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Un progetto nato quasi per caso sui colli padovani, che ora segna numeri da record e porta artisti e pubblico internazionali. Lasciamoci trasportare nella storia di Sound .Area con due dei suoi fondatori.

“Per il grande desiderio che avevo di vedere la bella Padova, culla delle arti, sono arrivato… ed a Padova son venuto, come chi lascia uno stagno per tuffarsi nel mare, ed a sazietà cerca di placare la sua sete.” Così scriveva William Shakespeare ne La bisbetica domata, atto I – scena I

Oggi partiamo proprio dalla città dei “Tre Senza”, adagiata al centro della pianura veneta e sorvegliata dai colli Euganei poco distanti, per conoscere la storia di un progetto che vede la gioventù e la minuziosità come manifesto: Sound .Area.

Una realtà che nasce quasi per caso nel 2021, da un gruppo di amici che volevano portare nella loro città e provincia un po’ di aria nuova, grazie a una proposta musicale non ancora scandagliata nel loro territorio, e che oggi ha la residenza all’Extra Extra Padova.

Quattro ragazzi che attraverso l’amore e la passione per la musica stanno registrando numeri a dir poco importanti: Nicola Paccagnella e Emilio Puppoli, managers, Manuel Stilli e Pietro Vettore, resident djs

Sound .Area

Scopriamo la storia di Sound .Area con le parole di due dei suoi fondatori: Nicola Paccagnella e Manuel Stilli.

Nicola: Il nostro progetto è nato nell’ottobre 2021, facendo una festa che non aveva un fine. Una festa con amici. Era un one shot, e si chiamava già Sound .Area ma non si pensava che questo potesse continuare. La festa è venuta molto bene, avevamo affittato un posto qua nei colli a Padova. Era il periodo in cui le discoteche aprivano poi chiudevano, periodo del Covid ancora.

Siamo riusciti a dare un’alternativa musicale differente, perché, rispetto a quello che offriva il nostro territorio e le nostre discoteche, abbiamo sempre cercato di differenziarci. Proponendo questa alternativa le persone si sono sempre di più affezionate al nostro progetto. Con il passaparola il bacino d’utenza è aumentato e siamo arrivati, dalle duecento persone delle feste private, alle millecinquecento, milleseicento persone, chiaramente in altre location. 

Con il passare degli anni credo che il progetto sia stato visto bene dalle persone perché cercavamo di dare appunto un’alternativa musicale. Generi che qui da noi in Veneto non erano ancora stati esplorati.

Manuel: Sì siamo nati senza l’idea di diventare un qualcosa. Perché quello che siamo diventati qua in Veneto è proprio una realtà che porta avanti questo genere. I guest che portiamo non seguono solo un filone, bensì vari subgeneri che rientrano nello stesso mondo musicale.

Secondo me la cosa che ci ha dato continuità è che all’inizio era tanto in voga. Quando siamo passati dalla festa privata con duecento partecipanti all’evento con il primo dj guest, il primo sold out e alle prime millecinquecento persone, è nato un branding dietro Sound .Area, che ora è forte. Siamo arrivati, da una festa privata, ad avere contratti con club e agenzie, partendo un po’ per caso.

Da noi sono molto più verso la minimal house, la tech-house, che comunque va ancora. Vorrei far notare questa cosa dal punto di vista artistico: ritengo che la nostra forza sia stata da sempre quella di curare l’evento nei minimi dettagli, dal suono all’esperienza.

Spesso abbiamo notato, dopo la pandemia, come molti pensino che solo il nome dell’artista ospite basti per far si che la serata sia un successo. Secondo me la cosa che ci ha aiutato molto è stata fidelizzare la gente che veniva ai nostri eventi. Ad esempio la prima volta che siamo stati all’Extra Extra di Padova, l’abbiamo cambiato a modo nostro. Abbiamo curato tutti i dettagli, cosa che secondo me era un tassello che mancava, anche a livello di comunicazione. La comunicazione per me è sempre stata un tema centrale. Ovunque andavamo chiedevo di poter seguire la grafica e l’aspetto artistico, senza affidare nulla a nessuno. Con questo incipit siamo riusciti ad avere una base solida su cui poter lavorare e crescere ancora di più.

Sound .Area

Una crescita costante dettata dalla volontà di fidelizzare il pubblico.

Nicola: Dopo la prima festa ci siamo spostati in un posto che contenesse più persone, passando dalle duecento alle trecento, poi in scala dalle trecento alle cinquecento, e dopo abbiamo sfondato il muro.

Manuel: Considera che è stata una escalation dove facevamo un evento al mese, questo per sette/otto mesi di fila. Il primo anno è stato di crescita costante evento dopo evento, fino ad arrivare ad un bacino d’utenza di millecinquecento/duemila persone, e poi da li ci siamo fermati. Facevamo i nostri showcase, quindi eventi un po’ più ridotti con artisti locali, e poi l’evento principale con il guest, come facciamo adesso.

