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Il mondo della musica può, da sempre, contare su moltissimi artisti validi, che creano composizioni magiche, capaci di incantare migliaia di persone.

Purtroppo, da questa sera, una delle stelle più luminose dell’artistico firmamento continuerà a brillare solo attraverso le sue note.

Di poche ore fa, infatti, la notizia della serena dipartita, a 94 anni, di Burt Bacharach, leggendario pianista e compositore autore di classici intramontabili.

Burt Bacharach

Burt Bacharach nasce il 12 maggio 1928 a Kansas City, figlio di Irma e Bert. Studia musica alla McGill University.

I suoi esordi hanno luogo negli anni ’50, quando accompagna la leggendaria Marlene Dietrich nei suoi spettacoli.

Nel 1958 compone il primo successo, Magic Moments, eseguita da Perry Como, prima canzone a vincere il disco d’oro certificato, premio istituito proprio quell’anno. Burt Bacharach, prima di allora, era principalmente conosciuto per essere un grande pianista.

Dal punto di vista della scrittura di pezzi, c’era ancora molto da dimostrare, ma con il pezzo summenzionato, conquista di diritto il posto nell’Olimpo dei Compositori, che manterrà per tutta la sua carriera.

Segue quindi una carriera costellata di successi, tra cui tre premi Oscar alla migliore colonna sonora, due nel 1970 e uno nel 1982.

Burt Bacharach

Non si può dire, come per tutti i grandi artisti, che la carriera sia stata ricca solo ed esclusivamente di successi. Gli anni 70, infatti videro un rallentamento dopo la realizzazione della colonna sonora del film “Orizzonte Perduto”, composta da Bacharach e da David Merrick, con cui faceva artisticamente coppia fissa.

Il duo si sciolse nel 1973, portando come conseguenza l’allontanamento di Dionne Warwick, che nel frattempo si era avvicinata ai due, e nonostante vari tentativi da solista, tra cui l’album “Futures“, del 1977, il successo fu moderato.

I primi anni 80 segnano una rinascita artistica per Burt Bacharach, che inizia a collaborare con Carole Bayer Sager, che sposa in seguito, e con cui scrive “Hearlight, Making Love” e la sua stella polare del 1985: “That’s What Friends Are For”, riunendosi con Dionne Warwick.

Poco dopo, termina anche il matrimonio con la Sager: si tratta del suo terzo matrimonio fallito. Il primo fu con Paula Stewart, poi Angie Dickinson e, infine, Carole Sager. Nel 1993, sposerà Jane Hanson.

La musica, nonostante alcuni stop, continuerà ad essere il motore principale della sua mano: i brani cambiano, non finiscono di stupire, rapiscono, e Burt Bacharach dimostra di essere capace di cambiare.

Gli anni 2000 vedono Bacharach impegnato in collaborazioni con artisti italiani, tra cui Ornella Vanoni, Karima e Mario Biondi, nonché con artisti stranieri, quali Ray Parker Jr. Patti LaBelle, Barbra Streisand, Natalie Cole e Aretha Franklin.

Nel 2008, apparso al BBC Electric Proms, esegue un magistrale spettacolo, dello stesso magnifico tenore di quelli eseguiti alla Walt Disney Concert Hall e con la Sydney Simphony Orchesta, venendo quindi premiato con un Grammy alla carriera.

Piccola curiosità: Burt Bacharach è apparso anche a Sanremo. Quando? Nel febbraio del 2009. Lo statunitense è infatti il produttore della canzone “Come In Ogni Ora” di Karima, che si classificò seconda tra le nuove proposte e divenne il quarto singolo più scaricato in Italia di quell’anno.

Siamo certi che, ora starà raccontando la sua storia agli astanti, come abbiamo tentato di fare noi per somme righe.

Sarebbe un delitto troppo grande confinare la sua magnificenza in poche righe, ma speriamo questo nostro tentativo sia ben accolto.

Ciao Bart. Ci mancherai.