Dopo oltre dieci anni di silenzio discografico, Tiga riemerge dal suo universo parallelo per ricordarci che l’elettronica può ancora essere emotiva, imperfetta e profondamente umana.
Tiga è tornato. Il nuovo singolo “Ecstasy Surrounds Me”, pubblicato il 24 ottobre 2025 via Turbo Recordings e Secret City Records, è il primo assaggio del suo prossimo album HOTLIFE, in uscita il 17 aprile 2026.A metà strada tra confessione e pista da ballo, il brano è una strana alchimia di malinconia e desiderio.
Le liriche — scritte insieme a un certo Matthew Dear, uno dei produttori più underrated ma capace di stupire ogni volta che lavora su qualcosa, e completate con Jump Source, il duo formato da Priori e Patrick Holland — oscillano tra autoironia e introspezione, come se Tiga avesse finalmente accettato di mostrare le sue crepe.
L’estetica è quella di un synth-pop anni ’80 rivisitato con eleganza contemporanea: un suono che non cerca il “drop” facile ma scava nei sentimenti, anche a costo di disturbare un po’ la pista.
Nel panorama attuale, dove l’elettronica è spesso ridotta a loop da algoritmo, “Ecstasy Surrounds Me” suona come un piccolo atto di ribellione. Tiga non insegue la tendenza, la smonta. L’ironia dei suoi testi (“There’s so much to discover / Under the covers / In the backseat of my Audi machine…”) non è solo un vezzo stilistico, ma un modo per sfuggire alla serietà posticcia che domina certa club culture contemporanea.
C’è anche un certo sarcasmo, tipicamente suo, che salva tutto dal sentimentalismo facile. Tiga non diventa improvvisamente “profondo”: resta ironico, ma con una nuova lucidità. “You have to live with every track you make,” dice. E si percepisce — questo non è un esercizio di stile, è una resa dei conti personale. In un panorama dove l’elettronica tende a farsi sempre più patinata e performativa, “Ecstasy Surrounds Me” suona come un atto di sottrazione. Niente build-up urlati, niente cassa ossessiva: solo una linea di synth che pulsa come una memoria, e una voce che sembra parlare da un’altra stanza.È
È la vulnerabilità come gesto radicale.
Il progetto HOTLIFE promette di ampliare questa tensione. Tra i collaboratori annunciati ci sono Boys Noize, Maara, MRD e gli stessi Fcukers — nomi che, messi insieme, suggeriscono un viaggio non tanto nella nostalgia quanto nell’identità frammentata dell’elettronica di oggi.

Se Tiga davvero chiuderà l’album con “Ecstasy Surrounds Me”, sarà una chiusura simbolica: un ritorno all’essenziale dopo anni di ironia, un addio (temporaneo?) al personaggio che tutti conoscono per riscoprire l’uomo dietro le luci stroboscopiche. Forse è questo il punto: HOTLIFE non vuole rianimare l’estetica dell’era electro, ma seppellirla con eleganza. Tiga non cerca di riconquistare la pista, la osserva da lontano, consapevole che l’estasi non è più qualcosa da vendere, ma da comprendere.
