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Il 1° Maggio 2023 si apriranno le danze del One Day Music Festival, uno degli eventi musicali più attesi dell’anno a Catania, in Sicilia. Si tratta del festival diurno più longevo dell’isola che riunisce alcuni dei migliori artisti nazionali e internazionali in un’unica giornata di musica dal vivo, offrendo agli spettatori un’esperienza unica e indimenticabile.

Da una parte la maestosità dell’Etna che guarda protettrice tutta la città, dall’altra l’immensità del mare e della sua brezza, il One Day Music Festival si svolge ormai da moltissimi anni sul litorale della Playa di Catania ed è diventato una tradizione annuale, attirando migliaia di persone da tutte le parti d’Italia.

Il festival diventato punto di riferimento per la Sicilia, ma non solo, dal 2009 ad oggi. Un unico contenitore musicale che trova la sua coinvolgente forza nella location che ne fa da cornice: lo splendente litorale siciliano. Una giornata quindi di sole, mare ma soprattutto di musica che ormai accompagna i giovani siciliani da 9 anni a questa parte. Il One Day Music infiamma la sabbia del litorale catanese trasformandolo in un dancefloor con live e dj set per migliaia di giovani coinvolgendo, in più aree musicali, artisti rock – rap – house/techno –reggae – drum and bass – electro.

Il One Day Music Festival, con i suoi due palchi, Spring Arena e Sundance Arena offre una vasta gamma di generi musicali, dal pop al rock, dall’hip hop alla musica elettronica. Gli artisti che si esibiscono sono scelti con cura, garantendo un mix perfetto di grandi nomi e talenti emergenti. Negli anni si sono susseguiti sul palco dell’One Day Music, artisti come Dubfire, Ellen Allien, Sir Bob Cornelius Rifo (The Bloody Beetroots), la Carovana del Rototom and Friends, Derrick May, Lee Perry, Camo & Crooked, Crookers, Aphrodite, Nicole Moudaber, Salmo, Noyz Narcos, Aucan, Ed Rush, Nobraino, gli Ex CCCP, Ensi, e moltissimi altri.

Abbiamo voluto farci raccontare la storia del festival direttamente da Marco Palazzolo e Fulvio Romano.

Ciao Marco, ciao Fulvio, benvenuti su Parkett. Domanda non banale, come nasce l’idea di creare un festival sulla spiaggia a Catania?

Marco : Tutto nasce dall’idea dei cugini Rosano e dal loro primo pub che si chiamava Barbarabar. Si trovavano in vacanza ad Amburgo, quartiere St. Pauli, e si imbatterono davanti un locale che li colpì all’istante. Passarono la notte lì a bere ed a fantasticare su un futuro locale che avrebbero aperto a Catania che doveva trasmettere le stesse vibrazioni, chiamandolo appunto col nome dello stesso pub tedesco, Barbarabar. Così ritornati a Catania lo fecero sul serio, aprirono uno spazio dedicato alla musica indie, rock, hip hop, e a tutto il mondo che gli girava intorno. Poi in occasione appunto del primo maggio nacque l’idea di dare un’ alternativa alla città di Catania al classico concertone in piazza. Nacque così il Barbara Beach che con il tempo sarebbe diventato poi il festival che tutti noi ormai conosciamo con il nome di ONE DAY MUSIC FESTIVAL. 

Qual è il vostro ruolo all’interno dell’one day?

Fulvio : io sono responsabile del tutta la parte comunicazione web

Marco : io sono uno dei soci del festival

Da quanti anni vi conoscete e da quanto tempo collaborate insieme ?

Fulvio : Io e Marco ci conosciamo da 10 anni, ci siamo conosciuti ovviamente tramite il BarbaraDiscoLab, dove lui già ne era il proprietario ed io invece ero un giovane ragazzo pieno di voglia di fare ed imparare. Poi tra una cosa e l’altra siamo diventati collaboratori attivamente e abbiamo cominciato effettivamente a lavorare insieme come promoter più o meno un paio d’anni dopo, dal 2014. Da quel momento sono entrato ufficialmente a far parte dello staff del One Day Music.

Quali sono gli obiettivi principali del festival ?

Marco : Come dicevo prima, l’esigenza di creare un evento alternativo alla città e al concertone classico e la voglia di riunirsi per ascoltare musica di qualità in un posto fresco, aperto. Nel 2009 non esistevano eventi underground in spiaggia, ai tempi si prendevano i treni per andare al concerto a Roma. Inizialmente dai primi anni di indie rock, ci siamo rivolti ai generi solo Rock reggae ed elettronica, la house e techno l’abbiamo introdotta solo nel 2012. Proprio quell’anno fu un’edizione davvero importante perché non solo annunciammo il primo nome, passami il termine, più conosciuto che erano i Meganoidi ma contro ogni aspettativa, le presenze al festival furono quasi 8000. Quindi ci accorgemmo che qualcosa stava davvero cambiando. Nel 2013 cambiammo il format dell’evento e iniziammo a costruire questa dinamica di più palchi con più generi musicali. Ci allargammo inserendo la Drun’n’Bass come genere musicale, chiamammo i primi ospiti rap che furono Tormento e il compianto Primo, prematuramente scomparso qualche anno fa. Abbiamo cercato sempre di garantire una sostenibilità dell’evento con dei nomi sempre più “conosciuti” ma con il tempo abbiamo notato un calo sempre più evidente della componente rock all’interno del festival. La scintilla che ha fatto nascere l’evento. Negli ultimi anni c’è stata quasi una polarizzazione di solo due filoni musicali come Trap e Techno, ma quest’anno ci siamo posti come obiettivo di riallargare le vedute e non concentrarci solo su quei due generi. 

