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Ne è passato di tempo da quando una ragazzo come tanti, Marek Krynski, studente svizzero di matematica con il vizietto dei party, decise di ideare la Street Parade: era il 1992. Marek non lo sapeva ma quella data, nel giro di pochi anni, sarebbe diventata qualcosa di storico per gli amanti della musica elettronica sparsi per tutto il mondo, alla ricerca spasmodica della danza scatenata, libera e pura. Quel piccolo party tra amici, che all’inizio contava un migliaio di persone, era destinato a spaccare, a far parlare di sè e a raccogliere il consenso sfrenato di tutta la comunità.

Tutto partì da un servizio televisivo dedicato alla Love Parade di Berlino: Marek era li, inchiodato al piccolo schermo, qualcosa ribolliva nella sua testa. “Perchè non creare qualcosa di simile nella mia Zurigo?”, pensò. Perchè no? Marek era frenetico, voleva avverare il suo desidero e portare qualcosa che dalle sue parti non si era mai visto. Così, decise di recarsi direttamente a Berlino, per assistere alla Love Parade e vedere con i suoi occhi e sentire con il suo cuore cosa avrebbe dovuto migliorare, cosa avrebbe dovuto proporre e in quale modo.

E fu così che quel ragazzo come tanti, presentò il suo progetto e richieste l’autorizzazione per svolgere una manifestazione in nome dell’Amore, della Pace, della Libertà, della Generosità e della Tolleranza. Superato lo step burocratico, che dalle nostre parti sarebbe un mostro difficile da valicare, tutto era pronto: il 5 settembre 1992 la Street Parade fece il suo debutto tra le strade di Zurigo, nella coscienza delle persone e nel cuore degli amanti della musica elettronica. Qualcosa stava cambiando, qualcosa era già cambiato ma non era abbastanza.

A Berlino, qualche anno prima (9 Novembre 1989), il muro che divideva la città era caduto ed era partito un rapido processo di emancipazione culturale da parte dei giovani: la capitale tedesca rappresentava la ‘locomotiva‘ di questo meccanismo, e la sua Love Parade, creata dallo storico Dr. Motte, rappresentava il bullone fondamentale di questo processo di ribellione giovanile, che investì l’Europa intera, come una dolce epidemia, una piacevole malattia.

Come un risorgimento guidato da beat e bassi, da passi e sorrisi. La musica, quella creazione meravigliosa capace di unire le persone, nella loro diversità. Marek vide con i suoi occhi i ragazzi di Berlino Est e Ovest ballare insieme, in un abbraccio collettivo che affascinò la sua mente, e fu probabilmente questo l’ideale che volle inseguire da quel momento. Un ideale romantico che a quei tempi andava diffuso, per ampliare un processo di risveglio delle coscienze giovanili.

Ma torniamo al 5 settembre 1992: la prima edizione della Street Parade si rivelò un grande successo, con la partecipazione di circa 1000 persone. Un numero irrisorio se paragonato al milione di persone accorsi a Zurigo nell’edizione appena conclusa. La parata, che si snodava per le vie della città svizzera, era composta da 7 ‘Love Mobiles‘, ma solo un paio arrivarono fino alla fine dell’evento. Le persone avevano risposto in maniera più che positiva, ma Marek lo aveva sempre saputo: quello era il sogno che accomunava centinaia di migliaia di giovani ragazzi, sparsi per tutta l’Europa. Ragazzi semplici, come lui, che chiedevano soltanto di inseguire un carro pieno di musica, e di ballare e di lasciarsi andare. Fu così che, durante la prima Street Parade, moltissimi giovani si aggregarono improvvisamente lungo il percorso, a manifestazione avviata. L’entusiasmo era alle stelle, contagioso. In circa 6000 decisero di partecipare al Rave Party ‘Energy‘ di Arnold Meyer, organizzato subito dopo la fine della parata.

Zurigo aveva fatto sentire la sua voce e aveva scritto una pagina storica. Lo sapevano bene il padre della Love Parade, Dr. Motte e Sven Vath che per l’edizione dell’anno successivo, il 1993, partirono da Berlino per supportare l’evento. La Street Parade era cresciuta, si era affermata, con l’esibizione di dj di fama internazionale e con la partecipazione di più di 10.000 persone.

La Street Parade è arrivata alla sua 24esima edizione: 24 anni pieni di musica ed emozioni. L’edizione appena conclusa ha fatto registrare un’affluenza record: qualcuno dice che i partecipanti siano arrivati a 1 milione. Un dato che fa venire i brividi se si pensa a quel lontano giorno in cui Marek Krynski, un ragazzo come tanti, decise di accendere la tv e il destino volle farlo innamorare della Love Parade.

Come si legge su ‘Der Klange Familie‘, scritto da Felix Denk e Sven Von Thulen: “Improvvisamente tutti potevano programmare il proprio mondo: i Dj a suonare o a produrre musica, si potevano fare riviste o stampare magliette. La Techno era una musica che esigeva partecipazione, un suono di gerarchie piatte. Non c’erano bisogno di star musicali in quel periodo. Non sembrava ci fosse alcun posto per loro. L’uomo scomparve tra le tracce; l’artista “soggetto” si sciolse nelle console e nei campionatori. All’inizio anche il Dj faceva parte della festa. La stella non era lui, ma la festa stessa“.