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JC Laurent ci fa ascoltare in assoluta anteprima il remix di RNGD della traccia “Shadow Graph” su Adroit Records.

JC Laurent è l’artista che oggi ci regala una speciale anteprima del suo ultimo lavoro discografico . Nello Zwart Club dell’amata Nizza, in cui è il dj Resident da diverso tempo, ha ospitato ed affiancato alcuni dei nomi più interessanti del panorama techno contemporaneo tra cui Adiel, Nur Jaber e Lucy.

Negli ultimi anni il produttore francese ha inoltre trovato il plauso di mostri sacri come DVS1, Rodhad e Ben Sims. JC Laurent è inoltre comparso su etichette di fama internazionale come Dynamic Reflection, Intanto Records e Warok Music. 

Torna su Adroit a distanza di cinque anni dalla sua prima release per la label con sede a Zurigo. Un ritorno che segna un momento di nuove consapevolezze e certezze, e che tiene conto delle esperienze internazionali tra cui quella al festival Les Plages Eletronique e nei club Concrete a Parigi, Wax Bar a Tunisi e Suicide Club a Berlino.

L’Ep di quattro tracce rappresenta una maggiore attenzione verso il lato più industrial e metallico della sua musica.. Attraverso i remix del californiano Müzmin  e di RNGD, “Shadow Graph” si struttura come un viaggio teso e complesso verso sonorità strong che arricchiscono il punto di vista di JC Laurent di una tridimensionalità inaspettata e piacevolmente sorprendente.

La title track parte con percussioni stette ed incisive che si uniscono a kick meccanici, che rimandano ad un sound di matrice tipicamente industrial. Il remix dona al pezzo originale un’atmosfera monumentale, che arricchisce e nutre gli elementi di forza originali.

Oggi vi facciamo ascoltare in anteprima il remix di RNGD. Anche in questo caso il focus è totalmente mantenuto sugli elementi strutturali della track, ma l’interpretazione è senza dubbio più tesa, nevrotica, isterica.

L’Ep si chiude con “Transitor”, Che alterna un groove di sottofondo ad una cassa dritta incisiva e tagliente.

Adroit ospita un altro capitolo importante per la caratterizzazione della propria impronta sonora. Aperta alle contaminazioni ma verso la ricerca di un’identità artistica definita e lineare.