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Ci sono delle personalità, nel mondo della musica elettronica, sulle quali non dovremmo esprimere nessun giudizio. Non può un giornalista, per quanto qualificato, giudicare Carl Cox.

Il massimo che può fare è sedersi, sfruttare a pieno le sue capacità sulla ricerca delle fonti, sullo studio di un personaggio e trasmettere la leggenda a coloro i quali lo seguiranno, passando da giornalista a mero cronista. Perchè Carl Cox se lo si ama, non può essere giudicato. Non si può nemmeno pensare di riflettere sulla sua carriera, di scrivere una monografia su di lui, tutto quello che si può fare è ammirare. E chi scrive ha ammirato a lungo, ed ecco cosa ha visto. In attesa di ascoltarlo al prossimo Sonus Festival (dal 20 al 24 agosto, Isola di Pag – Croazia) ripercorriamo la sua gloriosa carriera, gustandoci le sue dieci tracce fondamentali.

La leggenda inizia nel 1987, quando Dj Pierre, sotto l’alias di Phuture, rilascia Acid Trax. Il quindicenne inglese all’ epoca se ne innamora in maniera folle, tanto da definire in base a quel disco lo stile che avrebbe guidato tutta la sua carriera. Quattro anni più tardi, nel 1991, Carl Cox è gia un talento enorme e conosciuto, sopratutto per l’uso di tre piatti contemporaneamente – capacità non scontata.

Manca solo un tassello, la produzione.

Let The Bass Kick

Non una vera e propria produzione, ma un mash up di Landlord – I Like it (Blow up Dub) e Roll it Up dei Success -n- Effect inciso su disco. Il lato B è appannaggio di un altra leggenda della musica, quel Basement Phil che di li  a poco diventerà padre di Basement records.

 

Carl Cox – “I Want you (Forever) (Full On Mix) – Perfecto

La prima vera produzione dell’inglese arriva nello stesso anno sulla Perfecto di Paul Oakenfold. Rappresenta anche il primo successo commerciale. Il pezzo viene amato e suonato in tutti i club inglesi, entra nella top 30 dei pezzi più venduti in Inghilterra e gli varrà anche una comparsa nello storico programma musicale “Top of the Pops”.

Conquer – “War Path

Non sono però i palcoscenici pop quelli a cui aspira il giovane Carl Cox: la sua è un’anima Rave che si affaccia con grande voglia alla Techno di stampo statunitense e con questo pezzo, uscito sotto il moniker Conquer, dà una dimostrazione di energia e innovatività. In poco più di 5 anni l’inglese si è gia imposto come una figura tra le più importanti a livello mondiale.

The Carl Cox Concept – “The Planet of Love” (instrumental)

All’anima Techno, a tratti addirittura quasi Hardcore, si avvicinano però sempre le influenze House che in quegli anni andranno a definire il mercato in una Riccione che, grazie anche e sopratutto al Cocoricò diventerà il centro musicale d’Europa (e scusateci se ci si gonfia un po il petto nello scriverlo). “The Planet of Love” è un pezzo fresco, divertente e divertito, un dancefloor breaker nel modo più assoluto.

Stone Circle – “Deep in You

L’amore di Carl Cox per il DJing viene portato su disco con questa compilation storica che include anche alcune sue produzioni, noi abbiamo voluto proporvi questo “pugno nello stomaco” fatto di kick old school e suoni acidi. Vi sfidiamo a non ballare.

Carl Cox – “Song for Rachel” (Worldwide Ultimatum Records)
Nel 1995 nasce la sua label, Worldwide Ultimatum Records, e si presenta al mondo tramite un VV. AA. di otto pezzi in cui il DJ originario delle Isole Barbados firma due pezzi: “Song for Rachel” e “Education”, in collaborazione con Eric Powell.

Carl Cox – Siberian Snowstorm

Il 1995 è anche l’anno del secondo LP di Carl Cox, un triplo disco che contiene tracce vecchie e inediti, tra cui questa eccellente Siberian Snowstorm. Influenze minimaliste, e un gusto a tratti progressive accompagnano un groove incalzante e vivo come non mai. Sicuramente uno dei pezzi migliori e più sttovalutati della prima parte di carriera di Carl Cox.

Carl Cox – “Phuture 2000
Gli ultimi anni del ventesimo secolo sono, non solo musicalmente, anni particolarmente agitati. La situazione è florida, sempre più piattaforme danno visibilità alla musica da ballo, ci si muove, si sperimenta, magari non sempre positivamente (il motivo per la quale siano stati creati dei video musicali legati a brani Techno ci è tutt’oggi oscuro). Ed è in quest’ambiente caotico ma movimentato che Cox crea uno dei suoi pezzi più famosi, a meta tra Trance e Progressive: Phuture 2000 rappresenta un grandissimo successo commerciale ma anche un allontanamento da quei livelli underground che avevano contraddistinto i suoi primi anni di carriera.

Tomaz vs. Filterheadz – “Sunshine” (Carl Cox Remix)

Ma il 1999 è anche l’anno di lancio di Intec Records, label che Cox usa per dare spazio ad alcuni tra i migliori prospetti della scena: Oxia, Marco Bailey, Bryan Zentz e Valentino Kanzyani sono solo alcuni dei nomi stratosferici comparsi o addirittura lanciati dall’etichetta dell’inglese che nel 2004 lancerà una compilation chiamata Pure Intec, nella quale includerà alcuni tra i migliori lavori presenti sulla label. Il pezzo è una pietra miliare che verrà riproposto, in un momento davvero romantico, anche durante il set d’addio allo Space Ibiza. Club che è stato fondamentale nella creazione della figura di Carl Cox, nel quale è stato resident per quasi 20 anni, e nella storia di Ibiza.