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La scelta delle cuffie da dj non è cosa proprio semplice, specialmente per chi non ha già avuto modo di passare pomeriggi su internet in un serrato data-mining in cui si incrociano specifiche, marche, prezzi e, perchè no, anche estetica.

In questa guida vorremmo semplificare la vita a chi si butta nella ricerca delle migliori cuffie da dj, cominciando innanzitutto dalle caratteristiche generali che deve avere una cuffia da dj, distinta da una cuffia da fonico o da produzione musicale.

Perchè come per i cibi è sempre consigliabile leggere ingredienti e valori nutrizionali, anche per le cuffie da dj vanno lette e capite certe caratteristiche.

CUFFIE DJ: CARATTERISTICHE

La risposta in frequenza deve essere molto estesa. Tenendo conto che un orecchio umano giovane che non si massacra i timpani sotto cassa ogni sabato risponde a frequenze che vanno da circa 19 Hz a circa 19 kHz (chi invece decide di massacrarsi i timpani mostra un’estensione minore, dato che è molto facile danneggiare le fragili cellule della coclea, che non vengono rimpiazzate col tempo), è bene che si scelga una cuffia da dj che copra nella sua interezza tale gamma di frequenze.

Non è un fatto scontato, poichè alcuni modelli piuttosto economici possono partire da più su dei 20 Hz o arrivare fino a molto meno di 20 kHz, con conseguente bassa fedeltà di riproduzione.

IMPEDENZA E DECIBEL

L’impedenza è una forma di resistenza che la componentistica del circuito oppone alla trasmissione del suono. Basse impedenze (unite a una buona sensibilità) implicano volumi alti e un poco di fruscìo, dato che lasciando passare più segnale potrebbe passare anche più noise; alte impedenze si accompagnano tendenzialmente ad un’alta fedeltà con poco rumore ad alti volumi, dato che la maggiore resistenza filtra un poco il noise di fondo.

Mentre la cuffia da producer, usata in studio o a casa, è preferibile ad alta impedenza, la cuffia da DJ deve necessariamente suonare molto forte, perchè la si usa in situazioni di elevato rumore come i club, dove la folla renderebbe impossibile l’uso di cuffie da producer, anche se sparate al massimo volume (con forte rischio di danneggiarle).

Questo è uno degli elementi che più facilmente ci permettono da distinguerla da cuffie da produzione, e l’ideale sarebbe scegliere una cuffia da DJ che si attesti intorno ai 100-110 dB, non di meno. Detto ciò, la scelta ha chiaramente anche una componente soggettiva, che non è solamente estetica ma può implicare anche precise sfumature sonore.

Vale un po’ lo stesso discorso dei monitor, per cui non esiste un suono standard, ma ognuno ha il suo carattere, il suo suono al di là della qualità e ogni DJ potrebbe preferire alcune caratteristiche di colore ad altre.

SONY MDR-V55

Partendo dalla fascia bassa abbiamo un primo esempio di ottimo rapporto qualità/prezzo tra le cuffie da dj. La Sony è una marca piuttosto generalista, ma ciò che fa lo fa tendenzialmente assai bene. I materiali sono di buona qualità e come caratteristiche di volume, impedenza e risposta in frequenza risponde a tutti i requisiti di cui sopra.

Come caratteristica tipicamente Sony, ha la tendenza ad accentuare le basse, ma nel complesso il suono è nitido e ben dettagliato anche nelle medie e nelle alte.

La risposta in frequenza è esagerata, andando dai 5 ai 25000 Hz, in modo che anche il vostro cane potrà apprezzare dettagliatamente l’high-end dei vostri mix. Sono circumaurali chiuse, e il fatto che possono essere spinte a volumi molto alti compensa la caratteristica di avere un isolamento buono ma non eccellente.

La costruzione in gomma e alluminio le rende assai leggere e comode da indossare, fatto che non è irrilevante, dal momento che una cuffia comoda significa tenerla addosso per lunghe ore senza accusare disagi o stanchezza alle orecchie.

Perchè ci sono casi in cui la cuffia può pesare, scivolare, premere su alcuni punti del cranio o dare la sensazione di “cuocere” le orecchie a seconda di come calza. Il cavo è lungo 1,2m e dotato di un output mini-jack stereo a L placcato in oro.

