Il 18 e 19 luglio il Parc Nou di El Prat de Llobregat ha cambiato pelle, trasformandosi in un enorme playground open-air per la prima edizione del SOUNDIT Festival.

Un debutto che non ha tradito le aspettative, portando a Barcellona un format nuovo e ambizioso: cinque stage, oltre 60 artisti e due giornate dense di musica elettronica in tutte le sue declinazioni.


Il Parc Nou ha ospitato cinque palchi distinti, ognuno con una propria identità sonora e ambientazione. Appena entrati, è stato chiaro che l’esperienza non si limitava ai set: scenografie luminose, installazioni visive e un layout studiato per far respirare il pubblico, con aree relax e punti food ben distribuiti. Un festival pensato per la musica, ma anche per il comfort e l’immersione sensoriale.

La line-up ha visto la partecipazione di oltre 60 artisti provenienti dalla scena elettronica internazionale, tra nomi affermati e giovani talenti emergenti, garantendo un’offerta musicale di qualità e varietà.

Photo Credit: Matteo Natoli


Fin dal primo giorno, il festival ha svelato la sua vera identità: dopo i set più morbidi del pomeriggio, dalle 22 i palchi principali hanno preso vita con i momenti più intensi dell’intero weekend.


Nell’area Laberint, VTSS ha inaugurato la prima notte con una techno industriale potente e senza compromessi, trasformando il dancefloor in un’onda di energia grezza e pulsante. Sullo stage Plaça, Mall Grab ha animato la serata con un set vibrante e coinvolgente, mescolando house melodica e groove lo-fi, avvolgendo il pubblico in un’atmosfera calda e immediata.
Il culmine della serata è arrivato con il set di circa due ore di Jeff Mills sullo stage El·lipse, curato da DJ Nobu, dove il pioniere della techno di Detroit ha offerto un viaggio ipnotico fatto di ritmi essenziali e sequenze minimali, riaffermando la sua statura leggendaria.

Il secondo giorno ha portato sonorità ancora più varie e coinvolgenti: sullo stage Plaça, Young Marco ha costruito un set house intrecciando groove morbidi e melodie accattivanti, seguito dall’energica Avalon Emerson che ha mantenuto il dancefloor vivo e vibrante per tutta la serata. La notte è proseguita sul Laberint con i b2b esplosivi di Goldie & Special Request che hanno intrecciato drum & bass, breakbeat e jungle, trasformando le ultime ore in un vortice ipnotico che ha tenuto il dancefloor acceso fino alle 4 del mattino.
Infine, sul palco Halo, curato da Octo Octa, Chez Damier ha regalato una chiusura memorabile, celebrando le radici più profonde della house con un groove elegante e raffinato, offrendo un’esperienza intensa e coinvolgente, perfetta per concludere questo festival.

Photo Credit: Matteo Natoli

SOUNDIT ha confermato che Barcellona è pronta ad accogliere nuovi format con un’identità ben definita. Tra nomi affermati e giovani talenti, la line-up è stata curata con attenzione, mentre l’organizzazione ha garantito un’esperienza confortevole e di qualità sonora. In un panorama ricco di eventi, il SOUNDIT Festival si è distinto per un approccio equilibrato e ben strutturato. Un inizio che fa ben sperare per le edizioni a venire.