fbpx

Sebbene siano passati ben 25 anni, “Children” di Robert Miles si conferma ancora una hit mondiale.

Era il 14 novembre 1995 quando veniva pubblicato l’iconico brano Children di Roberto Concina (a.k.a. Robert Miles). Come ogni successo di questo tipo, anche il brano in questione è frutto di una gestazione piuttosto complessa. “Children” nasce come primissimo lavoro dell’artista che, nel 1994, ne intraprende la composizione in uno home studio veramente angusto: si tratta di un bunker di poche decine di metri quadrati che lo stesso Robert Miles aveva provveduto a insonorizzare.

Ma quale fu la scintilla che spinse Robert a mettersi al piano? Come ogni grande opera artistica, anche questa nasce da un’esigenza espressiva. Doverosa una premessa: il padre dell’artista italo-svizzero è un missionario impegnato in campagne umanitarie. Tornato da una missione nell’ex Jugoslavia, porta con sé alcune foto ritraenti le durissime condizioni in cui viveva la popolazione. Gli scatti dei bambini uccisi dalla guerra colpiscono a tal punto l’artista che questi deciderà di mettere in musica queste emozioni: da tutto questo nasce Children.

“Ero ansioso di vedere come le persone avrebbero preso questo pezzo. (…) Le persone davanti a me si fermarono con gli occhi fissi sulla consolle, quasi irritate. Dal pavimento proveniva un rumore fragoroso … Alzai lo sguardo e vidi un mare di mani alzarsi in alto e un sorriso stampato su ogni volto.”

Queste le parole di Robert Miles in merito alla prima esecuzione del brano. È evidente come le cose si siano evolute: il brano da essere supportato solo dalla scena underground diverrà una hit conosciuta a livello mondiale; il brano raggiungerà infatti il primo posto nelle classifiche di 18 paesi, vendendo circa 5 milioni di copie in tutto il mondo.

Da qui è abbastanza scontato dire che Robert Miles verrà contattato dalla Major – la Deconstruction Records sotto BMG. Il favore mediatico però stava per travolgere l’artista di Fleurier che decide di scomparire dalla scene e tornare nel suo studio in Italia: qui verrà completato il suo primo album ufficiale: Dreamland.

Il disco – contenente anche i brani One and One e Fable – ottiene in pochissimo tempo un successo riconosciuto sia dal pubblico che dalla critica, conquistando ben 16 dischi di platino e 12 dischi d’oro in 21 paesi del mondo. Tutto questo era Robert Miles: un DJ che ha rivoluzionato lo scenario musicale dell’epoca, inserendosi nel mercato con passione e personalità.