Marcel Dettmann, The Southern, DJibouti, Amor Satyr e tanti altri: scopri i migliori brani del mese di settembre 2025.
Fare diggin’ fra le migliori pubblicazioni del mese è sempre molto stimolante. In questo nuovo episodio di Tracks of the Month abbiamo cercato di andare a fondo, nella scena underground e non solo, per raccontare l’evoluzione che il suono elettronico sta avendo negli ultimi anni – per altre news legate al mondo della musica elettronica clicca qui!
All’interno troverete nomi come Moogle, Buttechno, The Southern, ma anche artisti più legati alla scena mainstream come Marcel Dettmann e Tame Impala. L’obbiettivo di questa selezione non è individuare “le migliori canzoni” di settembre, ma quelle che meglio riescono a raccontare cosa possa rappresentare la musica elettronica all’interno di un mercato in costante espansione – e che spesso non riesce a portare avanti una propria identità.
Senza ulteriori indugi buttiamoci all’interno di questa selezione: Tracks of the Month è tornato e, con lui, tanta buona musica!
Marcel Dettmann – DMT (!K7 Records)
Con questo nuovo singolo il producer berlinese, punta a mostrare le ombre: il lato nascosto di un suono che si evolve. Non è un caso che sia, infatti, il brano di presentazione del suo nuovo EP in pubblicazione il prossimo 5 novembre. Le influenze sono tante e si sentono: dall’ambiente al post-punk, e tutto si risolve in un brano dal groove ipnotico.
The Southern – Circle of life (CLR GmbH)
Techno vecchia scuola, fatta da nuovi talenti italiani. Il brano attinge dallo stile made in Berlin: i kick colpiscono in faccia e le linee melodiche ci proiettano in un loop infinito. Questo progetto dimostra quanto, ancora oggi, la scena underground musicale sia profilera e ricca di artisti in grado di raccontare un storia con nuove – ed interessanti – sfumature.
Mooglee – Wippin Jet (Sci Phunk)
Linee di basso profonde, groove funky, sample e scratch che si intrecciano con un’electro-house tipicamente francese: Wipping Jet di Mooglee sprigiona energia pura. Basta un ascolto per non riuscire a stare fermi. Una traccia che conferma quanto sia possibile unire sonorità funky all’elettronica.
DJibouti – backhand (Maison Arts)
Djibouti propone una traccia house che unisce elementi acid e vocals, richiamando con naturalezza le atmosfere tipiche degli anni ’90. Il groove elegante e i bassi avvolgenti di backhand danno vita a sonorità notturne capaci tanto di far ballare quanto di adattarsi ad un ascolto più introspettivo.
Marta Ferro
Buttechno – grey dungeons (Psy X)
Il re indiscusso della dub techno torna con un EP provocatorio ed evocativo. Grey dungeons è un ritorno a ritmi di una dub old-school degli anni ‘90, grazie all’utilizzo di vocalizzi dai toni mistici e a sonorità ipnotiche. Il risultato è un insieme di frammenti ricongiunti, come pezzi di una storia.
SCALER – quiet when it speaks (Black Acre Records)
Una trama che si crea e si distrugge a Bristol, città degli SPACER, e che realizza in ogni ascoltatore forti connessioni emotive con la città. Un sound evocativo, possente e tempestivo, un rumore metallico che si diffonde in tutta la stanza e che crea una suspense crescente. Una sperimentazione unica.
Alessandra Bianchini
Amor Satyr – Radiance (WAJANG)
Amor Satyr torna con il nuovo EP Lumen e ci regala un viaggio di quattro tracce piene di breaks, potenti linee di basso e una batteria organica. Radiance propone una costante base drum and bass al quale si uniscono toni electro e vocals riverberati, per un risultato finale ipnotico e oscuro.
Lucrecia Dalt – agüita con sal (RVNG Intl.)
Di una raffinatezza musicale notevole, il nuovo album di Lucrecia Dalt è una riflessione cruda sulla complessità delle relazioni umane. Ci ha colpito agüita con sal, un canto poetico sincero e melanconico inciso su una base sperimentale estemporanea, dai suoni pacati e allo stesso tempo irrequieti.
Elisa Mauri
Yao Ofosu – Bayon (Original Mix)
Un groove potente,un basso profondo e equilibrio controllato. “Bayon” è un viaggio verso la techno più oscura, evocando un’onda emotiva che ti trascina al suo interno, il tempo si dissolve e resta solo la vibrazione più pura.
Tame Impala – Loser (Columbia Records)
Il modo in cui il brano gioca con gli spazi sonoro è qualcosa di intimo e profondo. Le pause e i silenzi aumentano la tensione emotiva. Un inno a cuore aperto, dove il ritmo stesso si piega all’insicurezza con una domanda: «i’m a loser babe/ Do you wanna tear my heart out?».
Daphne Dei
© Articolo scritto da: Gianluca Faliero, Marta Ferro,
Alessandra Bianchini, Elisa Mauri, Daphne Dei