Oggi su MyZone vi presentiamo Ivan Masa, dj e produttore casertano, che ha rilasciato negli anni musica su etichette come Monaberry e Atlant.
Nato a Caserta nel 1989, Ivan Massaro, in arte Ivan Masa, eredita una forte passione per la musica dai suoi genitori. Grazie al lavoro di suo padre, manager di un noto club della zona, e a sua madre, titolare di una scuola di ballo, Ivan ha la possibilità infatti di osservare, vivere e comprendere – fin da bambino – questo affascinante e nuovo mondo musicale. Inizia a suonare come dj in alcune discoteche della sua città, ma ciò non gli basta e, nel 2007, inizia a cimentarsi nelle sue prime produzioni, realizzando così il suo primo EP Musa (EMPRO Music). Il dj casertano comincia ad avventurarsi nel suo percorso musicale, proponendo suoni acid e minimal house: “Star Guitar 1 Pm“, rilasciato su Suara – etichetta del produttore spagnolo Coyu – ne è un esempio lampante.
Passano gli anni e, Ivan, si avvicina maggiormente alle sonorità melodic techno e riesce a firmare il suo lavoro Future Change (2o16) con l’etichetta EIN2 di Berlino (sublabel di Einmusika), grazie alla quale riceve numerosi ed importanti feedback. Nel luglio 2017, suona per la prima volta a Ibiza, nel club SANTOS, e questo gli permetterà di arrivare alle orecchie di grandi artisti come Solomun, che inizierà a supportare le sue tracce in giro per il mondo. Da qui la strada di Ivan Masa diventa meno tortuosa: riesce a collaborare con label come Monaberry e Atlant, che gli apriranno le porte di molti club internazionali.
Abbiamo scelto di intervistarlo, in esclusiva per voi.
Ciao, Ivan. Benvenuto nella nostra rubrica MyZone. Innanzitutto, come stai?
Ciao Andrea! Tutto bene, sono molto felice di essere qui oggi.
Come ti senti dopo questo lungo e tortuoso periodo di stallo? È riuscito a portare anche qualcosa di positivo nella tua vita e carriera musicale?
Il covid ha fermato il mondo intero, generando una crisi nel settore artistico senza precedenti.
È stato difficile rimanere chiuso in casa, senza una vita sociale, ma in un certo senso anche produttivo. Ho passato molte ore in studio, immergendomi pienamente in nuovi progetti. Questa esperienza ha fatto sì che mi aprissi anche ad altri generi musicali. Ho lavorato su produzioni più acustiche e ambient, perchè non era il momento giusto per creare tracce per il dancefloor. Sono andato oltre, realizzando un album di 12 tracce, che uscirà prossimamente. Quindi sì, questo periodo di stop mi ha dato una visione più ampia delle cose.
Stai rilasciando musica su diverse label importanti nella scena internazionale (Monaberry, Atlant e Notturna), come ci sei arrivato? Raccontaci un po’ il tuo percorso.
Come ben sapete, rilasciare musica su label importanti non è molto semplice, occorre soprattutto bravura, ma anche un pizzico di fortuna. Bisogna sempre credere in se stessi. Un passo importante è stato il supporto ricevuto da Solomun, che suona la mia musica – soprattutto Vocoder e Dario’s Trip – in tutto il mondo, dal 2016. Questi dischi sono stati poi ascoltati anche da tanti artisti importanti come Bog, l’owner di Atlant. Nel 2019, è uscito così il mio primo Ep su questa etichetta, seguito poi dall’altro mio lavoro Neon su Monaberry. Metterci sempre il giusto impegno ripaga sempre e soprattutto bisogna accettare i no e andare avanti, migliorandosi.
Hai suonato in diversi club in Europa, quale ti ha impressionato di più e perché.
Il 2019 è un anno che ricorderò sicuramente in modo particolare, perché mi ha aperto le porte dei club internazionali, grazie ai quali ho iniziato ad osservare realtà completamente diverse da quelle cui ero abituato a vivere. La prima esperienza estera è avvenuta al 04 Club, in Israele, e la porterò sempre nel cuore, perché ho suonato in quello che reputo un club per eccellenza: super sound system e atmosfera dark.