Nicola: Mi sento di dire che la cosa gratificante è che quando abbiamo portato queste nuove scelte musicali e artisti che non erano conosciuti per il gusto delle persone, piano piano il pubblico ha iniziato a fidarsi di noi e delle nostre proposte. Si sono così affezionati sempre di più al prodotto, al progetto e al marchio. Quando annunciavamo un evento, anche se le persone non conoscevamo l’artista erano interessate e sono rimaste soddisfatte.

Manuel: E su questo vorrei citare l’evento con Henri Bergmann, in cui abbiamo fatto sold out a mezzanotte e dieci, una cosa mia vista da noi, con millecinquecento persone, con un’artista che non era conosciuta dalle nostre parti. 

Quello ci ha dato la voglia di portare avanti questo progetto, e quella serata per me è sul piedistallo come soddisfazione ed esempio di quello che noi vogliamo portare. Sento che grazie a questa data il marchio sia cresciuto esponenzialmente e anche io come artista. Prendo per esempio l’inizio del mio percorso da resident in questa stagione al Volt Club.

Sound .Area

Nicola: Lavoravamo da tanto a quell’evento (Henri Bergmann, ndr) ed è stata una grandissima gratificazione personale.

Manuel: E aggiungerei anche un trampolino di lancio per convincerci a portare questo genere di artisti, perché poi abbiamo avuto Hunter/Game, poi abbiamo fatto Laolu, con un sound che abbiamo sempre voluto portare, ma con un po’ di timore perché è un più lento, cosa che dalle nostre parti non va molto, ma è andata benissimo e ha fatto proprio divertire. Il nostro obiettivo è portare – non parlo di innovazione, perché innovazione è un’altra cosa – ma il nostro gusto nel nostro territorio, sperando poi di espanderci.

Nicola: L’idea di espanderci in più location deriva ovviamente dal voler portare il prodotto altrove e in diverse situazioni, a patto che ci diano la libertà di poterci esprimere artisticamente a 360°. Ci piacerebbe arrivare anche fuori dall’Italia, in luoghi in cui potremmo sperimentare ancora di più. Magari a Berlino, dove potremmo portare quegli artisti che qui in Italia, a Padova, non verrebbero capiti da tanti. La volontà nasce anche dalla possibilità di essere completamente liberi.

Sound .Area

Una continua ricerca della qualità, che attira il pubblico da fuori città e provincia.

Nicola: Abbiamo avuto testimonianze anche di pubblico che viene da fuori, ad esempio all’evento con i Fideles ricordo un ragazzo della Turchia e tanti stranieri che hanno interagito sui social. Anche queste sono soddisfazioni, soprattutto perché siamo giovani, io ho 21 anni.

Manuel: E il nostro bacino d’utenza non è principalmente Padova, ma Milano. Se noi potessimo fare un evento a Milano… cosa che non abbiamo ancora fatto perché dobbiamo capire bene le pedine da muovere. 

Quattro ragazzi intraprendenti e giovanissimi che stupiscono ancora di più nel loro modo di vivere quello che possiamo definire un sogno diventato professione. Nicola (21) è il più giovane, mentre Manuel, Emilio e Pietro hanno tutti 23 anni.

Nicola: Sono all’ultimo anno di economia aziendale, e il mio futuro lo vedo sicuramente nel mondo della musica, organizzazione eventi, management, agenzie, ecc. È quello che mi piacerebbe. Porto avanti questa passione, e Sound .Area nasce solo dalla nostra passione per la musica.

Manuel: Devo dire, non per fare vanti, che quando siamo cresciuti con Sound .Area nello stesso momento c’erano decide di party che sono nati come noi e che potevano esplodere, o che magari sono esplosi per un periodo e poi scesi. La cosa per cui devo dire grazie è che nonostante la nostra giovane età, la serata per noi non è divertirsi ma è lavoro. Questo è un mindset che non vedo spesso negli eventi che potrebbero essere nostri competitor, e secondo me ha fatto molto la differenza.

Sound .Area

Sound .Area porta avanti un genere d’avanguardia, che come detto non era stato ancora esplorato in quei luoghi, ma che ha trovato da subito successo, con tutte le evoluzioni del caso.

Manuel: Sull’aspetto musicale entriamo in un piccolo, non dico dibattito, ma piccola diversità. Sound .Area nasce con Pietro Vettore ed io, che siamo su due generi diversi. Pietro più verso la minimal/tech-house e io più un topo da studio. Due anni e mezzo fa Nicola e Pietro mi hanno chiamato per suonare e ho detto: “facciamolo”.

Da quando abbiamo iniziato seriamente a settare Sound .Area, abbiamo sempre cercato un equilibrio professionale sapendo quello che vogliamo andare a fare e che tipo di evento vogliamo realizzare. 