Fulvio : Il risultato finale di tutta questa evoluzione che ti ha raccontato Marco, è che la forza del One Day Music Festival e che oggi è la ragione principale della sua longevità è un festival che si è saputo conformare, riadattare e reinventare anche. Ha saputo capire come alcune tendenze stavano cambiando, mostrare un’altra faccia della musica. Fossilizzarsi magari non ti fa morire ma sicuramente non ti permette di crescere. Essere musicalmente inclusivi è una cosa che ti permette di acquisire sempre nuovo pubblico e soprattutto di accontentare più fasce di pubblico, con tutti i pro e i contro.

Quali sono quindi quest’anno i nuovi generi musicali proposti dal One Day Music Festival e quindi i suoi artisti?

Marco : Quando hai una platea sempre più grande, ormai ci aggiriamo intorno alle 20.000 presenze, accontentare tutti è quasi impossibile. Così abbiamo deciso di reintrodurre la musica dal vivo con i La Sad, un trio nato in pieno periodo covid, un pilastro della scena musicale reggae come Alborosie, una grossa componente del genere urban con i suoi artisti Icy Subzero, Boro Boro ,Mambolosco. La LoveGang126 si esibiranno al tramonto, e devo dire che siamo molto entusiasti di avere anche una grande fetta del genere pop con uno degli artisti in questo momento più in voga : Rosa Chemical.

Avremo Guè insieme a Anna per il rap e sul lato EDM il duo Merk&Kremont che, grazie alla collaborazione con artisti come Avicii, Steve Angello e Nicky Romero, sono diventati famosi a livello internazionale e hanno firmato con l’etichetta Spinnin’ Records e la Universal Music Italia.

Ma è il momento di spostarci sul palco più trasversale di sempre: Sundance Arena. I Phunkadelica si esibiranno nel primo pomeriggio seguiti da Kevin de Vries che è in ascesa professionalmente, residente del party Afterlife dei Tale Of Us. Sarà poi il turno dei Mathame, due fratelli che hanno elaborato il loro sound alle pendici dell’Etna e produce di “Timeshift”, primo singolo con Afterlife,dove loro suoni sintetizzano le emozioni dei paesaggi con cinema, radio e magia in una sorta di ritorno a casa, perfettamente incastonati nello splendido paesaggio che il litorale catanese ci regala. Insieme a Dj Tennis e Tale of Us, i Mathame sono gli unici tre italiani ad essere presenti al Coachella. A fare da ponte tra la melodic techno e la techno ci penserà ANNA, dj e produttrice brasiliana che anticiperà la performance di Chris Liebing, senza ombra di dubbio l’headliner del palco. I bpm a questo punto saliranno ed è tempo dell’esibizione di SPFDJ, una stella nascente della scena underground techno. In chiusura per la prima volta in Sicilia, Lorenzo Ragazzini e Paolo Ferrara, una fusione di techno e heavy metal. Co-fondatori del movimento HEX, nato nel 2014, ancora oggi promuovono la fuga dai pregiudizi sociali e dalle limitazioni imposte. e proprio quest’anno avranno uno stage al Tomorrowland.

In che modo il festival One Day Music di Catania contribuisce alla promozione della città e che cosa fa il Comune di Catania per sostenere questa iniziativa?

Fulvio : Tutte le volte che abbiamo fatto dei tentativi per far capire al comune la portata dell’evento che genera un indotto di milioni di euro alla città in un giorno non abbiamo avuto alcun riscontro. Considera che in questi lunghi anni il comune non ci ha neanche garantito i supporti essenziali per il corretto svolgimento del festival, come i mezzi di trasporto come la metropolitana e gli autobus. Negli anni ci siamo dovuti organizzare da soli tramite privati per esempio. Il One Day Music rappresenta un modo anche di dare un altro volto al litorale, che è stato per anni ed è da sempre uno specchio di abusivismo ma che in quel giorno riesce a dare un’alternativa differente, dal punto di vista culturale, musicale. Abbiamo avuto un anno in cui è venuto il sindaco di Catania di allora, Bianco è stato l’unico che ha mostrato interessa reale al festival sostenendoci attivamente alla promozione e allo svolgimento.

State già pensando al 2024?

Marco: Si qualche idea ce l’avrei, però quando ti interfacci con certi nomi spesso ti senti dire che è troppo presto quindi, direi una cosa alla volta, stando attenti quotidianamente a cosa protendere.

Dalle 10.00 am del 1 maggio fino alle 4.00 del 2, il One Day Music Festival 2023 anche quest’anno non deluderà le aspettative, confermandosi senza alcun dubbio uno dei festival più importanti e poliforme di tutta la penisola italiana.

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