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AIROD da prova di essere le garçon prodige della techno francese approdando nuovamente sulla Lenske di Amelie Lens con Venom EP.

Ormai è chiaro che AIROD, anagramma di Dario Brkic, sia la nuova forza dominante della scena techno non solo francese. Il DJ parigino dal debutto internazionale col il suo Focus EP su Molekül non si è più fermato. Sembra essere trasportato dalle onde sonore che lui stesso produce con un ritmo incalzante e burrascoso, un vero e proprio maremoto.

airod

Quell’inocontro tra Amelie Lens e Airod al Rex Club di Parigi ha segnato il destino del DJ francese. Prima ha fatto sì che Amilie lo facesse partecipare alle sue rinomate feste EXHALE, poi che pubblicasse sulla sua etichetta, la Lenske, due 12 giri: Voltage e Rave Cycle. Ma eccolo tornare ancora una volta dalla super DJ belga con un terzo EP, Venom. Dopo tutto entrambi parlano la stessa lingua, quella della techno dura.

Quindi Venom è il terzo EP di Dario per la Lenske Records di Amelie Lens e si preannuncia muscoloso, oscuro ma ci stupirà anche con un finale ‘delicato‘, luminoso che ascolteremo in anteprima. Se queste sono le premesse non possiamo che essere ansiosi dell’uscita dell’intero album il 18 dicembre 2020.

Le tracce:

A1. Assassin’s walk

A2. Topaz

B1. Venom

B2. Light Enchantment

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La traccia in anteprima per Parkett è Light Enchantment. Un brano che si allontana dalla solita durezza del suono di AIROD ma lo fa senza compromettere l’intensità. Tamburi pesanti attutiti si contrappongono ad accordi che risuonano e salgono verso l’alto, verso la luce, accompagnati da una voce fugace e l’eco dei charleston che ci travolgono con sentimenti di leggerezza ed euforia. Sotto il ritmo è incessante.

Ascolta Light Enchatment ora:

Delle altre tre Topaz è sicuramente quella che più si avvicina all’AIROD che conosciamo. Sirene sussultanti, tamburi martellanti che dopo una pausa ricominciano ancora più potenti di prima rimabalzando da tutte le parti.

La title-track Venom sembra partire in sordina ma, proprio come un veleno che piano piano si espande, in realtà sale in un crescendo dal gusto elettro che però mantiene l’atmosfera minacciosa e tagliente dell’EP.

Assassin’s Walk invece ci accoglie con sintetizzatori e kick che fanno salire la tensione che lentamente spariscono per lasciare spazio a una linea acida ondeggiante che turba nuovamente lo spirito con un senso di urgenza.

Insomma uno dei talenti più richiesti del momento continua a dare prova del perché della sua rapida ascesa nel mondo techno e, come si dice sulla sua bio, siamo solo all’inizio. Per ulteriori info vi invitiamo a dare un’occhiata anche alla pagina bandcamp della label.