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VIVA! Festival torna dal 4 al 7 agosto a far risuonare, sulle note dei migliori act internazionali, i luoghi più suggestivi ed affascinanti della Valle d’Itria.

VIVA! Festival porta nel nome stesso la sua essenza. Si, la musica è viva (nonostante tutto). Attraversando momenti difficili come una pandemia globale, il progetto del VIVA! Festival non ha voluto farsi abbattere dalle insidie che hanno intricato il cammino di molte realtà locali.

Ha mutato pelle come i serpenti, riflettuto su ciò che poteva fare in tempi così difficili e ha deciso, con coraggio, di andare avanti. Ed ora che il peggio è passato (si spera) , Viva! è pronto a tornare. Con una line up costruita con cura. Attraverso  la scelta di luoghi che possano prendere nuova vita sulle note del sound contemporaneo proposto.

Luoghi in cui tradizione e modernità abbattono i confini fisici e materiali, colorando il territorio della Valle d’Itria di sfumature eleganti, che vibrano dentro un contesto che per forza di cose, mette sul piatto della bilancia, un nuovo concept di festival. Non il semplice evento a filiera corta, diligente ma non stupefacente, ma un palcoscenico di star internazionali che prendono una luce inaspettata dentro una cornice quotidiana. Un’operazione unica, perfettamente riuscita.

Da Floating Points ai Moderat, da Hunee a Jon Hopkins, senza tralasciare i nomi nostrani tra cui Nicola Conte e Zippo. 

Line up 2022 Viva! Festival

L’esperienza è totalizzante, e nell’anno della rinascita, tenersi radicati nel passato con uno sguardo verso le esigenze del futuro, diventa finalmente un imperativo possibile.

Abbiamo voluto approfondire con Ninni Laterza direttore artistico, ideatore e co- fondatore del festival insieme agli altri tre soci Angelo Conte, Giuseppe Conte e Franco Basile, con il  direttore artistico Andrea Angelini e con Marina Cito, che segue la grafica del festival. Buona lettura!

 

Ciao e Benvenuto su Parkett.  Mi piacerebbe partire dalle origini di questo festival Com’è nato VIVA! e cosa voleva rappresentare al momento della sua fondazione per il territorio pugliese?

Ninni Laterza: VIVA! Nasce nel 2017 da una collaborazione tra TURNE’ e  la società EXPLOSIVA di Torino, organizzatrice tra le altre cose del CLUB TO CLUB, uno dei più’ importanti festival europei. Durante un incontro con Sergio Ricciardone, avvenuto nel 2016, ponemmo le basi per far nascere in Valle d’Itria qualcosa di importante, un festival internazionale come prima non ce n’erano. Da allora,posso dire tranquillamente, che il livello e la qualità artistica di tutto ciò che avviene oggi in Puglia, in ambito di festival musicali, si è alzato notevolmente. L’esperienza e professionalità di C2C sono stati per il nostro team frutto di insegnamento fondamentale per il raggiungimento dei traguardi e del livello attuale di VIVA! Festival.

Durante i due anni di pandemia siete state una delle poche realtà che non ha deciso di stoppare totalmente l’evento, ma di reinventarlo in una maniera compatibile alle misure restrittive del periodo Covid. Quanto è stato difficile realizzare l’evento anche in condizioni complicate e cosa ti ha insegnato questa esperienza?

Ninni Laterza: Abbiamo realizzato due edizioni limitate, con artisti prevalentemente italiani perché molti tour di gruppi internazionali, che compongono solitamente le nostre line up, erano stati cancellati o rinviati. Nonostante comunque l’obbligatorietà dei posti a sedere, che hanno condizionato moltissimo le nostre scelte artistiche, per cui abbiamo dovuto rivedere e reinventare molte cose, siamo riusciti alla fine a organizzare due edizioni qualitativamente molto dignitose.

Abbiamo fortemente voluto non fermarci, non volevamo lasciare un buco, un vuoto nell’albo della storia del festival, tra il 2019 ed il 2022. L’esperienza di questi due anni passati ha rafforzato in me l’idea che la musica, come altre forme d’arte, non può essere limitata a restrizioni, avvilita e mortificata da obblighi o vincoli, nonostante tutto il risultato cambia, non è lo stesso.

