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Questa settimana per Italian Affair vi proponiamo l’intervista a DJ Rou, DJ e produttore bolognese.

DJ Rou è uno dei giovani talenti della musica elettronica italiana che più ha attirato l’attenzione negli ultimi anni. Conosciuto sia come produttore che come DJ, sta riscuotendo considerazione e rispetto a livello italiano ed internazionale, così abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con lui.

Descrivere brevemente di DJ Rou non è affatto semplice. Ingabbiarlo in rigide schematizzazioni cercando di ridurre il suo sound ad un semplice genere è praticamente impossibile. La sua giovane, ma già cospicua discografia è costellata di uscite che spaziano con naturalezza in quella che possiamo definire club music nel suo significato più ampio.

Nel corso del tempo DJ Rou è riuscito a collaborare con importanti etichette italiane ed internazionali. Le sue produzioni, infatti, sono state pubblicate su Bosconi Records, Cognitiva Records, Axe On Wax e Robsoul Jazz, giusto per citare alcune label che hanno ospitato la sua musica.

Oltre al lato artistico e creativo DJ Rou è legato alla musica anche per l’attività di venditore di dischi che porta avanti con il suo negozio L’Archivio. Grazie alla recente collaborazione con Rocket Radio, e grazie soprattutto ad un lavoro instancabile svolto negli anni L’Archivio è diventato un vero e proprio un punto di riferimento per Bologna e non solo.

Apprezzato come produttore, DJ Rou è anche un DJ dalla tecnica e dalla cultura importantissima. Qui ad esempio c’è il suo set registrato per 180gr nel 2018.

 

Chi è DJ Rou?

Un tenero ma tenace amante della musica che di quest’ultima ne ha fatto la sua vita.

Quanto ha influito Bologna e la sua scena nella tua crescita artistica?

Moltissimo, soprattutto negli ultimi anni. Ha influito su di me sicuramente, ma penso di esserne stato ed esserne ancora parte, Covid permettendo, in maniera piuttosto costante attraverso eventi, dj sets, attività del negozio e negli ultimi mesi pre pandemia anche grazie alla sede di Rocket Radio Bologna.

Una delle tue caratteristiche fondamentali, e che personalmente apprezzo di più, è la versatilità. Spazi tra i generi musicali con molta disinvoltura mostrando come la musica non sia fatta per essere categorizzata rigidamente. Questa cosa traspare dai tuoi DJ set ma soprattutto dalle tue release. A questo proposito vuoi parlarci delle ultime avventure “Soul Providence” e l’EP “Catch Me In The Blue” uscito per Axe On Wax?

Soul Providence è un flusso di coscienza piuttosto genuino e spontaneo composto totalmente durante il lockdown insieme a compare Jimbo e con il supporto del uomo-chitarra Sci-Low. Ci è sembrato uno dei migliori modi di affrontarlo.

Catch me in the Blue invece è un misto di vari periodi, le tracce con D’Arabia e Jimbo hanno ormai un paio di anni e finalmente prendono vita su disco, mentre le altre tre tracce sono tutte degli ultimi 12 mesi.

In ogni caso cerco di essere versatile perché il mio gusto non mi permette di fermarmi a fare una cosa e basta, sto inoltre studiando tantissimo e anche questo mi invoglia a ricercare sempre nuovi limiti. Spero di spaziare ancora di più in futuro!

Qual è la release di cui vai più orgoglioso e che anche a distanza ti tempo ti rappresenta pienamente?

Mah, volta per volta mi soddisfo sempre di più di quello che esce. È una continua crescita e un continuo porsi traguardi. E vado fiero di tutti quelli superati.

Cosa possiamo aspettarci per il futuro? Novità in arrivo?

Assolutamente si. Grosse novità per quando riguarda il negozio principalmente. Ma anche sul fronte musica qualche cosa bolle in pentola. Per quanto riguarda gli eventi purtroppo toccherà aspettare momenti migliori come ben sappiamo.