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Uscirà il 1 di marzo, in vinile e digitale, l’ultima fatica musicale di Perc, produttore inglese (vero nome Ali Wells) e fondatore dell’omonima etichetta Perc Trax.

“Three Tracks To Send To Your Ghost Producer” è il provocatorio titolo dell’ultimo EP di Perc: si tratta della prima release dell’artista sulla sua label, dopo il grande successo di “Bitter Music” dell’aprile del 2017.

Dell’album faceva parte anche “Look What Your Love Have Done To Me”, una delle tracce techno più suonate e vendute negli ultimi due anni.

Il titolo di questo EP sembra rispondere proprio alle numerose rilavorazioni, interpretazioni e utilizzi più o meno graditi all’artista della sua traccia, oltre a mettere luce sulla tematica dei ghost producer, ovvero DJ professionisti pagati per creare musica per un artista o DJ e rimanere completamente anonimi.

La polemica, che da sempre riguarda il mondo dell’ EDM, spesso ha toccato anche artisti della scena techno e underground (tra cui Anetha recentemente accusata da Ansome, ad esempio).

In un’ interessante intervista rilasciata qualche mese fa, Perc aveva detto:

“…with techno being generally instrumental music, it’s harder to get a direct message across. But even in a title or artwork, if you can maybe encourage someone to look a little further (…)”

“Essendo la techno una musica essenzialmente strumentale, e più difficile (per gli artisti, ndr.) mandare un messaggio. Ma anche attraverso un determinato titolo o scelta della copertina, è possibile forse incoraggiare il pubblico a guardare più in là (…)”

Artwork Perc

La frase era stata pronunciata dall’artista in riferimento al suo LP di debutto “Wicker & Steel” del 2011, definito dal Guardian un album politico, ma possiamo sicuramente vederne un’applicazione anche nel titolo da lui scelto per quest’ultimo lavoro.

Rispetto a “Bitter Music”, in “Three Tracks To Send To Your Ghost Producer” Perc sembra eliminare del tutto gli elementi vocali e melodici, concentrandosi sulla pura essenza del suo suono: duro, solido e potentemente calibrato.

L’EP inizia con “Toxic NRG”, la cui brutale potenza e tagli acid che si susseguono forsennati, sono amplificati da un altrettanto ipnotico video in bianco e nero uscito qualche giorno fa.

Si prosegue con “Driller”, in cui beat inclementi trapanano le orecchie (drill, appunto) trasportando l’ascoltatore nel regno dell’industrial più graffiante, di cui Perc è il sapiente guardiano.

“Pivot” è infine la traccia che chiude l’EP, con la sfrontata attitudine e peculiare tecnica di un produttore che, ancora una volta, si conferma una delle menti più originali di questo tipo di techno.