Alla sua quinta edizione, la Storm Shaker torna a XP Music Futures trasformando Riyadh in un trampolino di lancio per i DJ emergenti di Medio Oriente e Nord Africa.

Quando la fondazione no-profit MDLBEAST Foundation ha lanciato la Storm Shaker competition nel 2021, l’idea era quella di dare voce a una generazione di DJ che, tra il Medio Oriente e il Nord Africa, cercava spazio e riconoscimento. In pochi anni, quella che sembrava una competizione locale si è trasformata in un format capace di portare i talenti emergenti della scena MENA fuori dal proprio perimetro e inserirli nei circuiti internazionali del settore.

Quest’anno, alla sua quinta edizione, Storm Shaker torna all’interno di XP Music Futures, il summit di 3 giorni che ha reso Riyadh una delle nuove capitali del dibattito musicale internazionale. Tra workshop, panel e performance, la competizione trova terreno fertile in cui dalle selezioni online si passa alle prove dal vivo e dove, per i partecipanti, il vero traguardo non è quello di vincere, bensì di varcare la soglia che separa l’aspirazione dal professionismo.

Come? “Facile”. Con il talento, la bravura, la dedizione e la passione dimostrate, il vincitore si guadagnerà un set da headliner al MDLBEAST e un tour internazionale attraverso cinque grandi rassegne. Un percorso che può rendere la carriera di un singolo artista simbolo dell’intera scena MENA, finalmente riconosciuta come bacino di creatività e innovazione.

A vigilare su questo processo è una giuria che mette insieme visioni locali e non: Baloo, voce di riferimento per MDLBEAST Foundation, il festival curator e conduttore indiano Nikhil Chinapa, Milica Cvijetić del Sea Star Festival croato, DAOX dal MOGA Festival di Essaouira, e, dulcis in fundo, l’artista palestinese e icona techno Sama’ Abdulhadi. Insomma, una lista di nomi che non fa altro che garantire la capacità di leggere quello che non è ancora stato scritto: il talento nascente di una scena che si sta formando adesso.

Perché parlare di Storm Shaker come di una semplice competizione sarebbe riduttivo. È piuttosto un ponte tra i sogni nel cassetto dei giovani talenti del territorio MENA e quei grandi circuiti, a volte percepiti come invalicabili, che attraversano la musica elettronica mondiale.