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Ben Champell, in occasione della release del 22 aprile del suo prossimo EP “Close to You” su Off Recordings,ci fa ascoltare in anteprima la traccia “Poison Alley” e ci svela qualcosa in più su questo lavoro discografico.

Oggi, con Parkett, vi portiamo direttamente dentro la scena di Amburgo. Una città, che sul modello delle altre mecche techno tedesche tra cui Berlino e Francoforte, sta sviluppando,nel corso del tempo, una scena ricca di novità e con una personalità artistica forte e accattivante.

Tra gli altri vi è una figura che emerge nella scena di Amburgo: Ben Champell. Il dj tedesco sta portando avanti un concetto di techno innovativo, che non punta alla forza e alla velocità, ma dilata il suono, rallentando i tempi senza progressioni improvvise o cambi di ritmo estenuanti.

Una dimensione sonora che Ben Champell, dj tedesco che è il nostro ospite odierno, definisce “Downtempo techno”.

Nell’era delle mescolanze di genere e degli esperimenti sonori e accostamenti più rischiosi, abbiamo voluto indagare e saperne di più.

In occasione dell’uscita su Off Recordings, label berlinese, Ben Champell ci ha regalato in anteprima la traccia “Poison Alley” contenuta, appunto, nell’Ep “Close To You”. Una techno accattivante e funzionale, figlia di un legame speciale di Ben con l’house e con la sua idea di techno piuttosto originale.

Vi lasciamo qui sotto alla intervista e all’ascolto della traccia. Buona lettura!

Ciao Ben! Benvenuto su Parkett. Partirei dalle tue origini. Come ti sei avvicinato alla musica elettronica?

Ciao e grazie per l’invito. Mi sono avvicinato alla musica elettronica quando avevo circa 13 anni. Un mio amico si procurava attrezzature per DJ e suonava ai compleanni dei nostri amici. Questo mi ha incuriosito e così ho iniziato a fare il DJ con lui. Dopo un po’ ha avuto un brutto incidente e non poteva più continuare e mi sono trovato di fronte alla decisione se fermarmi o meno, perché all’epoca non potevo permettermi le costose attrezzature e i miei genitori non pensavano molto all’idea che io diventassi un DJ.

Ho deciso di continuare e quindi ho dovuto migliorare l’attrezzatura con piccoli lavori per imparare a fare il DJ con i dischi. Ho potuto acquistare il mio primo 1210 quando avevo 14 anni e il secondo un anno dopo. Quindi nel corso degli anni la mia collezione di dischi è cresciuta fino a superare i 10.000 vinili. Il mio primo lavoro come dj di club l’ho avuto poi con 18 anni nella città vicina. Direi che la strada che ho percorso per arrivare qui è stata rocciosa, ma vale ogni singolo passo.

Amburgo è la città in cui vivi. Ti piacerebbe parlarci della sua scena techno e di come e se ha influenzato il tuo lavoro?

La scena techno ad Amburgo è attualmente ancora molto piccola, ma piuttosto colorata. Proprio come la mia musica, da oscura a melodica a seconda dell’umore. Non mi piace essere stretto dentro certi canoni.

Ho letto che descrivi la tua musica  come “Downtempo techno”. Puoi spiegare meglio cosa intendi con questa definizione?

Beh, in realtà è venuta fuori dal mio passato musicale. Vengo originariamente dall’area house, che è molto più lenta nel tempo rispetto alla techno classica. Quindi ho appena iniziato a riprodurre i brani più lentamente. A quel tempo ho iniziato a 120-123 bpm, mentre la techno a quel tempo era di circa 128 bpm. Oggi, dove la techno è di nuovo oltre i 140 bpm, la mia formulazione si applica ancora quando suono i miei set a 132-134 bpm.

Il tuo EP “Close to you” è uscito su Off Recordings. Cosa rappresenta per te questa etichetta?

OFF Recordings è un’istituzione del settore. Un’etichetta dalla quale, quando ho iniziato a produrre musica, non avrei mai pensato di pubblicare un giorno. E ora sta uscendo il mio secondo EP. In realtà mi rende un po’ orgoglioso far parte di questa grande etichetta.

“Poison Alley” è il brano che vi presentiamo oggi su Parkett. Come è nato e con quali strumenti hai lavorato per la sua creazione?

Per un po’ amo e suono con gli accordi, ma con “Poison Alley” era importante per me avere una struttura semplice con il minor numero di tracce possibili per costruire una traccia funzionale per i deejay. Un brano in cui potessero poi vivere con gli effetti e contribuire da soli. Faccio molte e molte prove. Sfortunatamente, sono passati quasi 2 anni solo in studio senza feedback da parte delle persone che ballano, quindi sono ancora più entusiasta di come le due tracce saranno accolte sulle piste da ballo.

 

Quali sono i tuoi prossimi progetti futuri?

Al momento sto lavorando con colleghi grandiosi come Drumcomplex, Sole Lorente o Tom Wax su nuove collaborazioni. Ma anche i miei nuovi EP sono in produzione.

Grazie per essere stato nostro ospite.

Grazie per l’invito! State bene ragazzi!

ENGLISH VERSION

Hi Ben! Welcome to Parkett. I would start from your origins. How did you approach electronic music?

Hello and thank you for the invitation. I got into electronic music when I was about 13 years old. A friend of mine got himself DJ equipment and used to play at our friends birthdays. That made me curious and so I started to DJ with him. After a while he had a bad accident and could no longer continue and I was faced with the decision of whether to stop or not, because I could not afford the expensive equipment at the time and my parents did not think much of the idea of becoming a DJ. I decided to continue and so I had to work out the equipment with small jobs to learn how to DJ with records. I was able to buy my first 1210 when I was 14 and the second one 1 year later. So over the years my record collection grew to over 10k vinyls. My first job as a club DJ I had then with 18 years in the neighboring city. I would claim that the road I have traveled to get here was rocky, but worth every single step.

Hamburg is the city you live in. Would you like to tell us about his techno scene and how and if it influenced your work?

The techno scene in Hamburg is currently still very small, but quite colorful. Just like my music, from dark to melodic depending on the mood. I don’t like to be pressed into a corset.

I read you called your music “Downtempo techno”. Can you explain better what you mean by this definition?

Well, that actually came out of my musical past. I originally come from the house area, which is much slower in tempo than classic techno. So I just started to play the tracks slower. At that time I started at 120-123 bpm, whereas techno at that time was around 128 bpm. Today where techno is again beyond 140 bpm my formulation still applies when I play my sets at 132-134 bpm.

Your ep “Close to you” is out on Off Recordings. What does this label represent for you?

OFF Recordings is for an institution in the industry. A label from which, when I started producing music, I would never have thought to release there one day. And now my second own EP is coming out there. It actually makes me a bit proud to be part of this big label.

“Poison Alley” is the track we present today on Parkett .. how was it born and with what tools did you work for its creation?

For a while I love and play with chords, but with Poison Alley it was important to me to have a simple structure with as few tracks as possible to build a functional track for deejays in which they can then live out with effects and contribute themselves. I try out a lot and test a lot. Unfortunately, the past almost 2 years only in the studio without feedback from dancing people, so I’m even more excited how the two tracks will be received on the dance floors.

 

What are your next future projects?

At the moment I’m working with great colleagues like Drumcomplex, Sole Lorrente or Tom Wax on new collabs. But also new EP’s of my own are in production.

Thank you for being our guest.

Thank you for the invite! Stay safe guys!