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Vi ricordate cosa accadde quando scoprimmo che Ten Walls fosse omofobo?

I maggiori festival lo cancellarono, divenne anche un caso di stato, ed ora il buon vecchio Marijus Adomaitis aka Ten Walls, prova a riprendere il discorso con delle nuove forme di scuse.

In una mail di 400 parole inviata a Dj Mag, il produttore lituano afferma di non aver «mai considerato se stesso omofobico.” Egli esprime ripetutamente un senso di rimorso per quell’uscita in quel post omofobo risalente a giugno, dove appellava gli omosessuali una “razza diversa” e l’omosessualità accostata ai pedofili abusi da parte di sacerdoti cattolici.

Ecco la sua lettera di pentimento.

Sono Marijus Adomaitis aka Ten Walls. All’inizio di quest’anno ho postato commenti sulla mia pagina Facebook, di cui mi rammarico profondamente. Il mio post era legato all’omofobia ed era molto offensivo. Mi vergogno di aver ferito tante persone: la mia famiglia, il mio paese, i miei colleghi, i miei amici, la comunità globale gay e molti altri. Da allora ho preso tempo per riflettere su quello che ho fatto per trovare un modo di chiedere scusa che esprimesse quanto mi dispiace.

Sono addolorato per il mio comportamento e per l’impatto delle mie azioni sugli altri. Ho offeso un sacco di gente, ciò è stato causa di dibattiti orribili, ho rovinato la fiducia che gli altri riponevano in me e ho rovinato i piani di tante persone con cui lavoravo. Comprensibilmente, sono stato etichettato omofobo e ma io non lo sono e non ho mai preso in considerazione di esserlo. Devo dire che la mia azione era completamente fuori di luogo, fatta in un momento particolarmente rabbioso e stressante della mia vita. Questa non è una scusa, ma vorrei che si sappia che il contenuto del mio post, non è un vero riflesso dei miei sentimenti. Per molti anni ho lavorato felicemente e collaborare con persone di diverse culture, religioni e orientamenti sessuali. Ho sempre rispettato tutti.

Il mio post non aveva senso, anche per me. Sono un musicista. La mia musica è per tutti in questo mondo. Cerco sempre di unire le persone per promuovere il rispetto, dell’uguaglianza e della tolleranza, amore e pace. E’ la mia priorità come creatore di musica, perché nella musica non c’è spazio per la discriminazione. E’ mia intenzione fare qualcosa nel mio paese, la Lituania, per sostenere i gruppi LGBT e educare altri sull’accettazione e la tolleranza. Ora sono parte di un gruppo di persone che hanno creato un’opera elettronica ‘Carmen’ con un forte messaggio di questo tipo. Spero che il mio coinvolgimento in questo progetto sarà il primo passo per educare gli altri nel mio paese che l’omofobia è semplicemente inaccettabile e che ognuno dovrebbe essere libero di vivere la vita che hanno scelto.

Mi dispiace per quello che ho fatto. Mi dispiace mi pento. Spero che possiate perdonarmi e che un giorno attraverso le mie azioni e il mio futuro comportamento, sarò ancora riaccettato per la mia musica.”