Viva! Festival 2019

La Puglia ha, da svariati anni, una forte scena di eventi di musica elettronica autorevoli. Qual è l’elemento distintivo che rende l’esperienza del VIVA! diversa da tutte quelle offerte in Puglia?

Ninni Laterza: La musica elettronica ha caratterizzato molto l’identità di VIVA! fino a questo momento. Dopo aver lavorato alla direzione artistica con Guido Savini, in tutte le passate edizioni, quest’anno abbiamo cominciato una collaborazione con Andrea Angelini con cui condividiamo in pieno una nuova strategia futura. Vorremmo dare una forma, artisticamente parlando, più trasversale, varia, e quando arriveremo alle condizioni per farlo, vorremmo offrire più possibilità: ospitare pubblici diversi con gusti differenti, avere più palchi, più situazioni, seguendo un modello come Primavera Sound.

Il nostro elemento distintivo primario è semplicemente la Puglia, la nostra terra. Ci sentiamo un po’ campioni del mondo di ospitalità. Il nostro pubblico arriva al VIVA! sia per l’alta qualità dell’offerta artistica, ma certamente perché contestualmente viene a fare una vacanza in uno dei posti più affascinanti ed accoglienti d’Europa. Nella line up del VIVA! oltre agli artisti sono compresi il nostro sole, i nostri colori, la nostra cultura. Puoi assistere ad uno show dei MODERAT in qualunque parte del mondo, ma sotto il cielo stellato d’agosto in Valle d’Itria, dopo una giornata trascorsa al mare, con un buon calice di vino pugliese in mano, credetemi  è diverso!

Un elemento fondamentale del festival è la scelta delle location più suggestive della Valle d’Itria. Come avviene questa scelta e che risposta trovate da parte delle istituzioni cittadine nel momento di organizzazione del festival?

Ninni Laterza: Questa è una cosa che ci viene facile, avendo a disposizione sul territorio una miriade di luoghi naturali e meravigliosi. Per quel che riguarda le istituzioni cittadine, ogni anno sempre di più, stiamo avendo un supporto importante ,sia in termini logistici che economici, dell’amministrazione comunale di Locorotondo e della locale Banca di Credito Cooperativo.

Vive Festival 2020 Credit Photo Studio Rocco

Si parla spesso dell’impatto ambientale che i grandi eventi hanno sul territorio, a maggior ragione in luoghi ricchi di storia e di eccellenze architettoniche. Come vi approcciate a questo tema e in che modo cercate di rendere l’evento più sostenibile?

Ninni Laterza: Questo è un tema su cui ogni anno ci focalizziamo molto e a cui teniamo tantissimo. Sogniamo un giorno di avere il VIVA! Festival completamente e totalmente a zero impatto ecologico ma devo ammettere che è molto complicato e difficile per molte ragioni, innanzitutto tecniche. Detto ciò, comunque facciamo grandi passi avanti ogni anno, in particolare per questa edizione elimineremo quasi completamente la presenza di plastica nell’area food e drink, adoperando materiali ecologici e riciclabili.

Avremo una grossa parte della flotta auto e van, per gli spostamenti di artisti e ospiti, ad energia elettrica. Il materiale del merchandising sarà di cotone ecologico e riciclabile, avremo un parcheggio dedicato a chi arriva in bici, stiamo invitando tutti, attraverso i nostri canali di comunicazione, a venire a piedi alla venue. I nostri più’ grossi fornitori  sono tutti locali, evitiamo quanto più’ possibile spostamenti di mezzi pesanti. Insomma ce la mettiamo tutta cercando di non tralasciare nulla, pian piano ce la faremo.

Insieme al festival principale, c’è l’iniziativa Extra VIVA!, un format di incontri e dibattiti che affrontano i diversi temi intorno al mondo della musica elettronica. Quale sarà l’argomento principale di quest’anno e che novità ci saranno da questo punto di vista?

Ninni Laterza: Abbiamo quest’anno come sempre, due differenti momenti EXTRA VIVA! Due appuntamenti con relativi talk saranno legati al mondo della musica, con la presenza di giornalisti ed artisti importanti. In altri due appuntamenti saranno affrontati temi legati alla sostenibilità e all’innovazione, presto sarà diffuso il programma nei dettagli attraverso i nostri canali social.

