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Pioneer Dj è sempre stato il brand di riferimento per quanto riguarda i lettori di cd per dj prima e i lettori di file digitali ora: ecco il Pioneer DJS 1000.

Andando oltre il Pioneer DJS 1000, non ha mai avuto in line up però prodotti pensati per i live performer o che andassero in qualche modo ad intaccare quel settore che riguarda campionatori, sequencer ecc che da sempre è stato appannaggio di brand che non hanno mai prodotto altro, nè si sono mai interessati al settore dei prodotti per il djing puro (lettori cdj, consolle ed altro).

Pioneer Dj è andata all’attacco quindi nel settore del live-performing con un prodotto che rispetta lo standard costruttivo ed il formato delle macchine che l’hanno resa celebre (i CDJ che ricordo essere un nome commerciale di Pioneer Dj anche se ormai è utilizzato come sinonimo di lettore cd/usb per dj)  ma che di fatto è un campionatore, live sequencer e multipad.

Il Pioneer DJS 1000 si presenta esternamente come un cdj della serie Nexus2. Al posto della jogwheel ha una matrice 4×4 di pad multicolore con aftertouch e velocity, sulla destra il classico slider del pitch. Sulla sinistra invece troviamo i classici tasti tondi di cue e play, sovrastati da una strip touch per fare il bending (sostituisce in pratica la jog wheel).

Ha diverse modalità d’utilizzo oltre questa. Due modalità sono addirittura configurabili al 100% dall’utente.

pioneer dj djs 1000

La matrice di PAD è sovrastata dal bellissimo schermo multitouch e full-color. Fra lo schermo e i pad troviamo 6 knob a corsa infinita le cui funzioni vi descriverò più avanti. Al di sotto dei pad troviamo il sequencer a 16 step divisi su due file da 8.

Sul pannello posteriore del Pioneer DJS 1000 troviamo numerose connessioni, oltre al classico output su rca (come i cdj), una coppia stereo di ingressi con connessione jack da 6,3mm, una coppia di uscite jack con modalità trough.

Connessione LINK su ethernet per la connessione a mixer della serie nexus2,cdj nexus o router col quale ottenere la sincronizzazione di tutti i dispositi Pioneer Dj, la condivisione dei file e delle risorse.

Un ulteriore knob posizionato sopra la strip touch controlla gli effetti che sono selezionabili dal display touch screen.

La macchina non è assolutamente pensata per riprodurre tracce singole, non è un “Cdj per diggei cani” come i meno esperti di tecnologia hanno pensato non appena si sono viste le foto online.

Il prodotto unisce un campionatore ad un multi-pad e ad un sequencer.

pioneer dj djs 1000

Il Pioneer DJ 1000 è dotato di alcune librerie interne fornite da “Loopmaster” e sono divise in kit e progetti. Con i primi si possono creare ritmi, basi e quant’altro. I secondi sono set già pronti da usare.

I progetti si possono creare con il software “TSP PROJECT CREATOR” appositamente creato da Pioneer Dj per creare progetti, scene, campioni loop ecc da utilizzare sul Pioneer DJS 1000. Oppure direttamente sulla macchina con la funzione dedicata

Conclusa la descrizione esterna passiamo alla descrizione che riguarda l’interfaccia software di questo nuovo prodotto.

Appena lo accendiamo, subito dopo la schermata di caricamento entriamo nella modalità “ PROJECT” e  ci appare un menù che ci consente di caricare un progetto da pennetta usb, crearne uno nuovo, caricarne uno di quelli residenti sulla memoria interna del Pioneer DJS 1000, esportare un render, salvare un progetto.

Premiamo il tasto sulla sinistra dello schermo chiamato “sampling” la macchina entra il modalità campionatore e inizierà ad aspettarsi segnali dagli ingressi.

Basterà tenere premuto un pad per registrare un campione e premerlo di nuovo per suonarlo. Dal touch screen possiamo decide se cancellarlo, applicare un effetto, deciderne il volume e molto altro.

Nel caso decidessimo di creare un nuovo progetto sul Pioneer DJS 1000, ci apparirà la griglia vuota, potremo decide di assegnare un campione, un loop  o un effetto ad uno dei 16 pad, sceglierne di volta in volta gli effetti e regolare i volumi dalla pagina “mixer”.

A questo punto potremo o suonarli con i pad oppure usare il sequencer a 16 step.

In una modalità molto intuitiva. Si tiene premuto il pad del suono o dello strumento desiderato, e si imposta il sequencer. Si rilascia il pad e il sequencer è pronto per fare un nuovo pattern a partire da un altro suono. Allo stesso modo basterà premere il pad desiderato e creare il pattern.

Se volete visualizzare l’insieme dei pattern bastà premere sull’icona “seq.” (sequencer) direttamente sul touch screen e vi apparirà uno schema molto simile al piano roll di qualsiasi software per la produzione.

