura di casa sua, che Simone scopre il suo amore incondizionato per la musica ad alto volume. Non è solo un piacere per le orecchie, è qualcosa di più intimo e profondo. La musica gli dà la sensazione di penetrare nell’anima, regalandogli brividi e pelle d’oca.

All’età di 14 anni avviene il primo contatto con il mondo della produzione musicale attraverso FL Studio, un software che scopre a casa di un suo amico. Tornato a casa, non esita ad installare il programma sul proprio computer. Inizia così un viaggio alla scoperta della musica, un percorso che Simone intraprende senza mappe né manuali, imparando con pazienza e determinazione a decifrare i segreti della timeline, del ritmo, dei quarti e dei bpm.

Gli esperimenti del piccolo producer prendono forma in brani che masterizza su CD, per poi condividerli con il suo gruppo di amici, appassionati di musica come lui. Inserendo i CD nei piccoli stereo che tutti possiedono in casa, Simone e i suoi amici creano un piccolo mondo fatto di note e ritmi, un mondo in cui la passione per la musica è la forza motrice.

lo straqen

Torino

Dopo aver terminato l’école e mosso da un interesse per il cinema e la videografia, Simone si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Torino, un po‘ per caso. Torino lo incanta immediatamente: i club della città, come Azimut, Q35, e i festival Club To Club, Movement Festival, Kappa Future Festival diventano una grande fonte di ispirazione per lui.

Ma Torino gli offre anche altro. Qui incontra molte persone che condividono le sue stesse passioni, e tra i tanti, c’è Alessio. Con lui, Simone stabilisce un legame di amicizia e collaborazione. Insieme fondano il collettivo di videomaking “Cineska” e si dedicano alla produzione di brani e jingle per la pubblicità.

È proprio Alessio a convincerlo a compiere un passo importante: pubblicare il suo primo EP, Individualism. Dopo un’autoproduzione iniziale, l’EP viene rilasciato da una piccola etichetta canadese, la “Mode33Records”. Da quel momento, comincia a emergere il suono distintivo de Lo Straqen, in continua evoluzione. Le atmosfere ambient, un inquietante senso di drammaticità, i bassi profondi e le introspezioni si fondono in una nebulosa sonora che prende forma e vita. L‘artista sta trovando la sua voce, plasmando il suo stile. Il suo viaggio musicale è appena iniziato.

L’école 

La scuola è una cosa… stare in gabbia

Cioè non… a scuola non puoi vivere, non puoi giocare

Non puoi far l’amore

Per me la scuola è una gran cazzata, cioè

Poi, sai quando la maestra ti chiama, ti dà la nota

Cioè son robe che nella vita non c’entrano

La nota, quelle cose lì, non c’entrano

Cioè nella vita c’entra l’amore, il bene, la gioia, la felicità

Scoprire la vita

A urlare… voglio vivere

Comincia così il celebre brano del 2020 de Lo Straqen L’école che oggi conta più di 2 milioni di ascolti. Uno tra i pezzi più intimi e personali dell’artista.

Tutto inizia nell’estate del 2019, quando Simone si imbatte nel documentario “D’amore si vive” del 1984, diretto da Silvano Agosti. Il film lo colpisce immediatamente, diventando un’imprevista musa ispiratrice. La genuinità e l’autenticità dell’opera, permeata da tracce di neorealismo, lo catturano immediatamente. 

In particolare, è l’intervista al bambino Frank, con le sue risposte così pure, innocenti e autentiche, a toccarlo in maniera significativa. L’artista rimane incantato dalla profondità di un pensiero così acuto sulla vita, espresso da un bambino di soli dieci anni. È un’epifania che scatena in lui un’ondata di creatività.

Alla fine dell’estate, Simone torna a Torino e si mette subito al lavoro su un nuovo pezzo. Nel frattempo, continua a pensare al documentario di Agosti, ed è così che inserisce l’intervista del bambino Frank come intro

Il producer fa ascoltare il brano ai suoi amici e colleghi universitari e l’effetto è sorprendente. Uno dei suoi amici più cari gli assicura che il brano andrà lontano. Tuttavia, nonostante la traccia sia pronta per essere rilasciata nel settembre del 2019, Simone esita. L’école non lo convince più.

Poi, in un giorno come tanti altri, un’intuizione casuale lo colpisce. Trova nuovamente il file del brano sul suo computer e qualcosa scatta dentro di lui. È il momento giusto. Così, il 30 gennaio del 2020, “L’école” viene rilasciato. Senza clamore, senza pretese, quasi in sordina. 

All’inizio gli ascolti crescono lentamente ma dopo un mese il brano comincia a registrare 200 ascolti al giorno, passando da 1500 a settimana a 2500 al giorno. Un riscontro incredibile.  Centinaia di messaggi di incoraggiamento e apprezzamento affollano il profilo Instagram de Lo Straqen, testimoniando l’impatto emotivo e la connessione che il brano ha creato con un’ampia schiera di ascoltatori.

L’école è un viaggio dentro Simone Stracquadanio, un’esplorazione del suo mondo interiore. Il brano riflette un tratto particolare della sua vita, una relazione tumultuosa con la scuola. Un percorso accidentato, contraddistinto dalla difficoltà negli studi e dalla decisione, poi fortunatamente ribaltata, di abbandonare il percorso scolastico all’età di 15 anni. È un inno alla crescita, alla maturazione e alla comprensione profonda di sé.

