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Terraforma Festival presenta il suo programma per l’edizione 2023, con una line up artistica trasversale e un’attenzione preponderante verso le tematiche ambientali e sociali.

Terraforma Festival tornerà dal 9 all’11 giugno nella consueta location di Villa Arconati, una delle storiche residenze nel Parco Delle Groane, a circa 30 minuti da Milano. L’ottava edizione del festival fonda le sue radici sul concept di “Organ Music Society” che analizza il sottile limite tra vita ed arte. Il progetto, nato dalla collaborazione tra l’artista Moky Cherry ed il polistrumentista americano Don Cherry, diventerà il punto di partenza nella forte ricerca che riporta l’arte a confrontarsi con una dimensione maggiormente umanizzata e, di conseguenza, attenta a dare spazio all’organicità dell’arte.

Un’indagine antropologica che verrà curata a livello visivo dal fotografo colombiano Jim C. Need. Il tema estetico celebrerà la potenza visiva del fango, rievocata attraverso le istantanee del vulcano El Toturno in Colombia contrapposte alle immagini di euforia delirante di Woodstock e dell’immaginario degli anni ’70 creato dalla rivista Re Nudo. Terraforma riparte dalla sua etimologia, consacrando la pulsione preistorica della creazione a tema declinabile in un ambiente artistico libero da schemi e pregiudizi.

“Il Pianeta come Festival”.

L’incubatore creativo, geograficamente compreso nel triangolo Roma Parigi Milano, si confronta con le tematiche legate alla sostenibilità ambientale, già portate avanti da Terraforma Simposio. Una riflessione che il festival traduce all’atto pratico nella riduzione dell’impatto ambientale dell’evento e nella manutenzione del Parco della Villa, teatro di scambio sociale e artistico.

Terraforma-Labyrinth Stage Credit Photo Edoardo Comba

La proposta artistica continua ad unire concerti dal vivo e dj set. Beatrice Dillon incontra Kuljit Bhamra, Dawuna torna ad indagare la sua radice musicale gospel, cadenzata dalla matrice R&B contaminata che indaga temi che spaziano dal razzismo all’esistenzialismo religioso e Patrick Belaga e Tapiwa Svosve celebrano il matrimonio sperimentale tra sassofono e violoncello. Spazio anche per i resident Donato Dozzi & Marco Shuttle e Paquita Gordon ed i dj set di Batu, Josey Rebelle e Dennis Bovell.

Un altro incontro decisamente interessante è quello tra il duo Exotic Sin e la cantautrice britannica TYSON, pronti ad unire minimalismo elettronico all’imprevedibilità musicale di un free jazz, in cerca di barriere artistiche da superare. Still House Plants di Jessica Hickie-Kallenbach, Finlay Clark e David Kenned portano sul palco del Terraforma il loro pop sperimentale ed eccentrico. Completano il quadro musicale la vocazione reggae di Paul St. Hilaireaka Tikiman con SCION (Substance & Vainqueur) e la sperimentazione elettronica di Aho Ssan. Un menù imperdibile, insomma.

I primi nomi annunciati promettono emozioni contrastanti e una trasversalità musicale mai banale. Potete acquistare i vostri ticket qui.