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Il 14 luglio 2023, Len Faki ha raggiunto l’apice del suo percorso artistico con “Fusion”, un album che ci immerge nei sentimenti più intimi dell’artista, svelando le influenze che hanno plasmato la sua carriera come DJ e produttore.

Dal suo esordio nel 2004 al Berghain, dove è poi diventato un DJ resident, Len Faki si è affermato come pilastro rivoluzionario della musica elettronica. “Fusion” è l’emblema di questa evoluzione, mescolando stili e influenze in un unico e potente sound, ricco di emozioni personali. Dopo le anticipazioni rappresentate dai singoli: Fusion 01/03, 02/03 e 03/03, usciti rispettivamente a febbraio, marzo e giugno, l’album “Fusion”, pubblicato dalla sua etichetta “Figure”, arriva come conclusione di un percorso, unendo queste produzioni ad altre 14 totalmente inedite.

Fusion si sviluppa su due dischi che offrono due esperienze parallele ma complementari, che presentano in modo completo lo spettro artistico dell’artista. Durante la sfida della pandemia, Len Faki ha riscoperto sé stesso come produttore, sfruttando un’esplosione di creatività e l’impulso di creare nuove tendenze musicali.

Nel primo disco di “Fusion”, groove profondi raccontano l’evoluzione stilistica di Len Faki dagli anni ’90 ad oggi, rendendo le tracce molto ballabili. Due esempi emblematici sono “Raum 422“, che si distingue con bassi pulsanti e un ritmo veloce e magnetico che crea un’atmosfera trascendentale, e “Sexuality (My Reality)”, che sprigiona un’energia dinamica a 136 bpm e voci ipnotiche create dallo stesso Faki, che, come ha dichiarato l’artista stesso a Beatportal, cercano di esprimere un sentimento di distanza dai club in quel determinato momento storico.

Nel secondo disco invece, l’artista canalizza tutte le sue emozioni in un progetto che si avvicina più all’house e a suoni sperimentali, con ritmi frammentati e melodie singolari; probabilmente è l’espressione più profonda di Len Faki. Nelle tracce: “Halide Part 1” e “Halide Part 2” ci condivide il processo di elaborazione della perdita della madre durante la pandemia. In “Halide Part 1” è forte il messaggio di speranza per la ripresa della madre; la produzione infatti, inizia con una melodia malinconica che gradualmente diventa più ritmata ed energica. Al contrario, “Halide Part 2”, composta dopo la scomparsa del genitore, Len Faki ci immerge in toni inquieti e ritmi spezzati. In entrambi i brani è inoltre presente una registrazione della madre che parla in turco, la sua lingua nativa, registrazioni che aggiungono un tocco personale e profondo.

Sempre all’interno del secondo disco troviamo lavori che differiscono tra di loro: “Liyah” ad esempio, è una piacevole traccia ricca di percussioni e melodie sperimentali registrata alla velocità di 172 bpm, concettualmente è simile alla traccia “Yantra”. “It’s Time (To Move Your Body)” invece, è una produzione tendente all’house, perfetta per essere suonata nei club.

Len Faki è dunque riuscito a portare un vero e proprio universo composto da suoni diversi, adatti a diverse situazioni, comunicando emozioni distinte: un mix di elementi che che rendono “Fusion” un album straordinariamente versatile e personale.

Alessandra Marchetti