Domani ha inizio il The Tower Festival 2025, un’iniziativa rivolta al pubblico della provincia di Latina, che non riguarda solo la buona musica, ma molto molto di più.
E se vi dicessi che da domani hanno inizio tre giorni di puro divertimento e arricchimento personale in un luogo incantevole e tutto da scoprire? Questa è la premessa per invitarvi a scoprire il The Tower Festival 2025, un’iniziativa promossa nella città di Pontinia (LT) che si pone l’obiettivo di coinvolgere tutta la comunità in qualcosa di diverso.
Non si tratta del solito festival, abbiamo artisti in line up di vera qualità ma l’organizzazione ha voluto osare, organizzando un evento rivolto ad un pubblico vario che comprende anche bambini.
Ed è stata proprio questa volontà di estendere il progetto a tutta la comunità, che ha solleticato la nostra curiosità al punto da voler intervistare Giovanni Rapone, direttore artistico di Blessed Vision, o meglio, mente e braccio del progetto.
Prima di passare alle domande però, è doveroso fare un piccolo focus sulla location perché non parliamo di un club, non parliamo di uno stadio e non parliamo di un luogo a caso.
Stiamo parlando dell’Ex Torre Idrica Pontina, un luogo che trasuda storia da ogni parete e che attualmente è stato rivalutato come polo museale.
Alla scoperta del MAP Padiglione Ex Torre idrica
L‘Ex Torre Idrica Pontina, o meglio conosciuta come MAP Padiglione Ex Torre Idrica, è la location perfetta per ospitare questo evento, perché rappresenta un passato riscattato che guarda al futuro con una certa ambizione.
Sorge nel cuore geometrico di Pontinia, tra retaggi razionalisti e linee pulite di fondazione, il MAP – Padiglione Ex Torre Idrica si staglia come un corpo sospeso tra passato industriale e visioni contemporanee.

Un tempo torre d’acqua, oggi è un dispositivo culturale che conserva intatti i segni del suo vissuto: grate metalliche sotto i piedi, tubazioni a vista come vene blu di una macchina che ha smesso di funzionare ma non di pulsare.
La sua trasformazione in spazio espositivo non ne ha cancellato l’anima tecnica, anzi: l’ha resa scenografica, dialogante.

Dalla sommità, lo sguardo si apre su un paesaggio ancora intatto, come una promessa. È in questa tensione tra memoria e possibilità che si innesta il festival: un innesto vivo, vibrante, che trasforma l’edificio in una vera cassa di risonanza del presente.

Il The Tower Festival 2025 ti aspetta per 3 giornate da non perdere, ricche di attività e artisti. Per conoscere meglio il programma leggi anche questo articolo.
INTERVISTA
1. L’idea di “The Tower Festival 2025” è molto particolare, unisce musica elettronica, architettura e natura. Da dove nasce l’ispirazione per questo concept?
L’ispirazione nasce dalla volontà di creare un’esperienza che non si esaurisca nella musica, ma che intrecci più linguaggi in un unico flusso sensoriale.
La musica elettronica, per sua natura, è fluida, modulare e spaziale: volevamo metterla in dialogo con un luogo carico di storia e con il paesaggio naturale che lo circonda.
L’idea di “The Tower Festival 2025” è proprio questo: un festival site-specific, dove suono, spazio e persone si fondono in un’unica architettura esperienziale.
2. La Ex Torre Idrica Pontina è una location suggestiva e carica di storia. Come mai avete scelto questo luogo e in che modo dialoga con l’identità del festival?
La Torre Idrica è un simbolo del razionalismo italiano e della storia urbana di Pontinia. È una struttura potente, evocativa, che domina il paesaggio rurale.
Sceglierla come cuore del festival non è solo un atto estetico: è un gesto di riappropriazione culturale. La torre diventa palcoscenico e catalizzatore, un landmark che si riattiva attraverso la musica, la luce e le persone.
L’identità del festival è profondamente connessa a questa tensione tra passato e futuro, architettura e natura, silenzio e suono.
3. Nel programma si parla di workshop, installazioni interattive e video mapping. Quanto è importante per voi l’aspetto esperienziale e immersivo oltre alla musica?
Per noi l’esperienza è centrale. Non vogliamo che il pubblico “assista” passivamente, ma che entri in relazione con gli spazi, con le opere, con gli altri.
Le installazioni, il video mapping sulla torre, i laboratori: tutto è pensato per stimolare connessioni, curiosità, nuove prospettive.
La musica è il cuore pulsante, ma tutto intorno c’è un ecosistema sensoriale che amplifica e trasforma la percezione.
4. Il programma include anche attività aperte a tutte le età e generi. Quanto è importante per voi l’inclusività e in che modo si riflette nell’organizzazione dell’evento?
L’inclusività è un principio fondante. Non vogliamo creare un evento “per pochi”, ma uno spazio in cui chiunque possa sentirsi accolto, rappresentato e libero di esprimersi.
L’accessibilità dei contenuti, la varietà dei laboratori, l’attenzione alla parità di genere nel booking e alla sostenibilità sociale sono tutti aspetti concreti su cui lavoriamo ogni giorno. Un festival contemporaneo non può prescindere da una visione inclusiva.
5. L’evento propone non solo musica, street food e momenti di socialità. Quanto contano questi aspetti “paralleli” nel rendere unica l’esperienza del pubblico?
Contano moltissimo, perché sono parte integrante del racconto. Il il cibo curato da chef del territorio, i momenti di incontro informale creano una dimensione comunitaria e autentica.
Vogliamo che le persone si sentano dentro un’esperienza viva, che parli al corpo, alla mente e anche al cuore. Il festival è anche un modo per riscoprire il territorio e le sue eccellenze, valorizzandole in chiave contemporanea.
6. Se dovessi descrivere in tre parole l’emozione che i partecipanti porteranno a casa dopo il festival, quali sceglieresti e perché?
Rigenerazione. Connessione. Meraviglia.
Rigenerazione perché The Tower Festival è un luogo di ricarica emotiva e sensoriale.
Connessione perché tutto ruota intorno all’incontro: tra persone, tra arti, tra natura e architettura.
Meraviglia perché vogliamo lasciare nei partecipanti quella sensazione rara di aver vissuto qualcosa di unico, che resterà con loro anche dopo l’ultima nota.