Marina Cito ha curato tutta la grafica del festival. Una cosa che ha catturato da subito la mia attenzione al momento della presentazione del festival è la grafica dell’evento, ricca di colori vivi e assolutamente originale, in un mondo in cui spesso i festival tendono ad avere un formato grafico standardizzato. Mi piacerebbe sapere di più di come la avete elaborata e come si è evoluta in generale la vostra strategia comunicativa.

Marina Cito: Dopo due anni di pandemia sognavamo il ritorno verso una nuova normalità, quella fatta di sensazioni e percezioni date dai 5 sensi. Abbiamo perciò ragionato sulla necessità del contatto fisico senza mascherine che coprissero il volto, inserito elementi che caratterizzassero il nostro territorio (vedi le cummerse del centro storico di Locorotondo, nonché della Masseria Grofoleo in cui si svolge il Festival e i trulli tipici della Valle d’Itria), aggiunto orecchie e onde sonore che come le onde del mare all’alba di Cala Masciola ti cullano in questa estate pugliese.

E ancora archi, scalini, viuzze tipiche del sud ma soprattutto l’hashtag ufficiale di questa edizione: #JustFeelit, un invito a provare, percepire, sentire vecchie e nuove emozioni. L’utilizzo di icone molto semplici e pochi colori posizionati a contrasto ci ha permesso così di parlare del territorio, trasferire un messaggio di rinascita e avere una comunicazione vivace ed estremamente personalizzata.

Viva! Festival 2019

 

La line up di quest’anno propone un’altissima qualità artistica, che porta con se una naturale coerenza, puntando a un pubblico preciso. Come avete ragionato in termini di direzione artistica ed esiste per voi il concetto di targetizzazione del pubblico? Se esiste, come può essere definito il target del VIVA! Festival?

Andrea Angelini: Beh innanzitutto grazie per i complimenti! Siamo abbastanza soddisfatti del lavoro svolto nonostante il risultato finale si discosti abbastanza da quelle che erano le intenzioni iniziali, come spesso accade poi. L’idea di fondo era quella di comporre un programma eterogeneo che potesse rappresentare il meglio della scena elettronica contemporanea, intesa nell’accezione più ampia del termine. Nella ricerca del cast abbiamo attinto da diversi ambiti musicali, la qualità è stato il trait d’union. Da questo punto di vista potremmo definire il pubblico di VIVA! festival come trasversale e qualitativo.

Un Aspetto, di assoluta importanza, è anche il costo. Il VIVA! regala un’esperienza musicale assolutamente competitiva a livello europeo ad un costo assolutamente accessibile. Reputi che sia fattibile oggi portare artisti internazionali di alto livello mantenendo come principio cardine l’inclusività anche a livello economico che questi grandi eventi debbano avere?

Andrea Angelini: Mi fa onestamente piacere che tu l’abbia notato perchè è un tema su cui abbiano ragionato molto. Veniamo da due anni di pandemia in cui tanta gente ha perso temporaneamente o definitivamente il proprio lavoro, abbiamo ritenuto importante dare la possibilità di partecipare al maggior numero di persone possibile, e al momento i dati delle prevendite sembrano premiare decisamente la nostra scelta. Tutto ciò purtroppo non sarebbe minimamente sostenibile senza la presenza di sponsor e contributi regionali e comunali, il che ovviamente è motivo di riflessione…

Ultima domanda. Quali saranno le novità di questa edizione e cosa dobbiamo aspettarci da questo VIVA! Festival 2022?

Andrea Angelini: Ce ne sono diverse. Ci sarà un solo palco quest’anno, ma più artisti che si esibiranno quotidianamente. Avremo una maggior presenza di live band ed il festival chiuderà alle 03.30, un pò più tardi rispetto alle scorse edizioni. La novità principale è rappresentata dal fatto che sarà un evento completamente cashless, motivo per cui invitiamo tutti a scaricare la nostra app. E’ difficile prevedere cosa accadrà ma posso dire che noi stessi siamo in trepida attesa, manca davvero poco e non vediamo l’ora!