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Abbiamo intervistato Fedele: dj, musicista e owner della label Obscura.

Fedele Ladisa, originario di Bari, è parte integrante dell’ondata emergente di DJ e produttori bramosi di esplorare nuovi territori della musica elettronica. Fin da giovane, quando ha messo mano per la prima volta su strumenti come il pianoforte e il violino, vivere di musica è sempre stata la sua missione. Nel 2006 entra nell’universo della club music e inizia a esibirsi in diversi club italiani, nei quali, grazie al suo background (Hip Hop, Soul e Nu Disco), ha presto sviluppato un interesse crescente per l’imprevedibile varietà di paesaggi sonori della House e della Techno. La sua inclinazione per la musica “infinita” lo ha spinto così a padroneggiare il mondo dei sintetizzatori e delle drum machine, iniziando a produrre la propria musica.

Dopo l’entusiasmante debutto di “No Mercy for Beginners”, rilasciato dall’etichetta canadese Turbo, decide di abbandonare l’ambizioso progetto Agents of Time, di cui è stato membro per 7 anni, e di mettersi in proprio. Ha arricchito la sua carriera da solista pubblicando musica su Ellum Audio, Obscura, di cui è attualmente proprietario, e diversi remix per alcuni dei più grandi performer della scena elettronica come GOOSE e Stephan Bodzin.

Il risultato di questi grandi risultati lo ha portato a esibirsi in festival riconosciuti a livello internazionale e in club famosi in tutto il mondo, ricevendo il supporto da artisti del calibro di Maceo Plex, Tiga, Tale of Us, Dixon, John Digweed, Miss Kittin, Dj Stingray e molti altri.

Oggi, Fedele è qui con noi.

Ciao Fedele e benvenuto su Parkett. È in uscita il nuovo VA sulla tua label: cosa cerchi di comunicare attraverso questa nuova release targata Obscura?

Ciao, è un piacere essere ospite della vostra webzine! The Sound of Obscura è il primo VA della mia label, da quando quest’ultima è sotto la mia esclusiva direzione artistica. Attraverso questa raccolta musicale, voglio comunicare il desiderio di ricerca e di racconto di quelle sonorità che mi piace pensare come contemporanee, per la differente composizione di suoni all’interno delle singole tracce, e di sonorità che mi hanno influenzato nell’ultimo decennio musicale.

All’interno del disco troviamo un sound abbastanza “sporco”, graffiante, assolutamente dark. Cosa ti affascina del lato oscuro della musica? È una ricerca relativa soltanto al suono o anche alla tua quotidianità?

Bella domanda! Sicuramente faccio fatica a distinguere la mia vita quotidiana dalla mia incessante passione quotidiana per la musica, ma sicuramente vedo nel lato oscuro della musica, come nella vita, l’affascinante “infinito”, da cui nasce l’ispirazione e a cui segue il poderoso desiderio di esplorazione.

La tua storia nasce con gli Agents Of Time: oggi, nel tuo progetto da solista, sei più libero di esprimere te stesso? E quanto questo può risultare fondamentale per la crescita di un artista?

Mi sono divertito e arrabbiato parecchio a “giocare” in gruppo con gli Agents of Time, ma sicuramente il progetto solista è libertà di gusto, pensiero e di scelte che mi fanno sentire ogni giorno un artista vero, perché da solo contro i suoi demoni.  Siano questi d’ispirazione o di frustrazione, produco le mie idee musicali senza tutti quei compromessi necessari per far andare avanti un progetto musicale a 3, come quello da cui sono andato via senza alcun rimpianto, anzi, con grande rispetto, per ciò che sono riuscito a fare insieme ai miei ex partner artistici.

La melodic techno è un genere ormai affermato da anni, hai mai sentito l’esigenza di voler spingerti oltre e abbracciare nuovi e inesplorati mondi sonori?

Melodic techno è una delle tante definizioni che spesso vengono date alla musica quando questa non viene vista e/o sentita come strumento di esplorazione ed innovazione, ma solo come risposta garantista alle esigenze di mercato, e di riconoscibilità per molti artisti contemporanei nei c.d. generi e sottogeneri che lo compongono.

Per quanto mi riguarda l’aver dato un nome a questo, in pratica, aggiornamento della Trance o della Progressive non mi ha mai davvero fatto pensare che utilizzando l’appellativo “Melodic Techno” ci si riferisca ad un genere nuovo.

A prescindere da ciò, io ho sempre avuto l’esigenza di esplorare nuove sonorità, oggi soprattutto attraverso la mia label che considero un grandissimo output creativo. Il selezionare musica proveniente da artisti emergenti e non, mettere queste tracce insieme e testarle per mesi nei dancefloor di tutto il mondo. mi aiuta tanto a sperimentare e costruire un suono tutto mio.

Quali club in cui hai suonato hanno impresso nella tua memoria ricordi indelebili e significativi? Puoi raccontarmene almeno uno in particolare…

Io amo il mio lavoro, anche perché, come qualsiasi “clubber”, realizzo il sogno di poter vedere i più rappresentativi club del mondo. Ora, seppur in difficoltà verso tutti i luoghi che mi hanno ospitato in questi 10 anni, una menzione speciale lo merita il Fabric di Londra! La storia di questo club, i suoi protagonisti ed il suo iconico sound system mi hanno regalato emozioni uniche che, a “luci accese”, a fine serata, mi hanno commosso e fatto sentire a mio agio in quelle sensazioni mistiche, che ti arrivano una volta arrivato fin lì, in quello spazio industrial che trasuda amore per la musica ed i musicisti.

Cosa deve avere la nuova musica di Obscura affinché tu la scelga? È difficile trovare artisti che rappresentino la tua visione musicale?

È difficile trovare musica autentica e visionaria, ma credo, e forse spero, che questo non dipenda dalla mancanza di artisti che si spingono con la loro arte in questa direzione, ma piuttosto per un diffuso e dilagante appiattimento di proposte musicali che vendano o intercettino i gusti di un mercato poco propenso ad innovare come in passato; mi riferisco ai bellissimi primi anni 2000, dove ogni artista si sentiva obbligato a competere con gli altri innovando un genere che era rimasto immutato troppo a lungo.

Artisti che raccontate l’interiorità oscura celata in ognuno di voi, liberata nella musica da voi prodotta, fatevi avanti!

Obscura vi aspetta con il sorriso di chi vi sa accogliere dopo un lungo e tortuoso viaggio.

Come immagini Fedele in un futuro non troppo lontano?

Felice e grato per ciò che la musica gli dà, perennemente teso dal desiderio di ricerca di nuove sonorità e connessioni con altre arti performative.

Grazie per essere stato con noi.

Grazie a te per avermi ispirato, con le tue domande, sentimenti che mi auguro possano arrivare a coloro i quali ne hanno bisogno, affinché credano con forza nelle proprie scelte!