In occasione del primo Festival di Ivreatronic, che si terrà il 14 e il 15 giugno presso il Bunker di Torino, abbiamo intervistato il collettivo per conoscere meglio chi e quali valori stanno dietro alla Libera Repubblica di Ivreatronic.

Ivreatronic non organizza soltanto party, ma vere e proprie occasioni di contaminazione e condivisione collettiva. Dal 2017, il collettivo ha fatto passi da gigante ed è arrivato in tutta Italia, costruendo atmosfere magiche, da Milano a Molfetta, da Bologna a Napoli. Party differenti tra loro ma accomunati dallo stesso principio cardine: divulgare amore e libertà.

Già ad ottobre dello scorso anno, avevamo partecipato a un evento del collettivo al Bunker di Torino in cui i membri di Ivreatronic ci avevano fatto percepire tutta la loro passione.

Party Ivreatronic

Ma questa volta, l’evento si amplia. Due giorni di Festival della Libera Repubblica con tre parole chiave: amore, magia e utopia. Una premessa che non può che darci un’aspettativa di un sogno ad occhi aperti, quasi un’illusione di essere trasportati altrove, anche solo per un weekend.

Programmazione Festival Ivreatronic 14-15 giugno

Durante il Festival del 14 e 15 giugno si esibiranno i membri storici di Ivreatronic, ma non solo. La line-up è ricca di ospiti di stile e provenienze diverse, che permetteranno una contaminazione e una mescolanza perfetta.

Proprio per questa speciale occasione, abbiamo avuto il piacere di intervistare i punti cardine di Ivreatronic Cosmo, Enea Pascal, Foresta e Leonar. Di seguito l’intervista completa.

Ciao team di Ivreatronic, benvenuti su Parkett! Iniziamo da questo evento speciale che ci sarà il prossimo weekend: come sta andando questo periodo di preparazione al vostro primo festival?

Hola Parkett, siamo gasati e speriamo stiate tutti bene. La Libera Repubblica di Ivreatronic è un capitolo importante nella nostra storia, ce lo siamo immaginato accadere da un sacco di tempo e finalmente manca poco. Chiaramente essendo una due giorni è stata una bella sbatta organizzarlo, sia a livello creativo che logistico. È la festa più articolata che abbiamo mai pensato: 2 giorni di musica ,4 spots diversi, 20 artisti provenienti da tutta Europa e Italia. Fortunatamente abbiamo una crew da paura che ha gestito tutta la pre-produzione in maniera attenta e dettagliata, cosa che ci permette di stare concentrati sulla musica visto che dovremo suonare anche noi! Abbiamo voluto creare una cosa speciale da condividere.

Innanzitutto, una breve introduzione sul collettivo per i nostri lettori. Come nasce Ivreatronic e in che preciso momento?

Il collettivo è nato nel 2017 dall’esigenza di portare a Ivrea ciò che vedevamo solo nelle grandi città. Alla fine, però, è venuta fuori una cosa completamente nuova, con un’identità forte e unica, che ha saputo andare ben oltre i confini del territorio — e anche piuttosto in fretta.
In realtà è più importante, crediamo, sapere dove vogliamo arrivare. Acchitare un percorso che faccia da apripista alla gioventù. Non è nostro intento entrare nella macchina da business che la musica è, vogliamo fare delle feste fighe; mettere della musica da paura, creare momenti dove tutti possano sentirsi liberi di esprimersi come gli pare, dove le differenze sono le benvenute e la gentilezza e la condivisione siano le star. Le cose nascono in un modo e quello è il passato, come crescono e come diventano invece è il presente. E ci piace concentrarci su questo ora!

Tutto è cominciato con delle folli serate di musica elettronica in una vecchia cantina a Ivrea, che poi si sono trasformate in una festa itinerante capace di muoversi tra club, festival, parade, ma anche in luoghi del tutto insoliti.

Ci piace portare atmosfere aliene in spazi inesplorati dalle vibrazioni della musica elettronica: osterie, bar cinesi, mulini, quartieri di periferia… è quello che chiamiamo Avanguardia Indimenticabile, e forse è proprio uno degli aspetti che più ci definisce.

In tutti questi anni la famiglia è cresciuta e, anno dopo anno, abbiamo alzato sempre di più l’asticella, avvicinandoci a quella che per noi è la festa ideale. Le persone ci hanno sempre seguito con entusiasmo, e questo ci rende davvero felici.

Essendo in tanti, con provenienze e stili diversi tra loro, cosa vi ha unito così tanto? E come continuate a mantenere questa forte coesione?

In realtà, a parte la nostra Pan Dan che viene da Sanremo, siamo tutti originari di Ivrea e dintorni. Forse è proprio questo background comune che ci ha allineati fin da subito su una certa visione e sensibilità — diciamo il lato bello dell’essere gente di provincia. In più, ovviamente, amiamo la musica l’uno dell’altro, e ci vogliamo proprio bene anche al di fuori del progetto. Quindi è naturale che si sia creata una sintonia forte: prima di tutto siamo amici, stretti, confidenti, e da lì nasce anche l’intesa musicale. Ognuno di noi ha gusti e approcci diversi, ma siamo complementari. Un po’ come un gruppo di amici che si diverte a stimolarsi e sorprendendosi ogni volta: è un gioco continuo, e ci piace da morire.

