Parkett ospita e presenta Collider, DJ e promoter residente a Roma e cofondatore del collettivo Fleurs Sonores.

Lo avevamo già conosciuto durante la nostra chiacchierata insieme al suo collettivo, Fleurs Sonores. Stavolta Gianpaolo Tuzzo, in arte Collider, torna su Parkett con un mix ricercato ed energico. Classe 1993 e originario di Messina, Gianpaolo ha esordito come selezionatore in programmi radio come Mondonero e Fritto FM, dove cura attualmente “Sonic Collisions”, un format dedicato alle traiettorie più dinamiche della bass music e della club culture contemporanea. Dal 2024 cura anche una residenza su Rough Radio insieme al suo collettivo, nella quale vengono chiamati a partecipare gli ospiti delle serate targate Fleurs Sonores creando così un’interessante continuità tra i loro eventi e il mondo radiofonico.

Nei suoi set, Collider esplora l’universo musicale dell’UK Bass, del Techno e della Jungle fino all’Hard Drum e al Grime, con delle selezioni pensate per il club e caratterizzate da bassi elevati, groove spezzati e un sound design tagliente. Per la nostra Internal Selection, Collider ci ha anticipato di aver preparato un set con una dimensione più aperta e luminosa rispetto al suo solito, e noi non vediamo l’ora di capire che cosa intende. Buon ascolto (Tracklist in fondo).

Ciao Collider e benvenuto su Parkett! Vorremmo sapere di più su di te. Come hai iniziato la tua carriera da DJ e come ti stai trovando, musicalmente parlando, a Roma? Quali sono le differenze che noti con Messina, la tua città d’origine?

Ciao Elisa, grazie mille per l’invito! La mia carriera da DJ è iniziata intorno ai 18 anni, quando i miei amici mi regalarono la mia prima consolle all-in-one, avendo capito che stavo sviluppando una forte passione per il DJing. Credo sia difficile fare un paragone tra Messina e Roma, considerando che la prima è una città infinitamente più piccola rispetto alla capitale e offre pochi locali con proposte alternative alla solita musica commerciale. Tuttavia, quei pochi posti sono sempre stati per me e i miei amici dei punti di riferimento, dove abbiamo avuto la possibilità di ascoltare artisti di grande qualità che, in parte, hanno influenzato il mio gusto musicale.

Devo molto alla mia città: è lì che ho mosso i primi passi in questo mondo, e che mi hanno permesso di esprimermi e iniziare a capire come ci si comporta di fronte a un pubblico. Roma, invece, quando sono arrivato era una città in pieno fermento. Forse è stato proprio questo il motivo principale che mi ha spinto a trasferirmi: già da lontano percepivo una scena musicale molto più vicina ai miei gusti. E infatti, tra il 2015 e il 2019, ho partecipato a tantissimi eventi e festival che mi hanno aiutato a crescere, sia a livello di gusto musicale che sul piano tecnico.

Parlaci delle tue influenze musicali. Sono cambiate nel corso del tempo? Inoltre, ci sono musicalità che non hai ancora esplorato come selector ma che ti piacerebbe approfondire in futuro?

Sì, sono cambiate parecchio nel tempo. Da piccolo, anche grazie all’influenza di mia sorella maggiore, ero molto orientato verso generi piuttosto lontani dalla musica elettronica. Ascoltavo soprattutto rock (indie, math-rock, post-rock, noise ecc.) ma anche folk, musica classica contemporanea. Ho sempre avuto un forte interesse per la musica suonata con strumenti tradizionali, e per tutto ciò che metteva in primo piano l’aspetto armonico ed emotivo. Ho iniziato più o meno intorno ai 15 anni ad appassionarmi alla musica elettronica e da clubbing, grazie a un collettivo messinese chiamato Kill The Pop e ai loro eventi Platonic Love. Da quel momento in poi, l’elettronica è diventata progressivamente il centro del mio mondo. E dopo aver scoperto i 2manydjs, mi sono innamorato del djing: i loro mix, che fondevano rock, pop, elettronica e metal, mi hanno aperto un mondo.

Oggi, la mia influenza più grande è senza dubbio Ben UFO. La sua selezione e la sua tecnica, per me, restano imbattibili. Ha una capacità shockante di passare da un genere all’altro con naturalezza assoluta, ed è sicuramente l’artista a cui mi ispiro di più in questo momento.


Per quanto riguarda il futuro, più che parlare di generi o selezione, parlerei di momenti e tempi. Adoro i ritmi lenti, quelli da apertura per intenderci, ma mi rendo conto che finora non sono riuscito a dargli lo spazio che meritano, se non in qualche opening o nello show della mia residency su Fritto. Forse è proprio questo il mio prossimo obiettivo.

Presentaci il set che hai preparato oggi: noi lo troviamo energico, dai toni urban e sensuali iniziali e con una bella evoluzione nel corso di tutto il mix, con un’alternanza tra pura energia ed introspezione. A cosa pensavi mentre lo hai composto?

Credo che questo set sia stato uno di quelli di cui avevo le idee ben chiare ancor prima di iniziare. Ogni anno, d’estate, solitamente faccio un set al Retronouveau, uno di quei locali della mia città di cui parlavo poco fa. La bellezza di quel posto è che ha sia lo spazio indoor e outdoor, e d’estate ovviamente si fa festa all’aperto, ed è da lì che è partita l’ispirazione per questo set, immaginandomi di essere lì, all’aperto e con tante facce amiche. Da siciliano, e da grande amante del mare e dell’estate, sentivo il bisogno di esplorare una dimensione più luminosa e aperta rispetto a quella abituale. Di solito i miei set tendono a essere cupi, frenetici e spezzati, ma stavolta ho voluto cambiare registro e lasciare spazio a sonorità più calde e avvolgenti.

© Davide Corda

TRACKLIST:

  • Facta – Jets
  • Melé – Beat Up The Drum (feat. Karen Nyame KG)
  • frankydrama – Disconnected
  • Pangaea – Manía
  • Kaval – Killa Dub
  • Florentino – Esto
  • Imperiéux – Cawuso
  • LWS – Clunk
  • Binary Digit – Overdose In Ibiza
  • Daphni – Sad Piano House
  • Facta – BDB
  • Surusinghe – FTRW!
  • Natoxie X Bamby – BMW (no excuse. Edit)
  • INSTINCT – Source
  • Ineffekt – long sleeves
  • Bushbaby – Locked On (2-Step Mix)
  • Coffintexts – Make U Sweat
  • 1tsbp – Oh No
  • Bodhi – Silian Rail (forthcoming Hotflush Recordings)
  • Polygonia – Set Me Free