Sicuramente Afterlife non è il nostro mondo, non è quello che ci rappresenta in questo momento, lo ha fatto agli inizi. Ora sento che quello che ci rappresenta di più è il mondo Innvervisions e ciò che ci va dietro. Infatti faremo Ivory sabato 2 marzo, e devo dire che sono molto contento perché è uno dei miei dj preferiti da sempre. I nomi che abbiamo buttato giù per i prossimi eventi variano dalla afro, che è in un buon momento al sound di Innervisions, che portiamo avanti per l’amore della musica che abbiamo in questo progetto.

Pietro Vettore e Manuel Stilli

Pietro Vettore e Manuel Stilli

Un ecosistema che vuole andare oltre la sola organizzazione di eventi, e che punta ancora più in alto: ne è l’esempio Sound .Area Records. E non solo…

Manuel: Sound .Area Records è il nostro progetto discografico, di cui abbiamo sviluppato tutto. Siamo già su Beatport, con le distribuzioni online e le stampe in vinile. Ma dobbiamo ancora capire se uscire con un various artists di producer che anno suonato ai nostri eventi e i nostri resident, tra cui c’è anche Maicol MP che suonerà in B2B con me il 2 marzo all’evento di Ivory. Dunque Sound .Area Records è già nata, ma dobbiamo ancora annunciare la prima release. Contiamo che per l’estate sia già disponibile il VA o un EP di uno dei resident.

Nicola: Poi per il prossimo futuro stiamo programmando la stagione estiva, sia su Padova che fuori. Inoltre stiamo portando avanti un progetto che però è ancora in fase embrionale, su cui siamo molto felici di lavorare ma non è ancora nulla di concreto, e sul quale purtroppo non si può svelare nulla per adesso. 

Cresce Sound .Area e i ragazzi di conseguenza: artisticamente e umanamente.

Nicola: Ho avuto la possibilità di vedere e vivere nuovi contesti, principalmente su Milano, anche con Manuel che ora è resident al Volt, dove ho iniziato a capire e imparare sempre di più. I recenti mesi sono stati una crescita personale costante. Ho potuto conoscere tantissime persone del settore, con cui mi relaziono, posso scambiare idee, e chiaramente imparare. Questo mi ha dato molto. 

Manuel: Nel corso degli anni, tralasciando l’evento un attimo, questo progetto ci ha portati ad una grande crescita sia come persone che come dj. Ogni weekend di inizio 2024 per noi significa conoscere artisti nuovi e persone nuove da cui si può imparare tanto.

Nicola: Si è fantastico perché comunque si crea un legame. Penso a Patrice Baumel che abbiamo conosciuto e con cui abbiamo avuto la possibilità di condividere una cena. Conoscere dei grandi dj ma anche delle grandi persone, che poi ci prendono sempre in simpatia e ci vedono bene essendo noi così giovani. Rimangono un po’ scandalizzati da questa cosa. Si creano rapporti personali, e a noi fa solo che piacere. Ci sono artisti che prima ascoltavo solo in cuffia con cui ora riesco a parlare di lavoro e di vita. 

Sound .Area

Nel corso di pochi anni la capacità e professionalità dei ragazzi ha permesso di far atterrare a Padova artisti di caratura internazionale, come i già citati Henri Bergmann, Hunter/Game, Laolu, e anche Erly Tepshi, Giulia Centofante, Dustin Phil, e ultimi solo in ordine di tempo i Fideles

Anche il terzo mese del 2024 avrà il suo evento e il suo artista: sabato 2 marzo arriva Ivory.

E se già questo è un roaster importante, perché non arricchirlo con la fantasia? Chi vorrebbero portare a suonare in un evento Sound .Area?

Nicola: Ho un grande debole per i Mind Against, che secondo me dal punto di vista artistico sono riusciti a rimanere molto profondi e loro stessi. 

Manuel: Io senza ombra di dubbio chi farei più di tutti è Dixon, mentre il nome un po’ più di nicchia è Jonathan Kaspar.

Insomma, sono bastati pochi anni a dei ragazzi così giovani per rivoluzionare le notti di un’intera città. Sound .Area profuma di cura e freschezza.

Un progetto che può considerarsi esempio di forza di volontà e passione per il genere. Aspettiamo di vederlo in tutte le sue sfumature, così da lasciare lo stagno per tuffarci nel mare, e placare la nostra sete – di musica.

Nicola: Vogliamo che le persone si fidelizzino al nostro mood. Che si affezionino a noi e chiaramente al genere di musica che portiamo.

Manuel: Vogliamo che i nostri eventi siano qualcosa che se non lo vivi non lo capisci. 

Nicola: Quello che mi sento di dire è che sarà un progetto sicuramente in evoluzione, e che noi cerchiamo di metterci sempre tutto l’amore e la passione che abbiamo per la musica. Chissà un giorno dove potremo arrivare, e comunque sempre col sorriso.