Ascolta subito in anteprima assoluta “In The Hands of Gods”, brano estratto dal nuovo album di Amorphic in uscita su Blueprint Records.
Con The Year Zero, in uscita il 24 ottobre 2025 su Blueprint Records, Vince Watson riporta il suo alias Amorphic in primo piano, firmando un album che segna un nuovo capitolo nella sua esplorazione delle strutture più profonde e viscerali della techno.
Dopo il sodalizio con Tensal nel 2024 per Distant Landscapes EP, Watson sceglie la solitudine come spazio creativo, firmando dieci tracce che si muovono tra la tensione del suono ipnotico e l’eco di un racconto cosmico post-apocalittico.
Amorphic non è un artista qualunque, è un produttore unico che nasce nel 2022 come identità parallela al percorso più melodico e dettato dall’armonia di Vince Watson, un artista con quasi trent’anni di carriera alle spalle e oltre mille produzioni pubblicate.
Se con il proprio nome ha toccato l’universo della deep techno e del Detroit sound, con Amorphic Watson libera la parte più ruvida, scura e circolare del suo linguaggio.
Scopriamo insieme “The Year Zero”
The Year Zero incarna pienamente questa direzione, fondendo la rigidità meccanica delle drum line a un uso quasi rituale delle atmosfere.
Non si tratta di un semplice esercizio di stile, ma di una narrazione sonora coerente, costruita intorno a un concept che evoca la rinascita di un mondo cancellato.
La storia suggerita dal testo di accompagnamento dell’album, “la Terra osservata dai custodi dei segreti, la distruzione dell’esperimento umano e la ricerca di un nuovo ordine divino”, si riflette nelle scelte timbriche e nella struttura delle tracce.
Ogni brano sembra essere un frammento di civiltà sopravvissuta, un residuo di memoria che tenta di riordinarsi nel caos. In Towards Unknown Worlds e The Silence Awaits, l’artista costruisce una tensione costante, fatta di loop che si avvolgono su se stessi come spirali di fumo, mentre Desolation e In The Hands of Gods spingono verso territori più cinematici, dove il beat diventa un battito cardiaco interstellare.
Rispetto ai precedenti lavori, The Year Zero mostra una maturità compositiva più evidente: Watson riesce a fondere l’approccio tecnico e ingegneristico del sound design con una sensibilità narrativa quasi ambientale. L’uso del riverbero e delle frequenze basse costruisce un paesaggio che vive di stratificazioni, senza mai cedere al minimalismo statico. Le progressioni restano lente ma incessanti, come se l’intero album fosse concepito per accompagnare una metamorfosi.
Pubblicato in formato digitale e su doppio vinile, suddiviso in due EP da quattro tracce, il disco esprime un equilibrio preciso tra funzionalità da dancefloor e profondità d’ascolto. La presenza di esclusivi digitali come Leave e Ominous Voices rafforza la dimensione mentale del progetto, mentre la traccia vinile-only A New Reality introduce un momento di rottura, un’apertura che si avvicina all’estasi sintetica delle produzioni Token e Symbolism, etichette con cui Amorphic ha già collaborato.
L’intero album è stato registrato ad Amsterdam, nello studio personale di Watson, “The Mothership”, un dettaglio che ben descrive l’autosufficienza del progetto. Qui Amorphic si conferma come una creatura autonoma, distaccata dal passato house e detroitiano del suo autore, ma intrisa della stessa filosofia: costruire mondi sonori coerenti, immersivi, capaci di unire tecnica e spiritualità.
The Year Zero non è soltanto un disco techno, ma un manifesto di rigenerazione artistica. In un panorama saturo di loop prevedibili e suoni interscambiabili, Watson firma un lavoro che si prende il tempo di respirare, di immaginare il vuoto come spazio di possibilità. È un album che invita a ricominciare da zero, non nel senso di cancellare, ma di riscrivere le regole da una prospettiva più consapevole, quasi cosmica.
Ascolta subito un brano in anteprima assoluta
Per comprendere meglio lo spessore di questo lavoro discografico vi proponiamo una traccia in anteprima assoluta che potete ascoltare direttamente sul nostro canale SoundCloud.
