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Il sindaco di Londra Sadiq Khan lancia un innovativo progetto di revitalizzazione della nightlife per la sua città, in netta controtendenza con l’approccio conservatore che ultimamente si ritrova diffuso in tutta Europa.

Quando un primo cittadino capisce che il mondo della notte è quello che, oltre ad incrementare turismo e business, può essere un ottimo sprone per i giovani e per i proprietari di club e locali del posto allora puoi trovarti solo a Londra. Nella londra del 2017. L’ultima innovativa idea è stata lanciata proprio dal sindaco Sadiq Khan, il primo cittadino laburista della capitale che, con un progetto a dir poco visionario, vuole cercare di trasformare la capitale anglosassone in una città che non dorme mai. Il ché alletterebbe ogni frequentatore della nightlife.

Ancora una volta Londra, a suo avviso, è pronta per una nuova metamorfosi, per trasformarsi così in una città globale di 24 ore. Il progetto, studiato nei dettagli, tiene conto di modi per sostenere e sviluppare l’economia locale. Sembra assurdo come tutto questo avvenga dopo la tormentata chiusura e riapertura dello storico club inglese: il Fabric.

Forse proprio tutta la mobilitazione locale e internazionale per la riapertura del club ha portato il sindaco a concentrarsi sui modi per preservare la cultura e la vita notturna di Londra. La proposta prevede l’espansione delle ore di funzionamento della città con la sua “visione di 24 ore” e il passo successivo per “proteggere pub, locali di musica dal vivo e club“, la spina dorsale della nostra cultura notturna”.

Dichiarazioni che fanno eco alle recenti esternazioni di Corbyn, anche lui leader laburista con un occhio vigile sul prezioso elemento della nightlife. Sono progetti che possono risultare scomodi ai residenti delle zone in cui nascono questi luoghi di ritrovo, ma Sadiq Khan confida nella collaborazione di autorità e comitati locali per l’ottimale funzionamento del progetto più progetto dei progetti. Il progetto si basa proprio sull’intermediazione tra queste tre entità, e sarà mediato da Amy Lamè e l’avvocato Philip Kolvin QC (quest’ultimo nome vi ricorda qualcosa?).

Per leggere estesamente l’articolazione del progetto, c’è un corposo PDF proprio a questo link.

Noi plaudiamo a questo spirito e speriamo che un giorno tutti i sindaci di tutte le maggiori città dove la musica fa da padrona possano prendere spunto dal lungimirante impegno del primo cittadino londinese, per rendere il mondo sì più sicuro, ma anche in grado di garantire divertimento e una sana vitalità notturna. E soprattutto costellare di buona musica l’ambiente metropolitano.