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Siamo ormai abituati al deturpamento dell’ambiente e del paesaggio come qualcosa di inesorabile, una tendenza che non si riesce ad invertire. Qualche volta, invece, sono la sensibilità e l’ingegno di un architetto a rendere possibile l’effetto opposto: restituire alla natura il suo valore, esaltandolo e celebrandolo. E’ proprio questo il caso del Morske Orgulje, un vero e proprio organo marino a impatto zero ideato da Nikola Bašić. Siamo a Zara, Croazia, su alcuni grandi scalini a ridosso del mare. Per la precisione sull’angolo nord-occidentale della banchina che si affaccia sull’Adriatico.

Dall’esterno non si può trovare altro che una fila di fori rettangolari all’altezza del primo gradino. Ma questa è solo la parte visibile, perchè il vero corpo dello strumento è sottoterra: i fori sono infatti collegati a trentacinque canne d’organo di diversa inclinazione e lunghezza, che così ricevono acqua direttamente dal moto ondoso e producono suono in continuazione, “musicando” passivamente l’incessante risacca. L’organo è capace quindi di generare un sottofondo casuale ma in un certo senso armonioso, modulato su cinque tonalità e sette accordi.

Il mare, da sempre, ha evocato sensazioni molto profonde nell’uomo, complice anche il legame plurimillenario che abbiamo con lui. Immaginate ora di stare su quella banchina ad ascoltarlo mentre diventa una musica infinita, mentre si muove senza riposo e non ripete mai la stessa melodia. Eventualmente, affacciandosi la banchina a ovest, è possibile accompagnare l’esperienza al momento del tramonto, cosa che potrebbe intensificare ulteriormente il “bagno sensoriale” in cui immergersi. Ascoltate voi stessi il suo bel timbro:

Paolo Castelluccio