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Bloom: 10 Worlds è la nuova applicazione rilasciata da Brian Eno e Peter Chilvers per festeggiare il decimo anniversario dalla prima versione del software di musica generativa.

Compatibile con Android e iOS, Bloom: 10 Worlds, il nuovo strumento per la creazione di musica generativa partorito dal pioniere Brian Eno e dal musicista e programmatore Peter Chilvers, sarà disponibile dal prossimo 07 dicembre con una nuova interfaccia dalle caratteristiche più avanzate rispetto la versione del 2008. Grazie ad una gamma di suoni ambientali e immagini in movimento più ampia, l’applicazione sarà in grado di interagire attraverso regole di comportamento autonome, all’interno di dieci mondi surreali ed in grado di elaborare un numero infinito di composizioni e immagini.

Il lancio della prima versione di Bloom risale al 2018, ma in questi dieci anni i due hanno continuato a collaborare insieme per la realizzazione di strumenti ad uso domestico legati alla musica generativa; rilasciando nel 2011 l’applicazione Air, nel 2012 Scape, nel 2015 Quarta, Trope e Reflection nel 2017. (Guarda qui tutte le App)

Con l’altoparlante integrato dei dispositivi ovviamente la qualità del suono non è grandiosa, lo stesso Brian Eno ha sempre consigliato un ascolto in cuffia o collegando i dispositivi ad un impianto stereo, in modo da rendere Bloom e tutte le app una sorgente interminabile di armonie Ambient dall’effetto onirico e ipnotico.

“Bloom è una macchina musicale senza fine, un carillon per il 21° secolo. Ci puoi giocare, o puoi vederlo giocare da solo.”

ha recentemente dichiarato.

Brian Eno insieme al suo collaboratore Peter Chilvers, per la creazione delle app si sono avvicinati alla musica di Eric Satie, considerato per molti l’artista che si è inoltrato per primo nella Ambient Music senza fine, dopo la presentazione della sua opera Vexations. Questa composizione del 1893 infatti (144 note scritte su cinque pentagrammi, ripetute per 840 volte) si avvicina molto all’idea di infinito, tanto che ancora oggi e considerata il brano più lungo della storia. Satie aveva per primo immaginato e poi rappresentato una musica non invasiva, quella che per molti è una musica da “non ascolto” e coniata poi come “Musique d’ameublement“. Ed è proprio anche grazie a questa idea che Brian Eno si fece influenzare per la realizzazione dei suoi capolavori Ambient, e successivamente insieme a Peter Chilvers per la realizzazione di Bloom.

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Leggi anche la nostra intervista a Giorgio Sancristoforo sulla musica generativa.