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Con la ripresa dello spostamento di milioni di persone in una fase precaria della lotta al virus, per viaggiare è necessario organizzare nei minimi dettagli ogni aspetto del proprio viaggio.

A causa dei molti imprevisti che possono presentarsi se si deve viaggiare, è meglio essere aggiornati.

Dalle ore 04:00 di lunedì 19 luglio chi è residente in Inghilterra e deve rientrare dalla Spagna, Isole Baleari comprese, ha l’obbligo di 10 giorni di quarantena. Si valutano già misure ancora più restrittive per i cittadini inglesi che rientrano dallo Stato iberico. La decisione è stata presa a seguito dell’andamento della curva dei contagi in Spagna. I casi sono più che triplicati nelle ultime due settimane.

Solo i residenti in Gran Bretagna che hanno completato la profilassi anti covid in Inghilterra possono evitare la quarantena.

Si pensa che anche la Croazia passerà presto dalla lista verde a quella arancione (amber). Germania e Italia fanno parte della lista dei Paesi considerati a rischio per l’Inghilterra, da quando sono terminati gli Europei. La Francia rientra invece nella red list. I cittadini britannici che rientrano in UK dalla Francia (o da qualsiasi altro Stato della red list), dovranno prenotare prima del loro rientro, 10 giorni in un covid hotel per trascorrere un periodo di quarantena controllata. Dovranno quindi fare un tampone al secondo giorno di quarantena e un secondo test sei giorni dopo.

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Protocolli come questo, sono adottati dalla grande maggioranza dei Paesi coinvolti nella pandemia almeno in Europa. Il problema in questi casi è essere a conoscenza delle nuove regole che entrano in vigore in base all’andamento della curva dei contagi della nazione che dobbiamo raggiungere, o di quella da cui arriviamo. Alcuni turisti si sono visti negare il rimpatrio e costretti a prolungare la propria vacanza chiusi in una stanza d’albergo. I motivi possono essere diversi, come l’essere stati in contatto con una persona positiva, piuttosto che l’andamento delle infezioni nello Stato di provenienza o destinazione.

Organizzare il viaggio

L’eventualità di trovarsi a pagare una struttura per un periodo di quarantena quindi non è così remota. Sopratutto adesso che ci siamo ricordati cosa stavamo facendo prima di distrarci con le partite dell’Europeo. È consigliato pensare alla possibilità di stipulare un’assicurazione studiata appositamente per queste esigenze. Così almeno limiteremo i danni. È un ottima idea anche conoscere le direttive anti covid da seguire nella nazione in cui ci troviamo o di quella dove dobbiamo andare.

Documentarci sull’andamento della situazione ci da la possibilità di programmare ad esempio un rientro anticipato e non rimanere bloccati per giorni. È fondamentale essere aggiornati sulle regole disposte dallo Stato dove si viaggia. alcuni Stati fornisco un servizio di notifica istantanea per comunicare i cambiamenti in tempo utile a chi è in vacanza.

Queste ed altre informazioni sono disponibili sul portale ministeriale Viaggiare Sicuri, dove vengono riportate tutte le ultime notizie sull’argomento, sia quanto riguarda il territorio italiano che per quello estero. Nel portale infatti si trovano le nazioni e i link ai rispettivi siti istituzionali dove tenersi aggiornati.

Green Pass all’Italiana

Per chi resta in Italia dal 6 agosto sarà necessario avere la certificazione verde per accedere a bar e ristoranti al chiuso, al cinema, ai teatri, nei centri benessere, nei parchi a tema e in piscina, nelle palestre e per partecipare a concerti e grandi eventi. Basterà una sola dose di vaccino per ottenere il certificato, o essere guariti dalla malattia nei sei mesi precedent.

Per causa della diffusione della variante delta, le discoteche restano chiuse anche per chi ha il pass, è stato dichiarato che i gestori saranno sostenuti con aiuti mirati da parte del governo.

lo stato di emergenza viene prorogato fino al 31 dicembre 2021. L’obbiettivo attuale è quello di mantenere il Paese in zona bianca fino al giorno 15 agosto. Lo scopo è di garantire ai possessori del pass una “normale” continuazione delle attività anche in zona gialla, arancione o rossa. Altra novità sono i parametri per stabilire i colori delle regioni. La percentuale di ospedalizzazioni e terapie intensive occupate sostituiranno il caro vecchio indice Rt. Con il 10% delle terapie intensive occupate ed il 15% di ospedalizzazioni per esempio, si passa in zona gialla.

Al momento sono oltrre 40 milioni e 600 mila le certificazioni verdi scaricate e basterà avere ricevuto la prima dose di vaccino per ottenere un green pass valido 9 mesi. I vaccini russi e cinesi non essendo stati approvati dall’Agenzia Europea del Farmaco, non sono validi per il rilascio del lascia passare. Chi si è vaccinato con Sputnik, come per i non vaccinati, per ottenere un green pass di 48 ore, si dovrà fare un test antigenico.

Al momento il green pass non è necessario per i trasporti pubblici.