Team Ivreatronic

Il 14 e 15 giugno al Bunker di Torino ci sarà il vostro primo Festival; un’occasione unica per mostrare il mondo di Ivreatronic a 360°. Cosa vorreste trasmettere a tutti i partecipanti del festival? E come vorreste che vivessero quest’esperienza?

In realtà, abbiamo voluto sviluppare questo evento proprio prendendo le distanze dall’idea classica di festival. Per noi è più come una grande festa, quasi nello spirito delle feste di paese che si fanno d’estate. Da qui nasce il concept della Libera Repubblica di Ivreatronic: un’isola felice più che uno stato autonomo, accogliente, aperta a tutte le possibili stramberie — che noi per primi cerchiamo, coltiviamo e facciamo di tutto per far esplodere. A partire da questa idea iniziale della LRI, ci siamo lasciati andare alla fantasia, invitando ospiti diversissimi tra loro: dall’elettronica più sperimentale di DJ Marcelle o Conor Thomas, alla psytrance euforica e gioiosa di Okapi, fino alla musica da pianobar di Zeta Gio. Abbiamo dato spazio alle combo più strambe che ci facevano esaltare… e le abbiamo realizzate. La nostra Libera Repubblica si basa su tre valori fondamentali, Amore, Magia e Utopia, che guidano la nostra visione e aleggiano sulle nostre scelte artistiche e non. Ecco, siamo pronti a dare il benvenuto a braccia aperte a tutte le persone che vorranno farne parte.

Il festival è, inoltre, la conclusione del vostro tour di feste in giro per l’Italia. In che modo ha contribuito all’evoluzione del progetto?

In realtà non si tratta dell’atto conclusivo — o meglio, inizialmente doveva esserlo, ma col tempo sono emerse nuove situazioni per l’estate che ci stuzzicavano troppo per dir di no. Le annunceremo presto! Per quanto riguarda il tour, che dire, è stato una bomba. L’ennesima conferma di quella che, secondo noi, deve essere una festa: lunga, densa, varia, vissuta in mezzo alle persone. Suoniamo sempre con la consolle a terra, mai su un palco, e ci teniamo che ci siano un sound system e un’illuminazione all’altezza (nel nostro caso curati dagli amici di Sintetica) che siano veri protagonisti, insieme ovviamente alla musica. La risposta del pubblico è stata incredibile: le persone ci hanno seguito in questo trip e abbiamo sentito tantissimo affetto.

Party Ivreatronic 03.06.2023, LLum Collettivo

Qual è, secondo voi, il più grande scoglio del panorama elettronico contemporaneo e come cercate di infrangerlo, voi come collettivo?

Secondo noi, uno dei più grandi scogli del panorama elettronico contemporaneo — soprattutto in Italia — è che ci sono ancora poche DJ donne. Ed è un peccato, perché la sensibilità femminile in quest’arte ci ha sempre affascinato, e siamo convinti che là fuori ci siano tantissimi talenti ancora nascosti. Nel nostro piccolo, cerchiamo di spronare le appassionate di musica che conosciamo: le invitiamo a sporcarsi le mani, a mettersi in gioco, a sperimentare con la consolle e con la musica che amano. E in effetti, le prime sorprese stanno già arrivando!

Inoltre, ci sarebbe da parlare molto sul sistema dei festival e sulle speculazioni che spesso vediamo fare a discapito di pubblico e artisti, ma sono discorsi molto ampi, sotto questo aspetto bisogna fare dei passi in avanti per allinearci ai festival europei come Dekmantel, Draaimolen etc.

La scelta di svolgere il Festival a Torino non è un caso. Cosa rappresenta per voi la città? E il Bunker?

Da anni ormai Torino è la città dove teniamo il nostro resident party, e in un certo senso la consideriamo come una seconda casa, subito dopo Ivrea.Negli ultimi anni abbiamo fatto un percorso di crescita notevole, insieme al pubblico: sia nel modo in cui ci si approccia alla festa — ad esempio godendosela e stando dall’inizio alla fine — sia nella proposta musicale, che è diventata sempre più libera e sperimentale.Dobbiamo dire che Torino ha sempre risposto con grande entusiasmo, ed è per questo che per noi il Bunker rappresenta un luogo perfetto dove far vivere questa esperienza.

Party Ivreatronic

Cosa vi augurate per il futuro di Ivreatronic e cosa in generale per quello della musica elettronica?

Che ispiri altri a credere nella collettività. Che questo amore non finisca mai. Per quanto riguarda la musica elettronica, c’è un sacco di musica forte in giro, a parer nostro ci troviamo in un momento molto florido che continuerà a crescere facendo il suo corso: noi siamo qui con le orecchie aperte 🙂

Ci vediamo al Bunker il 14 e il 15 giugno!