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Scuderia arriva alla sua ottava release con un nuovo various artists denominato “Rave Revenge”, in uscita il 10 novembre.

Scuderia non dorme mai: con una certa regolarità torna allo scoperto per prenderci a schiaffi con un EP o una raccolta che, puntualmente, trasuda brutalità da ogni pausa e ogni colpo di cassa. Ora lo fa con  “Rave Revenge“, un nuovo various artists stampato nelle consuete 300 copie e in distribuzione a partire dal 10 novembre. Già in questi giorni, inoltre, è possibile ascoltarlo sul profilo Bandcamp dell’etichetta, dove si può effettuare il pre-ordine.

Prima di ogni ascolto, salta subito all’occhio la copertina che per la prima volta non è in bianco e nero, e che raffigura un uomo e un cane con la maschera antigas, su sfondo rosso e con un’imperiosa scritta in gotico stampatella “Rave Revenge”. Ultimamente, infatti, la label si è fatta portatrice e portavoce del ritorno di fiamma di quei generi più estremi che hanno gravitato e gravitano tutt’ora intorno agli stilemi del movimento Rave. Specialmente nelle ultime release l’Industrial puro ha ceduto il passo a ibridazioni con l’Hardcore e, in misura minore, vibes che lambivano sfumature più Gabber.

Sia chiaro, si parla di generi che spadroneggiavano a cavallo del millennio ma non sono mai realmente spariti, anzi, sono correnti musicali che hanno continuato il loro fertile percorso semplicemente senza hype e i riflettori puntati che avevano nel momento di esplosione.

Ora l’incendio vuole tornare a divampare e trova nella narrazione Industrial un perfetto genere compagno per la sua mai sopita voglia di rivoluzione. Questo incontro trova la sua formulazione più naturale nel discorso di Scuderia, che in “Rave Revenge” inizia con un brano di ADSR SPQR molto efficace e decisamente tendente al versante Hardcore/Gabber. “Fidget Spinner” è il suo titolo, ed è un monologo di un lead spezzato, irregolare, che specialmente quando va nel registro grave può fare veramente paura, mentre un kick distorto scorre imperterrito come un binario dritto che attraversa tutto l’EP, mentre si passa a brani più cupi, più sinistri e puramente Industrial.

Se vogliamo, ci si sposta progressivamente verso una vibe più familiare mano mano che si arriva verso la fine. “Familiare” nel senso di più affine alle release passate di Scuderia. Segue quindi “Silver Bullet“, esordio sulla label del progetto Camera Security che accompagna l’ascoltatore nuovamente tra scenari di fabbriche al lavoro.

Atmosfere poi che si fanno definitivamente conclamate con “Idib” di Fire at Work, forse il brano più complesso della release, e infine con “Michael Jackson is Dead“, quest’ultimo un didascalico lavoro a opera di Al Ferox che porta un sample dell’annuncio da parte di Fox News della morte della celebre popstar. L’EP si chiude nel modo più sinistro possibile, con sonorità stridenti in una sorta di necrologio Hardcore, molto rumoroso e opprimente. Quasi a voler dire che è finita un’epoca, che i tempi sono maturi per tornare a parlare di apocalisse, per lo meno intesa come cambio di paradigma.