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Probabilmente quando Enzo Siragusa fondò Fuse London nel lontano 2008 non si sarebbe mai aspettato che il party potesse diventare uno dei più amati dei clubber non solo londinesi, ma di tutto il mondo. In questi anni Fuse London ha creato una delle label più apprezzate nel panorama tech-house, dai grandi eventi ai piccoli club.

Il 2019 è stata un’ annata incredibile per Fuse London. Oltre ad aver fatto uscire i due EP “A Decade of Rave” in occasione del traguardo dei dieci anni della casa discografica inglese ha realizzato un tour mondiale nelle più importanti città europee come Barcellona, Chicago, Ibiza e Miami. Inoltre ha conquistato gli stage in due tra i più importanti festival europei, il Kappa Futur Festival a Torino e il Sonus Festival in Croazia consacrando ulteriormente il successo della scena musicale Fuse.

Il lavoro di Fuse London si struttura su due binari principali. Il primo è l’importanza del party e della rave culture, che getta le sue fondamenta nella costante connessione tra dj e pubblico. Il secondo è la produzione musicale che ha coniato quello che è stato definito il Fuse sound.

L’intenzione principale è quella di unire e miscelare sonorità house e drum’n bass. Il risultato finale è il suono dub-house che ha consentito la sperimentazione musicale e al contempo la realizzazione di tracce ballabili e coinvolgenti per il dancefloor.

Tra i principali dj testimoni di questa sub-cultura, come lui stesso ama definirla, c’è Enzo Siragusa, colui che ha fondato il progetto Fuse.

L’idea iniziale fu quella di creare un party domenicale sull’onda del successo di Secretsundaze. Ed è proprio l’evento domenicale che avrebbe ispirato Circuit il party predecessore di Fuse. Enzo ha raccontato la sua musica attraverso bassi di forte impatto, un sound puro talvolta rude. E quel sound trova la sua massima espressione nonchè una sua sintesi nella raccolta “A Decade of Rave”.

Enzo è un dj che da alla folla ciò che vuole. Il set è pronto a seguire la pista grazie alla ricerca costante di nuove tracce , creando una selezione all’interno del pubblico di destinazione e rivolgendosi a coloro che sono realmente predisposti all’ascolto. Questo rende Siragusa all’interno di Fuse, un dj versatile che si adatta perfettamente a tutte le situazioni. Dalle più mainstream, come nel suo set dello scorso 22 Settembre al party El Row, a quelle più esclusive nella storica location di 93 Feet East dove lo scorso 24 novembre ha suonato in occasione dell’afterparty degli undici anni della label.

Oltre il contesto londinese, è importante riconoscere una delle location in cui il mondo Fuse si è affermato e fatto conoscere al grande pubblico che è Ibiza. Prima con la residenza all’Ushuaia nel 2011, successivamente con quella del Sankeys e quest’ultimo anno al DC 10 dove si è unito al party Cutting Headz dei Martinez Brothers creando un’interessante connubio tra due idee di clubbin’ differenti.

Ma Fuse è rappresentato oltre che da Siragusa, da altre figure di spicco.

Uno dei migliori amici e collaboratori di Enzo e dj fondamentale per Fuse è Seb Zito. Seb è una figura cardine di Infuse con un sound più crudo rispetto ai suoi colleghi e una maggiore influenza techno. Le sue release sono uscite su etichette alternative come Off e Monique. Così come l’EP “Skip to Breath” uscito nel 2019 su Originis Records, un disco quasi rivoluzionario rispetto all’etica Fuse. Per definire Seb usiamo le stesse parole di Enzo che in una recente intervista ha dichiarato :”Come DJ, non credo che ci siano molte altre persone che preferirei ascoltare. Se avessi intenzione di uscire e farmi un balletto, vorrei vederlo. Seb è tecnicamente uno dei migliori DJ là fuori “.

Altro dj che ha iniziato l’avventura con Enzo sin dagli albori è Archie Hamilton, un ragazzo che ad inizio carriera era un semplice frequentatore delle serate Fuse. Inizialmente ha approcciato lo stile di Siragusa per poi crearne uno proprio che è espresso al meglio nell’Ep “Archive to Fiction” uscito sulla sua personale etichetta Moscow Records . Le tracce spaziano tra diversi generi come il trip hip hop, la dub techno e l’acid house. L’album è completato da due tracce minimal house più legate al “sound Fuse” grazie alle collaborazioni rispettivamente in “Make the difference” di Mr V e in “Eye of the Storm” di Onalee.

Completiamo il cerchio con altri due dj fondamentali nella storia Fuse : Richie NxT e Rossko.

Il primo è uno dei più vecchi di Fuse. Ha iniziato agli albori con Siragusa e risulta uno dei primi pionieri del suono Fuse oltre che uno dei primi resident del party, dopo aver incontrato Siragusa durante un evento Cocoon a Ibiza. Il suo sound risulta inconfondibile perchè fra tutti è quello maggiormente contaminato dalla scena drum’n bass e jungle di Londra. La contaminazione musicale si sente nei suoi Ep “Bristle” ,Quixotic” e “Brigade”. Quest’ultimo è stato uno dei dischi più venduti di Fuse le cui tracce sono state ripetutamente proposte da Jamie Jones e i Martinez Brothers. Gestisce due delle sottoetichette più importanti di Fuse, Nxt Record e What NxT.

Rossko entra in contatto con Siragusa nel 2004 . Grande collezionista di dischi, dedicato ad arricchire la propria conoscenza e cultura musicale, ricerca ed indaga le avanguardie techno e house. Produrrà sempre affiancato o da Enzo o da Archie come nel progetto Arkityp, partorendo il suo primo Ep da solista soltanto lo scorso luglio con l’uscita su Fuse di “Blossom”. La forza della sua musica sta nel puntare a creare una vera e propria atmosfera, strutturando dei dj set eleganti con tracce inedite che li sono valsi la residenza agli eventi Infuse. Ha da poco lanciato la sua etichetta discografica “Late Night Skanking”.

Non solo i dj “pilastro” ma anche nuovi nomi per l’etichetta. Uno fra tutti Casey Spillman. Con il suo EP edito Infuse “Adore and Edure Each Other” racconta uno stile personale fortemente influenzato da sonorità dubstep e garage che punta gli occhi alle tendenze del momento . Spillman ha visto l’ufficializzazione dell’ingresso nella grande famiglia Fuse proprio nel party dello scorso 23 novembre.

Fuse London è oggi una realtà solida. Grazie alla sua differenziazione in sottoetichette è riuscita a garantire una festa per tutti. Non si esprime nel clichè radical chic dell’underground ma riesce a non confondersi con il resto del panorama musicale del genere. Riesce dunque a conservare intatto il sound  di massimo impatto che arriva crudo e non diluito, rimanendo fedele all’house culture ma rinnovandola.