La crisalide diventa farfalla

L’école rappresenta un punto di svolta decisivo nel percorso artistico de Lo Straqen. Il brano trova la sua strada in numerosi club, diventa la colonna sonora di video creati da content creator e viene utilizzato da molte scuole di danza per coreografie innovative. E questo è solo l’inizio. 

Nel 2020, un anno fortemente segnato dalla pandemia globale, il producer siciliano pubblica Vogliadì, un brano che articola le ansie e le incertezze di un periodo storico straordinariamente complesso. Attingendo ad alcune strofe di “Io sto bene” dei CCCP“Io non so cosa fare, non studio, non lavoro, non guardo la TV”il brano esprime, attraverso la frase “Ho tanta voglia di”, una spinta vitale e un ardente desiderio di liberarsi da quella prigione simbolica rappresentata dal Coronavirus.

Segue TFBT (The First Beautiful Thing), il primo singolo che riporta il simbolo distintivo dell’artista sulla copertina: la farfalla. Questo pezzo, dalla tonalità dolce e avvolgente, esplora la meraviglia delle nuove scoperte. Pubblicato nel marzo 2021, a quasi un anno di distanza dall’inizio della pandemia, “TFBT” invita ad apprezzare nuovamente le cose semplici della vita, guardando il mondo con occhi diversi e una nuova sensibilità.

lo straqen

La traccia successiva, No Past No Future, funge da sintesi delle precedenti L’École e TFBT, unendo i temi e le sensazioni di entrambe. La canzone sottolinea l’importanza del passato – la nostra infanzia, le nostre radici – come elementi fondamentali che definiscono il presente e modellano il futuro. In questo brano, Simone esplora l’idea che tutto sia interconnesso, e che le esperienze passate non siano solo un ricordo, ma un tessuto continuo che ci lega al presente e ci guida verso il futuro

L’EP Isola e il legame con la propria terra

Simone trascorre gran parte della pandemia nella sua città di origine, Modica, in Sicilia, un luogo lontano dalla frenesia delle grandi città

I rumori e i tramonti nascosti dai palazzoni in cemento non gli piacciono più. Le campagne siciliane, le spiagge e il mare lo aiutano a riconnettersi con la sua terra. Il caos della vita in città, l’idea di lavorare per una grande azienda che avrebbe potuto prosciugarlo di tutte le sue energie, non gli sembrano più attraenti. Decide di rimanere in Sicilia e di scoprire una parte di sé che non conosceva ancora.

Da questa esperienza nasce l‘EP Isola composto dalla title track e da Synthimenti, prodotti per la nuova label de Lo Straqen, Voglio Vivere

lo straqen

Isola è un brano prodotto dopo essere tornato in Sicilia, quasi dieci anni dopo essersi trasferito al Nord. Isola è un canto di libertà, un’espressione della voglia di vivere e amare con sincerità e purezza. Racconta la volontà di liberarsi da ciò che ci tiene legati e di lottare per ciò che si desidera veramente. È uno dei brani preferiti del producer, uno dei suoi momenti di maggiore crescita personale.

Il remix di Isola ad opera di Locked Groove è qualcosa di più di una semplice reinterpretazione musicale. Tim Van de Meutter, artista belga, che come Simone ha scelto di allontanarsi dalla frenesia delle metropoli per abbracciare la vita più genuina del sud Italia. 

Il remix non rappresenta solo un tributo musicale, ma diventa un simbolo tangibile della condivisione di un cammino di vita. Rappresenta un legame profondo con la terra, una risonanza con i valori di semplicità e autenticità che entrambi gli artisti hanno cercato, e infine, scoperto nella loro amata Sicilia. 

Synthimenti rappresenta una sorta di manifesto della musica de Lo Straqen, una fusione unica di synth che si intrecciano con beat melodici e atmosfere introspettive. Assieme a Isola, si configura come un tributo ritmato a 145 bpm alla sua terra natale.

Già dal 2018 inoltre, Simone organizza eventi musicali in Sicilia. Quest’anno, dalla collaborazione con Tim, Rosalie Demeyere e Fabio Battaglia, è nato Valli Note, progetto itinerante mirato a diffondere e celebrare la bellezza della musica nel territorio siciliano. La prima stagione, terminata ad agosto, ha portato nell’isola artisti internazionali come Jolly Mare, Gabrielle Kwarteng, Steffi & Virginia e tanti altri.

Le ultime introspezioni de Lo Straqen

Nel 2022 e nel 2023 , Lo Straqen prosegue il suo viaggio musicale nell’introspezione, rilasciando due brani che esplorano le profondità dell’anima artistica.

Io&loro come molti altri del producer è un viaggio nella mente e nella vita dell’artista che indaga il rapporto del singolo con il mondo.

Il beat immersivo, i synth acid e field recordings trasportano l’ascoltatore in un mondo sonoro solitario e globale, dove il rapporto con le persone intorno è in costante evoluzione e trasformazione. La traccia è una riflessione sonora sulla connessione umana, che offre una prospettiva unica sulla reciproca influenza tra l’io e gli altri.

L’ultima Memorie è la prima prova lofi de Lo Straqen. Il pezzo, incredibilmente malinconico, scava nei ricordi di Simone. Memorie perdute, l’impossibilità di tornare indietro, momenti rimasti nel passato

Ma come in tutti brani del producer siciliano, oltre la malinconia si cela sempre una spinta, un impulso vitale. Oltre la malinconia si celano sempre Frank e il suo alter ego Simone con un “Voglio vivere”.