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Questo sabato l’Affekt Club di Frosinone farà esibire il leggendario Freddy K e il suo delfino, il giovane PVS.

Una storia lunga, quella di Freddy K, che inizia nei capannoni romani a fine anni ottanta, dove con quindici mila lire ascoltavi deejays provenienti da ogni parte del mondo, Detroit, Chicago, Parigi, Londra, poco importava.
Erano anche e sopratutto però gli anni d’oro della musica romana, gli anni in cui crescevano Lory D e Leo Anibaldi, Max Durante e, appunto, Freddy K.

Gli anni seguono e, nei primi novanta nasce “Virus – il suono di Roma”, che da semplice programma radio diventa una vera e propria pandemia sociale. Se ascoltavi techno a Roma conoscevi il “Virus”, se la ascoltavi da un altra parte, venivi a Roma per le sue feste.

Dopo la chiusura del progetto Virus, mai domo, Alessio Armeni si sposta a Berlino, dove crea Key Vinyl, un etichetta Vinyl Only che debutta nel 2011, quando il VInyl only era ancora un vezzo da collezionisti veri, e non una moda.

Negli anni sulla sua etichetta, suonata da tutti i migliori djs del mondo, stampano artisti giovani e astri nascenti della musica, ma sempre legati a doppio filo con un sound crudo e affamato, tradizionale, ma mai scontato, tra cui si ricordano Héctor Oaks, PVS e Conrad Van Orton.