AKG K619

Restando sulla fascia medio-bassa ma con ottimo rapporto qualità prezzo abbiamo anche l’alternativa delle K619. Come suono sono un po’ più flat delle Sony MDR-V55, quindi generalmente ben bilanciate senza prevalenza in nessun particolare punto del range di frequenze, e questa è una caratteristica preferibile per chi richiede un suono autentico, naturale.

Forse i materiali sono un filino più delicati rispetto alle Sony, ma siamo comunque di fronte a un prodotto di qualità professionale, anche se non di livello “expert”, anche perchè l’austriaca AKG è una marca che si sa far valere in ambito cuffie.

Per soddisfare le più sottili necessità estetiche, la si trova disponibile in vari colori (arancione, rosso, blu, nero, fuchsia, verde). E’ una cuffia sovraurale chiusa, dal buon isolamento. In dotazione si trova anche un sacchetto, un cavo di prolunga e un adattatore da jack a mini jack.

I padiglioni possono ruotare nei due assi e la loro imbottitura, insieme a quella del’archetto, rende le K619 piuttosto morbide e confortevoli, anche se il materiale simil-pelle con cui sono imbottite tende a scaldarsi dopo diverse ore di utilizzo ininterrotto.

Degna di nota è la risposta in frequenza, dai 16 ai 24000 Hz. Segnaliamo anche la compatibilità con l’uso su cellulare, dato che sono dotate di telecomandino e microfono per rispondere alle chiamate – caratteristica che potrebbe far storcere il naso a chi cerca cuffie dure e pure, di vocazione puramente da DJ; o che potrebbe essere apprezzata da chi ha meno pretese e cerca versatilità.

AUDIO TECHNICA SJ55

Il nome appartiene al modello più alto di una serie di entry-level che prevede anche la SJ11 e la SJ33 (non trattate in quanto riteniamo inadatte al DJing e più votate a un uso “consumer”). Si tratta di cuffie sovraurali chiuse disponibili in nero o in una molto giòvane livrea bianco-argentata.

Come caratteristiche, sulla carta ci siamo abbondantemente: risposta dagli 8 ai 25000 Hz, sensibilità in decibel pari a 114, impedenza 32 Ohm (valore-tipo delle cuffie da DJ), cavo da 1,2 m con jack stereo da 3,5mm. Prezzo basso e qualità assai buona.

Il loro suono è corposo nelle basse e brillante nelle alte, in particolare in quel range dove troviamo le frequenze della voce umana che risulterà particolarmente valorizzata. Per cui molto appaganti nell’ascolto ma non perfettamente ad alta fedeltà.

Sono cuffie dinamiche quindi è perfettamente normale non siano completamente lineari come risposta, il chè può essere considerato un difetto, ma anche una caratteristica che può più facilmente farci immaginare come suonerà una traccia in un club, dove le basse sono e saranno sempre avvertite più potenti rispetto ad una cuffia flat che per altro non può restituire la componente tattile di tali frequenze.

PIONEER HDJ-700

A salire progressivamente di prezzo troviamo questa, a metà strada nella serie HDJ della Pioneer. L’unica ragione per cui abbiamo scelto questo modello anzichè il top gamma HDJ-2000 è perchè preferivamo elogiare i pregi di questa cuffia di fascia media, piuttosto che decantare ovvie lodi al modello più ben fatto e totalizzante della marca più famosa del mondo del DJ equipment – è chiaro che il modello di punta è per il DJ che non deve chiedere mai e che può permettersi di non badare a spese, e va da sè che in tali condizioni ci sarebbe ben poco da dire su una cuffia tra le migliori sul mercato.

Le HDJ-700 invece sono ben più accessibili come prezzo e offrono tutto ciò che una cuffia da DJ dovrebbe offrire, per di più con alcuni lussi sottintesi, degni degli alti standard Pioneer. Anche queste sono sovraurali, chiuse e dinamiche, con una risposta in frequenza eccellente: 5-20000 Hz, impedenza di 45 Ohm, volume massimo di 105 dB.

L’archetto è in acciaio rivestito, i padiglioni imbottiti e rivestiti con un elegante materiale simil-pelle, dettagli ed elementi in un colore a scelta tra nero, rosso, oro, o nero su cuffie completamente bianche. Il padiglione destro si muove con un’escursione di sessanta gradi per l’ascolto ad una sola cuffia.

In dotazione, oltre all’immancabile adattatore dorato, sono forniti addirittura due cavi intercambiabili: il primo a spirale da 1,2 m (3 m da completamente esteso) per la performance, più un secondo cavo dritto da 1 m per l’ascolto da cellulare, per godersi i suoi bassi profondi sia davanti alla console che per strada.

