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Uscirà questo autunno Sisters With Transistors, il film documentario che esplora il ruolo delle donne nella storia della musica elettronica

La musica elettronica non conosce genere. È questo ciò che ci vuole trasmettere Sisters With Transistors, il nuovo film documentario che uscirà il prossimo autunno. È una storia eccezionale mai raccontata finora quella delle donne pioniere o, come le ama definire l’artista franco-americana e regista del film Lisa Rovner, “eroine” della musica elettronica.

Questo film ci conduce in un affascinante viaggio che ripercorre le tappe dell’evoluzione della musica elettronica. Ci mostra come le nuove strumentazioni abbiano permesso alla musica di aprire le porte ad un intero mondo di suoni, di come l’elettronica abbia cambiato le modalità di produzione e abbia avuto un effetto così ad ampio raggio da trasformare i termini stessi di tutto il pensiero musicale.

Ma Sisters With Transistors è molto più della semplice storia di un genere musicale. È il racconto del ruolo cruciale, ma ancora poco conosciuto, che le donne hanno giocato in questa storia. Donne visionarie che hanno abbracciato la tecnologia, lanciandosi in nuove sperimentazioni e ridefinendo i confini musicali.

Si parte nel 1928 con Clara Rockmore, virtuosa performer del theremin, uno dei primissimi strumenti elettronici, di cui partecipò anche al design. Si passa poi agli anni ’50 con Daphne Oram, inventrice dell’oramics, macchina e tecnica sonora. A Bebe Barron va invece il merito di aver scritto la prima musica elettronica per nastro magnetico e la prima colonna sonora interamente elettronica. Si arriva poi a Pauline Oliveros, una figura centrale nello sviluppo delle sperimentazioni artistiche e musicali elettroniche nel post-guerra.

Si raggiungono poi gli anni ’60 con Delia Derbyshire, conosciuta soprattutto per la realizzazione elettronica della sigla di Dr. Who, e Maryanne Amacher, compositrice ed artista statunitense. Negli anni 70’ spiccano Eliane Radigue, compositrice francese di musica elettronica e grande amante del sintetizzatore, e Suzanne Ciani, compositrice e artista discografica new age, conosciuta anche come “Diva del Diode” e nominata cinque volte per i Grammy Award. Il racconto si completa infine con Laurie Spiegel, grande esponente della musica ambient e le cui produzioni musicali sono state incluse nel Programma Voyager della NASA.

La storia delle donne è stata una storia di silenzio. La musica non è un’eccezione”, così viene introdotto Sisters With Transistors. Nel film infatti si rileva al contempo la scena politica e sociale del XX secolo e la repressione del lavoro femminile nella società in generale.

Noi donne siamo state attratte dalla musica elettronica quando la possibilità di comporre per una donna era di per sé controversa. L’elettronica ci ha permesso di fare una musica che poteva essere ascoltata dagli altri senza essere presa sul serio dall’Istituzione di dominio maschile” spiega la stessa Laurie Spiegel, tra i soggetti del film.

Le donne di Sisters With Transistors fanno parte in qualche modo del processo di emancipazione femminile ma sono state lasciate per troppo tempo nel dimenticatoio. Oggi sono raccontate per la prima volta in un’unica storia, ed in un modo esemplare: il film vanta infatti la narrazione della performer e autrice di suggestivi show multimediali Laurie Anderson. Per vedere il trailer clicca Qui.