A questo punto si aprono altre funzioni. Abbiamo trovato particolarmente utile la funzione “copia e incolla” con la quale diventa molto facile riprodurre pattern simili per strumenti diversi.

Se tornate ora alla pagina principale col tasto “back” vi accorgerete che basterà fare “tap” sull’icona di uno dei suoni assegnati al pad per entrare nelle impostazioni del singolo suono,strumento, campione o quant’altro. Potrete modificare la forma d’onda direttamente disegnando sul display, scegliere l’effetto (fra i 9 disponibili) e variare il tipo di oscillazione.

Diventa più un prodotto per veri producer che per semplici dj a mano a mano che si entra nei menù. Col vantaggio però che è tutto molto intuitivo.

Il vero test che ha dovuto superare il Pioneer DJS 100 infatti è stata l’intuitività, la vera possibilità di arricchire un dj set con suoni e campioni usciti dalla fantasia del dj al momento senza particolari impedimenti tecnici.

Il Pioneer DJS 1000 ha diverse modalità di interazione con ciò che lo circonda. Ovviamente è dotato di LINK Pioneer dj, collegato ad un setup Nexus andrà sempre perfettamente in quantizzazione e sincronizzazione con le tracce in riproduzione.

E’ possibile collegarlo ai prodotti della serie TORAIZ per importarne i suoni e suonarli direttamente dal pad. Il DJS 1000 inoltre è general midi con classiche connessioni a 5 pin.

Si può quindi sincronizzare con qualsiasi software prodotto general midi anche di altri produttori (Tastiere, sequencer, sintetizzatori ecc.). Tramite una porta MIDI è possibile infatti sincronizzarlo anche con software di altre case. Nel nostro test tramite il midiclock si è sincronizzato perfettamente con Traktor Scratch Pro, suonando con i giradischi e creando loop dal DJS 1000.

Inoltre, se sapete utilizzare un cdj qualsiasi correttamente è estremamente facile fare il beatmatching tradizionale con il pitchfader e la strip touch (mettete in pratica in battuta i loop che avete creato come se fossero una traccia normale su un cdj).

Il Pioneer Djs 1000 è innovativo ed intuitivo (anche se il firmware è leggermente acerbo, c’è ampio margine di miglioramento) ma non è come parlare di un cdj che fa una sola cosa (con molte sfumature è chiaro) ovvero riprodurre una traccia musicale ma uno strumento per dare libero spazio alla creatività.

Quel tassello che in mano a performer di livello potrebbe dare un quid notevole ad un classico djset.

Il Pioneer DJS 1000 cosa ha in più rispetto ai multipad ed hai campionatori che troviamo già in commercio?

Tecnicamente nulla, spremendo bene le meningi e perdendo molto tempo tutto quello che fa il djs1000 lo si fa già da molto tempo.

In realtà il Pioneer Djs 1000 va oltre questa concezione. Anche il performer più convinto non dovrà più portarsi dietro un trolley di strumenti vari e districarsi fra difficilissimi cablaggi che mettono a dura prova i migliori stage manager ma, inserirà la sua chiavetta usb e potrà dare il 100% su uno strumento club standard, cdj standard ed avrà molte armi a sua disposizione. Potrà lasciare il Macbook in albergo anche l’artista che utilizza il computer per lanciare sequenze e campioni.

Vale i 1.300 euro richiesti per portarsi a casa questo prodotto?

Come sempre quando si parla di prodotti professionali la risposta è “dipende”. Se avete un setup Nexus e sentite la necessità di aggiungere performance live al vostro setup allora ne vale la pena.

Si può fare lo stesso spendendo meno?

Ni.  Facile dire di Se siete i super-nerd della situazione. Questo prodotto vi toglie gran parte del “divertimento” che, anche lo scrivente prova nel provare improbabili configurazioni fatte di più strumenti con cablaggi impossibili.

Con un computer è possibile ma non si spende meno. Solo un software che fa questo costa oltre 600 euro (Ableton Live) ed un controller adeguato supera abbondantemente i 500 euro (guarda la nostra guida ai migliori controller MIDI)

Tecnologicamente invece il prezzo è abbastanza in linea. Considerando che un cdj (leggi la nostra guida ai migliori cdj in commercio), che ha meno funzioni e non ha ingressi costa almeno 1000 euro in più.

Il livello costruttivo invece è il solito della linea professionale di Pioneer Dj. Per cui tralascio questo punto.

Pur essendo il  Pioneer DJS 1000 il primo prodotto della serie, non ha particolari ritardi durante l’utilizzo, anche se il firmware può essere migliorato.

Durante tutto il periodo di prova non abbiamo rilevato freeze, blocchi o altro. Se volete utilizzaro con i cdj Nexus è fondamentale avere tutte le tracce quantizzate ed analizzate con rekordbox, altrimenti il sync non vi funzionerà.

Aspettiamo solo di vederlo nelle console più importanti per vedere cosa darà in più agli artisti che lo utilizeranno.