STANTON DJ-PRO 3000

Un modello tra i più alti di marca Stanton, quindi di grande qualità e prestazioni, con un prezzo decisamente accessibile e anzi sorprendentemente basso relativamente al nome e alla caratura di cui si parla. Questa cuffia è dotata di altoparlanti al neodimio piuttosto ampi, che permettono una riposta in frequenza dai 16 ai 22000 Hz, necessari a coprire tutto l’udibile per gli esseri umani.

Una caratteristica ancora inedita in questa guida è quella di avere un filtro passa-basso e un filtro passa-alto, dando quindi all’utilizzatore la facoltà di intervenire sulle caratteristiche timbriche e di modellare il suono a seconda delle preferenze.

L’impedenza è di 30 Ohm e la sensibilità è pari a 106 dB. In dotazione, come da standard, viene fornito un sacchetto per il trasporto, un adattatore mini-jack. Il cavo è removibile e a spirale, caratteristica che risulta molto comoda per un dj, lungo ben 3 m e con un output stereo jack a L dorato.

SENNHEISER HD-25

Siamo sulla fascia alta tra le cuffie da dj. E’ uno dei modelli top-gamma della marca tedesca. Sovraurali e rigorosamente chiuse, anche queste sono cuffie dinamiche. Estremamente leggere e versatili, permettono anche l’ascolto “one ear”, cioè a una cuffia sola che può risultare molto comodo ai DJ (ci avete mai fatto caso a quando spostano appena dietro all’orecchio una delle due cuffie?).

Molto ergonomico l’archetto “biforcuto” che può divaricarsi e stringersi a piacimento, permettendo un’adesione ideale per ogni conformazione cranica. Una delle migliori cuffie da dj.

Queste caratteristiche la rendono particolarmente apprezzabile per usi prolungati senza affaticamenti sensibili. Risposta in frequenza: 16-22000 Hz, impedenza stavolta un poco più alta: 70 Ohm, ma capaci di raggiungere volumi davvero notevoli, di ben 120 dB.

In dotazione viene fornito l’immancabile sacchetto, l’immancabile adattatore, una prolunga da 1,5 m, e un paio aggiuntivo di padiglioni morbidi di ricambio. Una tra le cuffie da dj più curate.

PANASONIC-TECHNICS RP-DH1250

La vistosta scritta “Technics” sull’archetto sicuramente fa molta scena, ma è anche un nome che dà più di una garanzia agli amanti dei giradischi e del vinile. Anche dall’aspetto infondono sicurezza, per via del loro look compatto e di fattura robusta nonostante la predominanza di plastica. E’ considerata, non a caso, una tra le migliori cuffie da dj.

Le giunture che permettono ai padiglioni di muoversi liberamente sono piuttosto rinforzate e sopportano stress meccanici relativamente importanti (anche se si consiglia sempre di non sfidarle).

Sono piuttosto aderenti, per cui nelle fasi iniziali può darsi che risultino un po’ faticose per via della pressione che esercitano, ma la loro imbottitura si adatta progressivamente all’anatomia dell’utilizzatore divenendo in breve molto più comode. Tra le cuffie da dj è una delle più interessanti

A livello più squisitamente acustico, può arrivare a 107 dB, e i driver da 50 mm permettono una risposta in frequenza anche qui esagerata: 5-30000 Hz, ottima in tutti i range per un suono molto nitido e dettagliato.

Inoltre, queste cuffie da dj si avvalgono di una funzione Extra bass System che può potenziare “il giusto” la presenza dei bassi, ora molto profondi ma che non arrivano a sovrastare le alte frequenze, restituendo in ogni caso una cuffia molto ben bilanciata.

Anche qui abbiamo un cavo dotato di telecomandino per l’utilizzo su cellulare, a riprova che anche le cuffie decisamente di fascia professionale si vogliono rendere versatili per l’ascolto comune. Una tra le migliori cuffie da dj.

Abbiamo menzionata cuffie per dj di ogni marca, cercando di mettere in rilievo i brand salienti e più affidabili in circolazione.

Ciò non toglie che quello delle cuffie da dj è un mondo estremamente vasto e dall’offerta molto variegata, e per ogni marca ci sono molti altri articoli che si confanno a ogni tipo di possibilità economica.

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Paolo Castelluccio