San Lorenzo in Da Wood ritorna il prossimo 10 agosto a illuminare la Pineta Bassa di Rocca di Mezzo con una line up trasversale e stimolante la notte delle stelle cadenti.
Il festival San Lorenzo in Da Wood tornerà il prossimo 10 agosto. Una realtà che nel tempo ha saputo costruire un proprio ecosistema, definendo attorno al suo sviluppo una comunità solida e compiendo delle scelte artistiche ben delineate.
Per quest’ edizione il festival abruzzese, che fa del rapporto con il territorio circostante il proprio main focus, ha ampliato e arricchito il proprio modello di sviluppo, inserendo nuove attività pomeridiane e allargando la visione oltre la musica.
Abbiamo voluto sapere di più della filosofia dietro questa nuova edizione dell’ evento e di tutte le principali novità che questa nuova edizione è pronta a riservarci e abbiamo incontrato l’ organizzazione dietro San Lorenzo che ci ha raccontato molto di più sull’experience e il lavoro svolto per la creazione dell’ evento. Buona lettura!

Ciao ragazzi, benvenuti su Parkett. Ritorna San Lorenzo in Da Wood, ci piacerebbe partire dalla scelta della location e cosa la rende così speciale per ospitare gli artisti e il pubblico?
La Pineta bassa di Rocca di Mezzo (AQ) è un luogo magico. È partito tutto da li. I pini dominano incontrastati e fanno da cornice naturale allo stage. Il pubblico ha un luogo tutto per se, immersi nella natura a 1.329 metri di alttudine con chill zone, possibilità di camping, food e la musica che fa da protagonista… il tutto sotto le stelle cadenti.
Quest’ anno la line up unisce grandi nomi come Seth Troxler e Octave One a artisti locali. Come selezionate gli artisti e quali sono i criteri di scelta e come garantite la diversità e la qualità delle performance?
Quest’anno, con il nuovo Direttore Artistico, abbiamo avuto un approccio diverso: una selezione meno verticale ma che abbraccia più sonorità e sfumature di genere. Cerchiamo di selezionare artisti rilevanti nella scena senza mai minare l’elevata qualità e spessore artistico (per noi fondamentali). Senza porcelo come obiettivo, le nostre line up accolgono sempre molte prospettive di diversità e questa è la cosa più bella perché ci viene naturale senza bisogno di pianificazione.
Se doveste descrivere la mission del festival San Lorenzo in Da Wood come la definireste? E come cercate di realizzarla attraverso la programmazione e l’organizzazione dell’evento?
Oltre a far vivere un’esperienza unica alle nostre persone, la nostra mission è quella di far scoprire il nostro meraviglioso territorio dell’Altopiano delle Rocche a chi non lo conosce valorizzando le nostre montagne ed al tempo stesso mettendo in evidenza le fragilità di aree come questa soggette al fenomeno dello spopolamento. Per questo motivo, durante la mattina dell’evento, abbiamo organizzato una serie di Workshop per entrare in contatto con le tradizioni, i paesaggi e le persone del luogo.
Come gestite la logistica e la sicurezza del festival, considerando la location e il numero di partecipanti attesi?
La macchina dell’associazione Remain è ormai rodata e con anni di esperienza. Investiamo molto su una logistica che mira a far star bene le persone (poca fila, spazi organizzati e senza fare overbooking). Ma è decisamente il nostro pubblico, appassionato del settore e con un’età media più alta, che ci rende tutto più facile in questo senso.
Ci sono piani per coinvolgere la comunità locale e promuovere la cultura e l’arte nella regione?
La nostra è una realtà molto piccola e quindi, in varia natura, la maggior parte della comunità è coinvolta nell’evento. Attiviamo sinergie con altre associazioni, aziende e istituzioni locali che garantiscono una vivacità e fermento sociale. Ci identificano ormai come un punto di riferimento per gli eventi di questo settore in Abruzzo e questo ci rende orgogliosi.
A livello di temi importanti come sostenibilità e impatto ambientale quali sono le scelte etiche che avete adottato per questa edizione?
Potremmo dirvi “facciamo questo, facciamo quello”… la verità? È che non facciamo ancora abbastanza. Organizzare piccole produzioni come la nostra mette a dura prova la sostenibilità economica e organizzativa dei promoter e questo rende difficile mettere la testa su queste tematiche. Sicuramente abbiamo anche un grande rispetto per il luogo e per la natura riducendo al minimo il consumo di plastica (es. no cannucce) ma ripeto che c’è ancora molto da lavorare.
Quali sono le novità più importanti che potete spoilerarci?
Con il ticketing early access puntiamo molto ad un’experience pomeridiana per noi di assoluto valore. Il nostro you&web garden stage regalerà emozioni uniche. Avremo anche un’area food più grande con una chill zone dedicata.Come
Come raccogliete e utilizzate i feedback del pubblico e degli artisti per migliorare e evolvere il festival nel tempo?
Abbiamo molta sensibilità su questo tema e quando riceviamo dei feedback costruttivi (a maggior ragione quando lo stesso feedback ci arriva da un numero maggiore di persone) state tranquilli che nell’edizione successiva sarà recepito. Leggiamo con attenzione anche tutti i DM che ci arrivano spesso molto utili e preziosi per migliorarci!