Quando ti esibisci davanti al pubblico, prosegui diretto e convinto verso il tuo viaggio musicale, esprimendo sempre ciò che sei, o cerchi di adattarti e coinvolgere il più possibile l’ambiente che ti circonda?
Essere un buon dj non vuol dire saper mixare bene due dischi, ma saper leggere la pista e capire chi hai di fronte in quel momento. Ogni club o nazione ha il suo modo di far festa, quel che importa è il non essere presuntuosi in console, cercando di trascinare il pubblico nel proprio mood. Proporre la mia musica è importante ed è ciò che faccio a prescindere dalle persone che ho attorno, ma cerco di farlo nel modo giusto, senza “obbligare” il prossimo ad accettare il mio sound.
Ogni disco ha un suo perché, bisogna accontentarsi a vicenda e percepire le stesse vibrazioni. I miei set non sono mai uguali, cerco sempre infatti di proporre un set fresco, ricco di sonorità e molto caldo. Le proprie chicche in borsa non devono mai mancare, ma quelli sono trucchi del mestiere che impari nel tempo. Non si smette mai di imparare, può capitare a tutti di sbagliare così come di fare un super set, la cosa importante è saper gestire con professionalità la situazione nella quale ci si trova.
Se fosse possibile viaggiare indietro nel tempo, cambieresti qualche tua scelta? Cosa consiglieresti ad un Ivan Masa all’inizio della sua carriera?
Questa è una bella domanda. Del mio percorso non cambierei nulla, se non qualche episodio spiacevole di vita privata che ha rallentato la mia carriera musicale. Sono fiero di ciò che ho fatto fino ad oggi, ho sempre creduto in me e nelle mie capacità. Sono una persona che non ama arrendersi, lotto fino in fondo. La musica è il mio punto forte, il rifugio e la compagna di vita che non abbandonerò mai.
Il tuo sound è prevalentemente melodic techno ma con sfumature italo e disco: kick determinato, bassi arpeggiati, melodie positive. Insomma, un incontro fra presente e passato. Da dove prendi ispirazione? Quali artisti, della scena elettronica e non, ti influenzano di più?
Non ho mai avuto un mio punto di riferimento fisso, mi piace ascoltare musica a 360 gradi, dalla funky 70’s alla disco electro 80’s. Seguo tanti live e non dj set, cercando di proporre in seguito un sound eclettico nel mio set. Uno degli artisti attuali che seguo molto e ritengo una fonte di ispirazione è Nils Frahm, un genio dell’elettronica. Quando sono fuori dal mio studio ascolto tutt’altro: dall’hip hop alla disco, insomma quando si parla di musica tutto fa brodo.
Puoi svelarci qualche progetto futuro o release imminente non ancora annunciata?
La pandemia ha fatto si che potessi mettere da parte tanta musica da tirar fuori al momento giusto, quindi ci saranno presto tante release importanti. Ho appena rilasciato un disco su Click Records con grandi remixer (come i Fat Cosmoe) al suo interno e, nel mese di luglio, arriverà il mio primo Ep su Notturna, la label dei famosi Undercatt. Successivamente, uscirà un mio remix della traccia “I am one” dei Minimarket, sull’emergente etichetta Samsara Experience. Insomma, ne vedremo delle belle. Keep in touch!
Ultima domanda, qual è il tuo sogno segreto nel cassetto? Cosa desideri di più in questo momento della tua vita?
Il mio sogno nel cassetto rimane ovviamente un segreto, ma ciò che desidero di più in questo momento è tornare a far festa come prima, con la tranquillità e la voglia di ballare fino al mattino. Il mio pensiero va a tutti i miei colleghi del mondo della notte!
Grazie per essere stato con noi, ci vediamo presto in pista!
Grazie a voi, è stato un piacere!