fbpx

Un lungo post su Facebook rompe il silenzio sul celebre duo newyorkese

Chiunque sia appassionato di House Music non può non aver mai sentito nominare il duo  “Masters At Work”, noto anche semplicemente come MaW. 

Il duo, composto dai DJ e produttori americani Louie Vega Kenny “Dope” Gonzalez, ha iniziato a destreggiarsi tra console e gli studi di registrazione nel 1990. Sono famosi per produzioni come “To Be In Love” o la celeberrima “Work” ed i remix per artisti come Jamiroquai ed Earth, Wind and Fire.

Individualmente, sia Kenny Dope che Louie Vega possono vantare carriere di tutto rispetto. Non tutti sanno, però, che all’inizio “Master At Work” era il modo in cui Vega soleva parlare di un altro collega, il DJ Todd Terry.

Nonostante Terry non abbia mai preso parte veramente al progetto Masters At Work come lo conosciamo oggi, è noto abbia registrato varie tracce sotto questo pseudonimo, declinato ovviamente al singolare.

Vega e Gonzalez, comunque, oltre che remixers e producers sono anche i fondatori dell’etichetta “MaW Records”, che tuttavia in questi anni risulta silente.

Masters At Work

Le notizie e le sorprese, come sempre, non mancano. In un momento storico particolarmente buio per l’industria dell’intrattenimento notturno e della musica, l’annuncio comparso sulla pagina Facebook di Kenny Dope ha fatto sorridere tutti.

Ebbene sì: i Masters at Work stanno tornando! Kenny Dope ha spiegato, nel lungo post, che sono pronti a rilanciare la loro etichetta “Masters At Work Records” con la pubblicazione di remix e tracce inedite, nonché con un disco appena assemblato.

In merito a quest’ultima traccia, Dope ha spiegato che il titolo sarà “Mattel” e che la data di pubblicazione è prevista per il 2 Aprile.

Masters At Work

Perché questo nome? “Deriva da una delle drum machine preferite dal duo”- si legge nel post- ” e [la traccia, ndr] impiega suoni originali del kit per assemblare un groove elettronico guidato dalle percussioni, con assoli registrati da Kenny Dope in persona nello studio. Louie Vega completa il ritmo e le percussioni con la linea di basso e le decise stringhe portando tutti i sette minuti e cinquantanove secondi della traccia dritti nella stratosfera”.

Data questa descrizione, e dato il loro curriculum musicale (se ci si può concedere questa licenza) non ci resta che aspettare con ansia l’arrivo delle nuove opere dei Masters At Work, certi che anche questa volta si rimarrà a bocca aperta.