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Lo staff di David Mancuso ha rifiutato l’associazione tra il brand del DJ newyorkese e la casa di moda francese.

Di David Mancuso si potrebbe parlare all’infinito: esteta, innovatore, inventore, maestro. Anima delle notti newyorkesi, le feste organizzate nel suo loft acquisirono rapidamente popolarità, fino a diventare un must be per chiunque fosse interessato al mondo del disk-jockeying: se non eri mai stato ad un loft party by Dave Mancuso, non eri nessuno.

Alla sua corte sono cresciuti grandi djs, come David Morales, Tony Humphries e Larry Levan, ma non era raro trovare anche altri artisti non legati alla musica o persone avulse dal contesto artistico, come avvocati ed imprenditori.

David Mancuso

Il “loft” non era altro che un appartamento, proprio quello di Mancuso, che fu trasformato in un locale e che divenne, come già detto, un punto di riferimento per le notti newyorkesi in brevissimo tempo.

Nel tempo, il loft divenne un vero e proprio “brand”,  un simbolo di cultura e di un mondo, quello dei DJ, che sarebbe poi esploso su scala globale.

Mancuso, purtroppo, è venuto a mancare nel 2016: la sua memoria e ciò che ha creato in vita continuano ad essere comunque portati avanti dai suoi amici e dai suoi familiari.

David Mancuso

Recentemente, tuttavia, la nuova collezione di Louis Vuitton, dichiaratamente ispirata alle feste di David Mancuso, ha suscitato qualche malumore nel suo entourage.

La collezione, chiamata “Fall In Love”, mira a ricalcare il nesso che esiste tra i designers e i djs, ed è stata curata da Virgil Abloh, da poco tristemente scomparso,  direttore artistico della collezione da uomo di Louis Vuitton.Nonostante queste premesse che non si discostano molto dal concetto di “Love Will Save The Day” che animava le feste di David Mancuso, la scelta non è stata apprezzata dai familiari e dall’entourage del defunto DJ newyorkese. Stando a quanto si apprende da una nota rilasciata da Tim Lawrence su Facebook, “la connessione che Abloh ha tentato di stabilire con il mondo di David Mancuso sarebbe stata rifiutata dal DJ, se fosse ancora in vita”.

L’entourage di Mancuso ha fatto inoltre sapere di “non essere stato contattato da Louis Vuitton” e che la “proprietà intellettuale, e il nome di David Mancuso sono proprietà esclusiva del suo entourage”. Infine, è stato chiarito che “Mancuso incaricò Colleen Murphy, Donna Weiss e Elyse Stefanish di prendere decisioni in merito al brand, in sua assenza”. LVMH/Louis Vuitton non ha contattato nessuna di queste persone, ne per la collezione né per i party ad essa connessi,  stando a quanto si apprende. Al momento attuale, Louis Vuitton non ha risposto ai commenti della proprietà.